Oggi la giornata dedicata, Summit coi soci e ‘Campagna Cruciverba’
Bologna – Si celebra la Giornata Mondiale della psoriasi che affligge 1,8 milioni di persone in Italia, e Apiafco (Associazione psoriagici italiani, amici della Fondazione Corazza), nata per tutelare i pazienti affetti da questa patologia, come ogni anno riunisce i suoi soci, i volontari e i clinici, con il tradizionale webinar (in diretta Facebook dalle 18) per un confronto “a tutto campo” su percorsi di cura, esperienze, buone prassi. Ma non solo, lancia anche una grande campagna di sensibilizzazione che rimette al centro il ruolo attivo di Apiafco come associazione di pazienti, ricordando anche il valore aggiunto dell’associazionismo. Quest’anno, la campagna ha visto la creazione di un cruciverba in cui le definizioni (tre orizzontali, tre verticali) danno tutte come soluzione, cioè la ‘parola’ Apiafco, rimandando appunto all’idea di un’attività (o un gioco, o un passatempo) intelligente, finalizzata -appunto- a trovare soluzioni.
Il claim associato alla griglia è quindi “La soluzione è Apiafco”, e le definizioni rimandando a caratteristiche concrete dell’associazione: mission, advocacy, servizi al paziente, politica associativa. Ecco le domande poste dal cruciverba: si parte da “dal 2017 si batte per il diritto alla salute e la qualità della vita dei pazienti psoriasici, si confronta con le istituzioni per il riconoscimento della psoriasi all’interno delle policies sanitarie” e si prosegue con “garantisce ai pazienti psoriasici supporto psicologico e consulti dermatologici telefonici. Offre ai propri soci convenzioni attive con strutture termali, poliambulatori, farmacie, attività commerciali”. Altra domanda: “Realizza campagne di sensibilizzazione a favore delle persone con patologie dermatologiche. È sempre tempestiva nell’offrire ai pazienti psoriasici le indicazioni per curarsi al meglio”; poi “favorisce il coinvolgimento e l’interazione tra medici e pazienti psoriasici. Infine, “ha realizzato la collana ‘Cibo e benessere. Consigli e ricette per chi convive con psoriasi e patologie infiammatorie”. La risposta giusta è, in tutti i casi, “Apiafco”.
Tornando invece alla riunione coi soci, la presidente dell’associazione, Valeria Corazza, la definisce come “un pranzo con le posate d’argento”. Che si aggiunge alle tante attività che “facciamo tutto l’anno come assistenza psicologica, informazione, screening gratuito”. In questo senso, “la giornata diventa motivo di incontro, ed è diventata ormai una tradizione. Pur avendo solo sette anni, l’associazione, da quattro organizza questo incontro, con sempre nuovi soci che partecipano per la prima volta e ascoltano i veterani che dal canto loro sono ottimi ambasciatori e hanno raccolto la nostra politica, ovvero non ci piangiamo addosso”, sottolinea Corazza. Gli psoriasici “hanno infatti un ventaglio di terapie mai come prima” e “qui entra in campo l’associazione, che si impegna perché chiunque possa accedervi”. Tra le battaglie quotidiane di Apiafco, anche a livello istituzionale, ci sono la richiesta di inserimento nel Piano nazionale delle cronicità, l’adozione dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), per una migliore presa in carico del paziente e l’abolizione “del turismo sanitario in modo che i pazienti possano avere accesso alle cure vicino a casa in ogni territorio”. La psoriasi, ricorda la presidente Apiafco, è una patologia infiammatoria, autoimmune, cronica e non contagiosa della pelle, che solo in Italia colpisce circa 1,8 milioni di persone (di cui 250.000 in forma severa). E che porta con sé una serie di comorbidità, come malattie infiammatorie croniche intestinali, malattie metaboliche (diabete e obesità) e quelle cardiovascolari. Basti pensare che, secondo i dati, il 26% dei pazienti soffre di un comorbidità associata alla psoriasi, il 24% di due e il 19% di tre, e che almeno il 30% sviluppa l’artrite psoriasica. Non da sottovalutare il fattore psicologico, dato che la psoriasi, manifestandosi sulla pelle, è una malattia che si vede. Ai pazienti che finora vengono dimenticati va riconosciuta dignità basti pensare che perfino l’Istat non fa domande sulla dermatologia. “E’ ora di prendere in mano la situazione perché i pazienti affetti da psoriasi non hanno due macchioline sulla pelle, ma affrontano una malattia complessa, molto complessa”, afferma Corazza.
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