aprono i Sotterraneo con “Overload”
Fino al 5 aprile il nuovo cartellone firmato Elsinor Centro di Produzione Teatrale: 9 gli spettacoli in programma, inaugurazione con la compagnia vincitrice di 3 premi Ubu e il ritorno in scena del lavoro che li ha consacrati e che al Florida ha visto parte del suo sviluppo
Tra i titoli in prima assoluta il nuovo lavoro di Teatro dell’Elce “Avrei preferito essere un gabbiano” sulla straordinaria storia di Rodolfo Siviero, “lo 007 dell’arte”. In prima toscana “In nome della madre”, tratto da Erri De Luca con protagonista Patrizia Punzo; “Never Young”, docu-performance di Biancofango sul momento della pre-adolescenza con la figura di Lolita come icona di questa età misteriosa; “María”, adattamento da Gabriel García Márquez firmato dalla giovane realtà triestina Hangar Teatri; “Dentro”, indagine sull’occultamento della violenza tra le mura domestiche di e con Giuliana Musso, premio Ipazia Miglior attrice 2023
Si conferma l’attenzione per giovani spettatori e spettatrici con le due sezioni dedicate: “Il Florida dei piccoli” la domenica pomeriggio e le matinée per le scuole “Le Chiavi della città”
Firenze – Sarà affidata a Sotterraneo, l’iconica formazione vincitrice di tre premi Ubu – massimo riconoscimento per il teatro in Italia – l’apertura, sabato 19 ottobre alle 21.00, della stagione di prosa 2024/2025 al Teatro Cantiere Florida, officina creativa votata al contemporaneo a Firenze, rinata nel 2012 col nome FLOW (Florida Now Residenze Creative), primo progetto di multiresidenza in città. A firmare il cartellone è Elsinor Centro di Produzione Teatrale, realtà milanese che fa del Florida la sua sede operativa in Toscana, con la direzione creativa di Gianluca Balestra e l’obiettivo di intercettare le istanze di rinnovamento nel panorama dello spettacolo dal vivo.
Fino al 5 aprile sono 9 gli spettacoli in programma. Tra i titoli in prima assoluta c’è il debutto di “Avrei preferito essere un gabbiano”, nuovo lavoro del Teatro dell’Elce. E poi per la prima volta in Toscana “In nome della madre”, tratto da Erri De Luca con protagonista Patrizia Punzo; “Never Young”, docu-performance di Biancofango sul momento della pre-adolescenza con la figura di Lolita come icona di questa età misteriosa; “María”, adattamento da Gabriel García Márquez firmato dalla giovane realtà triestina Hangar Teatri; “Dentro”, indagine sull’occultamento della violenza tra le mura domestiche di e con Giuliana Musso, premio Ipazia Miglior attrice 2023. Non solo: si conferma l’attenzione a giovani spettatori e spettatrici con le due sezioni dedicate: il “Il Florida dei piccoli”, rassegna per la domenica pomeriggio, e le matinée per le scuole “Le Chiavi della città”. Le attività del Teatro Cantiere Florida sono co-finanziate dal Creative Europe Programme dell’Unione Europea, con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, in collaborazione con RAT Residenze Artistiche Toscane, Firenze dei Teatri, Quadrato, con il contributo di Unicoop Firenze (info: www.teatroflorida.it).
“Il tempo del teatro è per essenza differente – spiega Gianluca Balestra – eccezionale. È un tempo che rifiuta la feroce velocità del quotidiano, è un tempo di cura. La Stagione di Prosa del Teatro Cantiere Florida si apre così non con una prima assoluta, ma con un ritorno sulle scene: quasi un atto politico di resistenza nei confronti di quell’ossessione per il nuovo, l’inedito, che brucia la vita degli spettacoli e ne comprime il respiro. E a partire dall’appuntamento con Overload, il cartellone curato da Elsinor prosegue invitando spettatrici e spettatori alla condivisione di un tempo straordinario, che metta al centro la condivisione di memorie e di sogni, la fragilità della vita umana, le utopie”.
