Sono sempre stato affascinato dai resti delle culture antiche, pregne di storia e testimoni di bellezze classiche di tempi passati.
Era da tanto che desideravo tornare a visitare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, scrigno di tesori inestimabili, che ha sede a Palazzo degli Studi, uno dei più imponenti edifici monumentali della città, nel cuore del centro storico.
Quella mattina, però, volevo fare di più, era nato in me un disegno preciso: fotografare quegli spazi pieni di opere che, in qualche modo, li rendevano anche così misteriosi. Volevo coglierne il senso surreale, interpretando gli accostamenti casuali di segni e tracce, scoprendone, forse, i lati nascosti.
Allora, armato della mia fotocamera, entrai in questo luogo magico alla ricerca e alla scoperta di prospettive ed inquadrature insolite, che esprimessero un punto di vista personale. Le mie fotografie, solitamente, vivono di correlazioni tra oggetti e tagli particolari, che sono parte del mio sentire. Lì ci sono io. Un modo, probabilmente, anche di fare autoanalisi. In questa nuova avventura mi accompagnò mia moglie Nataliya, documentando tutto con una piccola videocamera.
Nel girare in quelle grandi stanze individuai composizioni inedite tra statue ed ombre, tra superfici antiche e strutture moderne che, in un gioco metafisico, si intrecciavano, formando singolari accostamenti. Scoprivo e scattavo continuamente, totalmente rapito dalla bellezza di questi contrasti.
Una mattinata intera dedicata al lavoro: ma alla fine avevo realizzato una notevole quantità di immagini che mi avevano soddisfatto appieno e… mi ero anche divertito moltissimo.
Augusto De Luca
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