14 Dicembre 2024

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Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte AnticaIn collaborazione con CAR GalleryNell’ambito di ART CITY Bologna 2025

Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

Alessandro Roma
Vestirsi paesaggio

14 dicembre 2024 – 2 marzo 2025
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4, Bologna
www.museibologna.it/medievale

Alessandro Roma
Dressing landscape, 2024
Tessuto tempera ceramica smaltata, struttura in ferro, cm 170 x 145
Courtesy l’artista

Bologna,- I Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna sono lieti di accogliere nelle sale del Museo Civico Medievale Vestirsi paesaggio, mostra personale di Alessandro Roma (Milano, 1977), realizzata in collaborazione con CAR Gallery (Bologna).

Visibile dal 14 dicembre 2024 al 2 marzo 2025, il progetto espositivo rientra nel programma istituzionale di ART CITY Bologna 2025, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.

Vissuto a Milano, Londra e Bruxelles, Alessandro Roma ha scelto da qualche anno Faenza come sua dimora d’elezione. Una stanchezza “esistenziale” – confessa nell’intervista a Lorenzo Balbi che accompagna il progetto espositivo – lo ha portato a preferire la provincia italiana ai grandi centri, creduti a torto i luoghi privilegiati dello sviluppo e dell’esercizio dei saperi più avanzati. A farlo sentire in connessione con luoghi della ‘periferia’ sono lo spazio di libertà e la possibilità di lavorare svincolato da una dimensione di tempo rispetto alle forme dominanti che si affermano nelle grandi città, tanto più se le possibilità che si aprono consentono un confronto con una tradizione secolare di abilità tecniche acquisite nell’esercizio assiduo del ‘fare’ artistico.

La ricerca di Roma si concentra su motivi vegetali che vengono lasciati liberi di espandersi sia sul piano bidimensionale della pittura, sia su quello tridimensionale della scultura e delle arti applicate. Se il punto di partenza del processo di creazione è per lo più un dato di natura riconoscibile, le sue opere sono da intendersi come paesaggi mentali tracciati dal flusso ondivago del pensiero, dove la prospettiva si appiattisce e il segno si perde nell’intreccio di forme e colori, interrogando la natura della percezione.

Da più di un decennio Alessandro Roma usa la ceramica come materia elettiva di riferimento, attraverso cui indagare gli aspetti al centro del suo interesse – la scomposizione della forma, la stratificazione del colore sulla superficie, il segno che interviene creando un dialogo tra interno ed esterno – che lo hanno portato verso un incontro totale tra segno, forma e colore.

Dalla necessità di relazionarsi con l’ambiente e con nuove superfici per aprirsi a nuovi sguardi, è nata l’esigenza dell’artista di presentare il proprio lavoro in ambienti installativi in cui le composizioni tridimensionali sono concepite come estensioni della pittura.
E come ad un ambiente da abitare con i suoi lavori Roma ha guardato il Museo Civico Medievale per il progetto artistico che vi ha composto, lasciandosi trasportare dalle suggestioni delle collezioni permanenti e dai racconti che essi restituiscono sala dopo sala e costruendo un legame tra antico e contemporaneo.

Le nove opere esposte, selezionate dalla produzione dell’ultimo anno, ridiscutono l’idea di pittura, scultura e produzione ceramica in una ricerca di continuo sconfinamento. Allestite nelle sale 4, 7, 13, 14 e 18 del percorso di visita, oltre ad attirare l’attenzione dello spettatore, provano a dare un nuovo sguardo alla collezione stesse.
Le sette sculture in ceramica posizionate su piedistalli in ferro, dal titolo Mask, rimandano a dei corpi la cui forma ceramica richiama frammenti di vasi/fioriere che una rigenerante e istintiva energia metamorfica, o un inatteso sortilegio straniante, va trasformando in maschere. I due abiti in tessuto disegnati dallo stesso artista, dipinti a tempera e associati sempre a ceramica smaltata, intitolati Dressing landscape, diventano quadro per le immagini che appaiono sul tessuto, ma anche richiamano al corpo diventando una seconda pelle per la loro possibilità di essere indossati.

Così Alessandro Roma descrive il senso del progetto: “La visione contemporanea che si nutre delle stratificazioni e che rievoca attraverso l’utilizzo di materie antiche come la ceramica e il tessuto, ritorna ciclicamente e sulle vestigia della storia e della cultura, senza limiti di geografie e di tempi: un lavoro che si iscrive nella cornice altrettanto stratificata del Museo Civico Medievale, una tensione dialettica con i suoi tesori preziosi e le sue vicende iscritte tra le mura e negli oggetti esposti”.