- INAUGURAZIONE
Partenza di stagione col ritorno in scena di “Overload”, spettacolo trionfatore agli Ubu nel 2018 che ha decretato il riconoscimento dei Sotterraneo tra le realtà performative più autorevoli sul territorio nazionale e oltre, e che negli spazi del Florida ha visto parte della sua crescita e del suo sviluppo, con l’accoglienza della compagnia in residenza artistica. Il tema è, se possibile, oggi ancora più attuale di allora: l’ecologia dell’attenzione. Focalizzando le contraddizioni e i coni d’ombra del presente con un approccio avant-pop che canta il nostro tempo in equilibrio fra immaginario collettivo e pensiero anticonvenzionale, Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini, qui in scena con la scrittura di Daniele Villa, trasformano il palco in luogo di cittadinanza e gesti di cultura che allenano la coscienza critica del pubblico, destinatario e centro di senso di ogni progetto del gruppo. “Guardati attorno – spiegano gli artisti – quante altre cose attirano la tua attenzione? Ora guardati dall’alto: riesci a vederti? Le superfici dei territori più densamente abitati della Terra sono coperte da una fitta nebbia di messaggi, immagini e suoni in cui le persone si muovono, interagiscono, dormono. A volte si alzano rumori più intensi, che la nebbia riassorbe subito mentre lampeggia e risuona. Visto da qui il pianeta sembra semplicemente troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere – persino i ghiacciai si sciolgono troppo lentamente perché qualcuno presti attenzione alla cosa. Torniamo al suolo e guardiamoci da vicino: stiamo tutti mutando in qualcosa di molto, molto veloce” (in replica domenica 20 ottobre ore 21.00).
- LA STAGIONE DI PROSA
Si prosegue col Teatro dell’Elce, compagnia di stanza a Firenze fedele a una visione del teatro come arte dell’azione e della relazione, che porta al Florida in prima assoluta “Avrei preferito essere un gabbiano”, liberamente ispirato a scritti di e su Rodolfo Siviero – noto alle cronache come “lo 007 dell’arte”, spia, funzionario statale, dongiovanni e influencer ante-litteram – di e con Marco Di Costanzo. Chi è stato Rodolfo Siviero? La sua vita è materiale per un romanzo storico, una storia d’avventura, un feuilleton sentimentale, oppure è altro? Tre voci umane e una strumentale, quella di un violoncello elettrico, inseguono le tracce ambigue della memoria di Siviero tra inciampi, scoperte, incontri, alla ricerca di qualcosa che sfugge ma irresistibilmente attrae (30/10 ore 21.00).
Avanti con la prima regionale di Biancofango, realtà applaudita nei più importanti teatri e festival italiani che in “Never Young” propone un’indagine sul momento della pre-adolescenza, con la figura di Lolita come icona di questa età misteriosa. Dov’è Lolit* oggi? Lolita è troppe cose per sintetizzarla in un pensiero solo, ma certo ha rappresentato, dalla seconda metà del Novecento ad oggi, la curiosità verso un mondo degli adulti troppo lontano per poter essere d’aiuto o troppo vicino per poterne avere rispetto. Cos’è accaduto poi? Dov’è finito quello sguardo tra innocenza e pornografia che ha attraversato in sequenza più generazioni? Come siamo passati da Lolita alle baby squillo, alla prostituzione nei bagni delle scuole, ai marchettari bambini, agli sugar baby/daddy/mommy, a OnlyFans? Una produzione Elsinor e Spazio K che giunge al termine di un progetto partecipato e che vedrà gli attori in scena contrappuntati da un coro di cittadini (9/11 ore 21.00)
Ancora una prima toscana con “In nome della madre”: il romanzo di Erri De Luca dedicato alla storia di Maria, madre di Gesù, nei nove mesi che vanno dal concepimento alla nascita del figlio, diviene materia teatrale per la regia di Danilo Nigrelli e la produzione di Elsinor. Profondo conoscitore dell’ebraico antico e delle Sacre Scritture nonché ateo dichiarato, De Luca si mette nei panni di un’adolescente vissuta più di duemila anni fa per farne un ritratto intimo, rispettoso e amorevole. La scenografia è essenziale: due sedie, due teli di stoffa e un’attrice istintiva e solida, ma soprattutto generosa: Patrizia Punzo. All’amore tra Maria e Giuseppe, che emerge come sentimento tenero e allo stesso tempo molto terreno, fanno da contrappunto la discriminazione e l’esclusione sociale subite dalla Sacra Famiglia per eccellenza, percepita dai suoi contemporanei come strana, inaccettabile, fuori dalla legge. Lei considerata adultera, lui stupido, il bimbo frutto del peccato. Una Strana Famiglia, che con le proprie scelte si è posta fuori dalla comunità dove è sempre vissuta, diventando extra-comunitaria, diversa (6/12 e 7/12 ore 21.00).
