Questo mio progetto fotografico non solo è un atto d’amore per Roma, ma anche un viaggio visivo tra le sue rughe, nel suo passato pieno di eventi storici, tra le sue architetture, i suoi spazi e i giochi di luce che la attraversano da sempre.
Credo che Roma sia la città di tutti, è presente nel nostro patrimonio genetico…si è da sempre romani. Centro del mondo e forse dell’universo, quando si attraversano le sue strade, pur avendo una maestosità che incute rispetto ci si sente a proprio agio. È la città “calda” a cui tutti in qualche modo apparteniamo. Roma è nostra. Nel racconto fotografico della città il mio è un itinerario del tutto spontaneo e intuitivo dettato solo da ciò che mi ha attratto e spinto ad una sintesi tra realtà esterna, razionalità e creatività.
Con un chiaro riferimento al magico ed al metafisico, matrici che accompagnano tutti i miei lavori, l’intento è stato di proporre una Roma senza tempo, classica e moderna, antica e futura, oltre le mode e gli imperi che l’hanno attraversata dei quali oggi restano solo i segni.
Roma non appartiene a nessun tempo. Ho sottolineato ulteriormente la sua totale autonomia e sospensione ritraendola completamente deserta, imprigionata da lunghe icone orizzontali, come il palcoscenico di un teatro dove si recita ogni giorno la vita di cui si intravede solo il riverbero e dove regna sovrano il silenzio. È impossibile dare l’idea di una città così “grande”, così assolutamente piena di tutto e quindi imprendibile nella sua essenza più profonda. Io ho cercato di svelare almeno qualcuno dei suoi segreti.
Augusto De Luca
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