L’occasione espositiva ha dunque orientato la ricerca dell’artista verso un dialogo con gli oggetti d’arte delle collezioni museali, seguendo tuttavia linee di sperimentazione che appartengono ai suoi percorsi consueti: il rapporto con l’artigianalità artistica, la fascinazione per le tecniche compositive, lo studio e il recupero di materiali e manualità che si vanno a perdere nella contemporaneità ipertecnologica e sempre più determinata dalle intelligenze artificiali, la perdita di saperi manuali.

Il titolo dell’esposizione, Vestirsi paesaggio, efficacemente sintetizza il focus principale che ne ha sostenuto le ragioni: riflettere sull’interazione con il mondo circostante, inteso sia come ambiente vitale e soggettivo in cui l’individuo trova il proprio modo di essere – habitat rinvia ambiguamente alla parola abito -, sia come dimensione collettiva e universale di paesaggio.

Alessandro Roma
Alessandro Roma è nato a Milano nel 1977, vive e lavora a Faenza.
La sua ricerca è caratterizzata da un approccio pittorico predominante, frutto della sua formazione accademica e dell’attività giovanile. Di recente, ha indagato diverse tecniche, esplorando la fusione, la stampa su tessuto, la ceramica e il collage. Ciò ha portato a un repertorio completamente nuovo di paesaggi interiori, derivanti sia da esperienze reali che da fonti letterarie, che trasforma la sua immaginazione su di lui in qualcosa di tangibile e accessibile allo spettatore.
Nel 2023 l’Accademia di Belle Arti di Bologna gli ha conferito il Premio Alinovi – Daolio.
Tra le mostre personali selezionate: Se si cerca l’infinito, basta chiudere gli occhi, Museo Ettore Fico, Torino (2023); Il tutto per non dondolare troppo, CAR Gallery, Bologna (2023); The whisper of the peacock becomes a snake, Quartz Studio, Torino (2022); The eye of the inner leaf, Keiko Yamamoto Rochaix, Londra (2020); En même temps, elle sentit la matière du ciel, Fondation Thalie, Bruxelles (2019); Vertigo, walking on the edge of the tone, MIC Museo internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza (2018); Sguardo straniero, z2o/Sara Zanin Gallery, Roma (2018); PROCESS AND FORM, Casa Museo Jorn, Albissola (2018); The vivid dream, Yamamoto Keiko Rochaix, Londra (2017); Swamp, Museo Villa Croce, Genova (2016); Organizzazione organica di forme, MAC – Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (2014); Enclosure, Paradise Row Gallery, Londra (2013); Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino, Brand New gallery, Milano (2012); Humus, Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (2011); Unfolding the Folds, Galeria Alexandra Saheb, Berlino (2011); Sites of action, Scaramouche gallery, New York (2011).
Tra le mostre collettive: Anemoni, Fondazione Sabe per l’Arte, Ravenna (2023); The peacock and the snake, con Caroline Halleck, performance Villa Roberti Brugine (2022); Fittile, Triennale Milano (2021); Dentro/Fuori, Museo Carlo Zauli, Faenza, (2021); Chang-4, Casa Testori, Novate Milanese (2020); Quando le statue sognano, Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”, Palermo (2019); Biennale internazionale della creazione e della ceramica contemporanea, Vallauris (2019); Drawing Biennale, Drawing Room, Londra (2015), Everything is about to happen, Greengrassi / Corvi-Mora, Londra e Artists Space, New York (2014); Estate, Marianne Boesky, New York (2012); Partita a quattro. Una riflessione sulla scultura, Lorcan O’Neill, Roma (2012); Prague Biennial4, Expanded Painting, Praga (2009); Museo d’arte contemporanea.
www.alessandroromartist.com

SCHEDA TECNICA

Mostra
Alessandro Roma
Vestirsi paesaggio

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica

In collaborazione con
CAR Gallery, Bologna

Nell’ambito di
ART CITY Bologna 2025

Sede
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna

Periodo di apertura
14 dicembre 2024 – 2 marzo 2025

Orario di apertura
Martedì, giovedì 10.00 – 14.00
Mercoledì, venerdì 14.00 – 19.00
Sabato, domenica, festivi 10.00 – 19.00
Chiuso lunedì non festivi, 25 dicembre (Natale)
24 / 31 dicembre 10.00 – 14.00
26 dicembre (Santo Stefano) / 6 gennaio (Epifania) 10.00 – 19.00
1 gennaio (Capodanno) 11.00 – 19.00

Ingresso
Intero € 6 | ridotto € 4 | ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193916 / 2193930
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/medievale
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