Sempre tratto da un’opera letteraria e sempre in prima regionale è “María”, trasposizione di “Sono venuta solo per telefonare”, uno dei “Dodici racconti raminghi” di Gabriel García Márquez, firmata dalla regista e attrice italo-greca Elena Delithanassis. “María” è uno spettacolo sul destino: la Compagnia Hangar Teatri porta in scena la forza del realismo magico e, con sguardo incantato, indaga l’affascinante mistero della vita. Spagna, anni del franchismo: María, ex ballerina e assistente del Mago Saturno, in un pomeriggio di piogge primaverili si ritrova in mezzo a una strada deserta con l’auto in panne. Costretta a chiedere aiuto, accetta un passaggio da un autobus diretto verso un ospedale psichiatrico: da quel momento la sua vita cambierà per sempre (20/12 e 21/12 ore 21.00).
E poi “Dentro. Una storia vera, se volete”: Giuliana Musso, tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine, racconta la vicenda di una verità che lotta per uscire allo scoperto in questo lavoro di Operaestate Festival Veneto. Una madre scopre la peggiore delle verità. Una figlia che odia la madre. Un padre innocente fino a prova contraria. E una platea di terapeuti, consulenti, educatori, medici, assistenti sociali, avvocati che non vogliono vedere la realtà. Il segreto ha un contenuto preciso e un fine positivo: protegge qualcosa o qualcuno. Il segreto silenzia una verità che potrebbe danneggiare degli innocenti. Anche la censura ha un contenuto preciso ma il suo fine è contrario a quello del segreto: danneggia gli innocenti, protegge vili interessi. Il tabù invece, per noi, oggi, è il puro terrore di sapere; quindi, il suo contenuto rimane ambiguo e indeterminato (17/01 e 18/01 2025 ore 21.00).
Il tema della salute mentale è quello attorno a cui ruota “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi”, spettacolo coprodotto da Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri in collaborazione con Lucca Comics & Games. L’Oreste vive da quarant’anni all’Ospedale Psichiatrico di Imola, ci è entrato appena maggiorenne e non è più uscito. L’Oreste non riceve quasi mai visite, eppure lui parla sempre con un sacco di persone, coi fantasmi della sua ormai lunga vita. L’Oreste è orfano, ma non è un orfano qualunque, i suoi genitori non sono morti, la verità è molto più amara. Un testo originalissimo, di struggente poesia e forza, una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Diretto da Francesco Niccolini, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile. C’è un solo attore in scena, ma ciò che attende lo spettatore è ben altro che un monologo: grazie a un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica ci troviamo di fronte a un’interazione continua tra teatro e fumetto (7/02 e 8/02 ore 21.00).
Lo stile feroce e tagliente del pluripremiato regista Emanuele Aldrovandi – attivo sia per il palcoscenico che per il grande schermo, con in curriculum riconoscimenti tra cui il Nastro d’Argento, i premi Hystrio, Tondelli e Pirandello e un romanzo appena uscito per Einaudi – esplora il rapporto talvolta estremo e distruttivo che abbiamo instaurato fra felicità e realizzazione personale in “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro”. Al centro della storia – firmata Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e ERT Emilia Romagna Teatro – Teatro Nazionale – una madre e il suo piano bislacco per aiutare la figlia di sei anni a diventare un’artista di successo. Aldrovandi pone l’attenzione sulle conseguenze di quelle dinamiche sociali che ci spingono verso la ricerca del consenso e dell’approvazione immediata. La riflessione su cosa sia la qualità artistica nell’epoca della post-verità diventa l’occasione per chiedersi, insieme ai personaggi, fino a dove siamo disposti a spingerci pur di evitare che le persone che amiamo debbano gestire un fallimento (21/02 e 22/02 ore 21.00).
