La fine degli anni ’70 erano un’era significativa nell’evoluzione della fotografia, segnata dall’introduzione e dalla divulgazione della fotografia istantanea. Durante questo decennio, Eastman Kodak ha dovuto affrontare sfide sostanziali dovute a cambiamenti tecnologici che hanno minacciato il suo tradizionale modello di business basato su pellicola. In particolare, nella Kodak alcuni spingevano le nascenti tecnologie digitali mentre altri dirigenti liquidarono questa nuova tecnologia come una tendenza passeggera, riconoscendo il potenziale nel ridefinire la fotografia di consumo.
Infatti, questo periodo vide i tentativi di Kodak di innovare il mercato della fotografia istantanea. L’introduzione di prodotti come la Kodak Instant Camera ha soddisfatto la crescente domanda dei consumatori di immediatezza nell’acquisizione dei ricordi. Questa innovazione ha consentito agli utenti di sviluppare fotografie sul posto, eliminando il periodo di attesa associato allo sviluppo tradizionale della pellicola. La Instant Kodak Istantanee rappresentano un capitolo significativo nella storia della fotografia, in particolare della fotografia istantanea. Inoltre la competizione tra Kodak e Polaroid durante gli anni ’70 esemplifica le complessità che circondano l’innovazione tecnologica e i diritti di proprietà intellettuale. Inizialmente, Kodak era uno dei principali attori nel mercato della fotografia istantanea producendo pellicole per fotocamere Polaroid. Tuttavia, nel 1976, Kodak ha introdotto la propria linea di fotocamere istantanee, portando ad accuse di violazione di brevetto da parte di Polaroid. La Kodak iniziò la produzione di pellicole autosviluppanti denominate Instant Kodak, che a differenza delle quadrate Polaroid, erano di forma rettangolare; l’immagine sulla superficie, infatti, misurava 9 x 6,8 cm. Questo conflitto non solo mise in luce la grande rivalità tra queste due società, ma evidenziò anche questioni più ampie nell’ambito del diritto della proprietà intellettuale. La battaglia legale che ne seguì fu lunga e culminò con una decisione storica contro Kodak. Dopo quattordici anni di contenzioso, Kodak perse la causa contro Polaroid e il 9 gennaio 1986 abbandonò il business delle Instant Camera, ritirando dal mercato tutto il materiale e le fotocamere. Alla fine degli anni ’70, Giuseppe Alario, Direttore Kodak per il mezzogiorno Italia, venne alla mia prima mostra fotografica che feci a Napoli e avendo visto i miei lavori a colori, in quel periodo molto apprezzati, mi chiese di realizzare una ricerca fotografica su pellicole Instant Kodak per pubblicizzare il materiale.
Accettai la sfida e, con questa fotocamera economica in plastica, la Kodak EK2 che all’epoca costava solo 25 mila lire, mi cimentati in questa impresa colossale. Le istantanee che ho realizzato sono frutto di varie manipolazioni ed esposizioni sulla stessa pellicola a sviluppo immediato che io per la prima volta sono riuscito ad ottenere studiando approfonditamente la fotocamera ed il materiale. Chiaramente oggi con l’uso del photoshop e dei software ognuna di queste immagini potrebbe sembrare scontata, ma all’epoca non lo era affatto.
Tutte le immagini furono esposte per la prima volta nello stand Kodak al Fotocine 80, manifestazione fieristica di settore che si tenne alla Mostra d’Oltremare di Napoli e successivamente al SICOF di Milano e in altre rassegne.
Nessun altro fotografo ha mai realizzato con la fotocamera Kodak Instant a sviluppo immediato una ricerca fotografica, quindi questo mio lavoro rimarrà per sempre nella storia della Kodak e dei suoi prodotti. Ovviamente di questo ne sono molto lusingato.
Augusto De Luca
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