Il 9 novembre nel Salone dei 500 con Funaro, Giani, Gambelli, Primicerio, Bruni, Saraceno
Dagli orfani di guerra ai giovani smarriti di oggi, un secolo di aiuti ai più deboli
Firenze- L’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa compie cento anni di vita. Per celebrare questo importante anniversario, sabato 9 novembre alle 10 si terrà un convegno nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio.
Interverranno la sindaca di Firenze Sara Funaro, il presidente della Regione Eugenio Giani, l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, il presidente della Madonnina del Grappa Vincenzo Russo, l’economista Luigino Bruni, la sociologa Chiara Saraceno, la storica della chiesa Anna Scattigno, l’ex sindaco di Firenze Mario Primicerio. Domenica 10 novembre alle 11.30 si terrà la solenne concelebrazione eucaristica nella basilica di SS. Annunziata alla presenza dell’arcivescovo Gambelli.
Oggi la Madonnina del Grappa ha tantissime attività: case-famiglia per ragazzi in difficoltà; case di riposo per anziani; case di accoglienza per ex detenuti; case di accoglienza per migranti; case vacanze per anziani e bambini; scuola di formazione e lavoro per giovani Neet; un centro sportivo; una missione in Brasile e una in Albania. Sono centinaia, complessivamente, le persone accolte e assistite.
“Dagli orfani della prima guerra mondiale ci sperano decenni e generazioni, ma possiamo dire che anche oggi viviamo in una situazione post-bellica – ha detto il presidente dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa Vincenzo Russo – Se anche non si svolgono azioni militari sul nostro territorio, sono presenti sul piano morale, psicologico e a volte anche materiali, situazioni di deserto, devastazione, disorientamento e privazione nella vita delle persone. A soffrire di ciò, particolarmente, sono i giovani: giovani smarriti, disorientati, giovani con problemi di dipendenza, giovani che soffrono di salute mentale, giovani senza famiglia. L’Opera vuole conservare quella predilezione che fu di don Facibeni e che riguardava proprio i ragazzi, i giovani; di loro, in modo particolare, vuole continuare a prendersi cura. L’Opera vuole assumere in sé, ancora oggi, tutto il vuoto e il dolore dei giovani per trasformarlo insieme a loro. Solo così si possono porre le basi, affrontando il problema sin dalla radice, per la costruzione di una città futura”.
L’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa fu fondata a Firenze nel 1924 da don Giulio Facibeni. Nel corso della prima guerra mondiale, Facibeni venne chiamato al fronte sul Monte Grappa come cappellano militare, dove si spese per sostenere spiritualmente i soldati. Qui nacque in lui l’idea dell’Opera, ispirata dalla statua della Madonnina del Grappa. Tornato alla pieve di Rifredi a Firenze, nel 1923, essendo venuto anche a contatto con i molti orfani del conflitto mondiale, il 21 ottobre 1923 pose la prima pietra dell’Opera, inaugurata ufficialmente il 4 novembre 1924. I bambini ospitati nel giorno dell’apertura erano dodici. Dopo quattro anni salirono a cento, poi a 350 nel 1939, fino ai 1200 dopo la seconda guerra mondiale.
Amico del sindaco santo Giorgio La Pira, don Facibeni fu profondamente attivo sul fronte sociale e punto di riferimento per numerosi preti fiorentini. “Il cuore umano – diceva – ha abissi così profondi, racchiude energie a volte inaspettate. Anche il cuore più devastato ha sempre una fibra che saputa trovare e toccata con grande carità, può sempre donare una nota di bontà”. Tra i suoi discepoli più noti ci sono Corso Guicciardini, Lorenzo Milani, Danilo Cubattoli, Silvano Piovanelli, Ernesto Balducci, Raffaele Bensi, Bruno Borghi. Il processo per la beatificazione di don Facibeni è stato avviato il 10 agosto 2989. Papa Francesco lo ha dichiarato venerabile l’11 dicembre 2019. Don Facibeni aveva voluto l’Opera “non come collegio ma quale famiglia dei senza famiglia”. A raccogliere la sua eredità è arrivato don Corso Guicciardini, scomparso nel novembre del 2020 e sostituito nella presidenza della Madonnina del Grappa da don Vincenzo Russo.
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