Evento conclusivo sarà “L’ultima casa di Rosa”, elegia operaia scritta e diretta da Sandro Fracasso con Francesco Baldi nel ruolo di protagonista. Ivo lavora in fabbrica, e un giorno per lui arriva l’amore: intero e assoluto, senza pesi e misure da prendere, come se fosse stato preparato e fatto maturare nelle ore che scorrono tutte uguali, nello stabilimento. Ivo sa tutto di lei, ma non conosce il suo nome, e se lo conoscesse non saprebbe pronunciarlo, così gliene dà uno scelto apposta, Rosa. “Rosa è proprio bella, anche se ha già della ruggine profonda e qualche ferita, perché l’hanno fatta girare senza olio. È la pressa più grande che abbia mai immaginato”. Da un punto imprecisato della seconda metà del secolo scorso, richiamato da luoghi ed eventi che hanno incarnato il boom industriale del nostro paese, una storia piccola e surreale che ci riconsegna i sentimenti e i concetti che definiscono, o che dovrebbero definire, il fondamento della Repubblica Italiana, come da Costituzione: la dignità, la dedizione, la responsabilità. E con questi, la speciale variante della cura, per il proprio lavoro, per le azioni, per i suoni, per gli oggetti del proprio lavoro (5/04 ore 21.00).
- IL FLORIDA DEI PICCOLI E LE CHIAVI DELLA CITTÀ
La nostra memoria storica, la lotta al pregiudizio, l’educazione alla cittadinanza, il rispetto per l’ambiente, l’avventura della crescita e il valore della creatività sono solo alcuni dei nuclei tematici che saranno proposti a spettatori e spettatrici in erba da compagnie specializzate nel teatro per ragazzi. Da segnalare “Viola e il bosco” di Associazione Culturale Star, il racconto sognante delle tappe universali della vita (4/11 ore 10.00 Le chiavi della città); “La tregua di Natale” di Anfiteatro: cronaca di un episodio reale che potrebbe essere una splendida fiaba, quando, nel pieno della prima guerra mondiale, al confine tra Francia e Belgio i soldati dei due schieramenti opposti decisero di sospendere i combattimenti per la vigilia di Natale (8/12 ore 17.30 Il Florida dei piccoli, 9/12 e 10/12 ore 10.00 Le chiavi della città); “Un sacchetto di biglie”, l’epopea di una famiglia ebrea per sfuggire alla furia nazista, adattata da Bam! Bam! Teatro dal romanzo omonimo di Joseph Joffo (19/01 ore 17.30 Il Florida dei piccoli, 20/01 e 21/01 ore 10.00 Le chiavi della città); “+Erba”, spettacolo interattivo firmato Compagnia TPO in cui due danzatrici creeranno, con la partecipazione dei bambini, una città immaginaria (9/02 ore 17.30 Il Florida dei piccoli, 10/02 e 11/02 ore 10.00 Le chiavi della città); “Io e Monna Lisa”, impossibile dialogo tra Leonardo Da Vinci e la Gioconda di Matan Teatro, per viaggiare nella Firenze del 500 e scoprire che anche gli artisti più grandi hanno gli incubi (24/02 ore 10.00 Le chiavi della città); “Grogh. Storia di un castoro”, una vicenda epica che parla di valori, piccoli roditori coi dentoni, e delle mille peripezie legate al sopravvivere in natura, prodotta da Baracca – Testoni Ragazzi (8/04 e 9/4 ore 10.00 Le chiavi della città).
Info e prenotazioni
www.teatroflorida.it
cantiere.florida@elsinor.net / prenotazioni@teatroflorida.it
- 39 055 71 35 357 / + 39 055 71 30 664
Teatro Cantiere Florida, via Pisana 111 Rosso, 50143 Firenze
Prezzi stagione
intero 15€ + d.p.
ridotti: 12€ + d.p. (Cral convenzionati, Unicoop Firenze, tessera Arci, over 65, under 26, Università dell’Età Libera) / 8€ (studenti degli istituti superiori e universitari, tessera Casateatro) / 5€ (bambini sotto i 12 anni, operatori)
abbonamenti: Florida 20 (20 spettacoli a scelta) 200€ intero, 120€ studenti / Florida 10 (10 spettacoli a scelta) 100€ intero, 60€ studenti / Florida 5 (5 spettacoli a scelta) 55€ intero, 35€ studenti
Florida dei piccoli
ingresso unico 7€
Chiavi della città
Ingresso unico 5€, gratuito per gli insegnanti (fino a 2 per classe)
Prevendite
online su www.teatroflorida.it
la biglietteria sarà aperta nei giorni di spettacolo a partire dalle ore 19:30
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