La Polonia contemporanea è un laboratorio di architettura innovativa e design sostenibile.
Con un mix di edifici storici e strutture futuristiche, le città polacche offrono la visione di un futuro urbano che celebra la storia con uno sguardo attento al futuro stesso mentre i musei puntano ad un’esperienza interattiva e all’avanguardia.
Questo equilibrio tra passato e futuro rende la Polonia una destinazione affascinante per gli amanti dell’architettura e del design. Una scena creativa di tutto rispetto.
Roma, 9 dicembre 2024 – La Polonia, con la sua storia ricca e complessa, si presenta oggi quale palcoscenico di architettura contemporanea, caratterizzata da un felice connubio di innovazione e tradizione. L’architettura contemporanea in Polonia è un riflesso della sua storia e della sua aspirazione verso il futuro, dove estetica, sostenibilità e interazione sociale si riuniscono in un contesto urbano in continua evoluzione.
Negli ultimi decenni, le città polacche hanno visto un notevole sviluppo urbano, caratterizzato da progetti architettonici innovativi che fondono estetica, funzionalità e sostenibilità. Alcune di queste, come Varsavia, sono esempio di un’armoniosa coesistenza tra edifici moderni e storici, per uno skyline che racconta la resilienza e la capacità di rinascita della nazione.
Anche la sostenibilità è diventata tema centrale nell’architettura polacca. Molti progetti recenti puntano a ridurre l’impatto ambientale, utilizzando materiali ecologici e implementando soluzioni tecnologiche per il risparmio energetico. La Polonia è anche un centro di innovazione nel design architettonico e non si limita a creare edifici, ma si impegna a progettare spazi pubblici che promuovono l’interazione sociale. Molti di questi spazi, caratterizzati da un design moderno e funzionale, diventano centri culturali vitali dove riunirsi, partecipare a eventi e scambiare idee.
Varsavia, un concentrato di storia, arte e architettura contemporanea
Caratterizzata da un mix unico di stili e architetture, la capitale della Polonia cattura gli amanti dell’arte e dell’architettura, che qui trovano sfoggio di opere di grandi nomi contemporanei in contrasto – ma ben accostati – con edifici storici, come il Palazzo della Cultura e della Scienza, simbolo del passato sovietico, situato in un complesso urbanistico dove la fusione tra antico e moderno arricchisce il panorama cittadino.
È proprio qui che si erge il grattacielo “Varso Tower”, attualmente il più alto edificio d’Europa, progettato dagli architetti del rinomato studio Foster + Partners. Il complesso è composto da tre edifici, la torre più alta, di 53 piani, con un’altezza totale di 310m e un’estensione di 70.000mq, e i due edifici inferiori (Varso 1 e e Varso 2), progettati dallo studio HRA Architekci di Varsavia, alti 90 e 81 m rispettivamente, e la hall, alta oltre 10 metri, che rende un omaggio unico alla storia di Varsavia. Ubicato nel centro di Varsavia, ha ottenuto numerosi riconoscimenti in termini di sostenibilità rispetto agli standard di certificazione internazionale BREEAM, è stato classificato “Gold” nel sistema di pre-certificazione WELL e gli edifici Varso 1 e Varso 2 hanno anche ottenuto il certificato Obiekt bez Barier assegnato da Fundacja Integracja. L’investitore e sviluppatore del progetto è HB Reavis, azienda internazionale nota per il suo impegno per la sostenibilità.
A poca distanza, sorge uno degli edifici residenziali di lusso più alti in Polonia e nell’Unione Europea: è il Zlota 44, progettato dall’architetto americano Daniel Libeskind, che nei suoi 192 metri e 52 piani, ospita oltre 200 appartamenti. Ad arricchire il concept progettuale, ilsistema di gestione domestica (HMS), che facilita il controllo dell’aria condizionata, delle tapparelle, del riscaldamento, dell’illuminazione, un sistema per il recupero delle acque piovane e per la riduzione dei consumi energetici. Non da ultimo, l’edificio è stato pensato e studiato per sfruttare la luce del giorno in tutti i livelli e la facciata, in vetro e alluminio, ha una forma spigolosa, che ricorda vele tese al vento o le ali dell’aquila dello stemma polacco.
La Skyfall Warsaw è una delle terrazze panoramiche più alte della Polonia, un’attrazione che porta i visitatori a un livello di esperienza completamente diverso e più elevato. Inaugurata nel 2021 e situata all’interno dell’ultramoderno Warsaw UNIT, dai suoi 202 metri di altezza (al 46° piano) si ha una vista dell’intero skyline di Varsavia. Sorge nell’ex area industriale del distretto di Wola, oggi fiorente quartiere degli affari di Varsavia dove si concentra lo sviluppo di grattacieli nella capitale. In questo stesso complesso, si trova anche la torre myhive Warsaw Spire, alta 220 metri e 49 piani, una delle torri con uffici più alte della città.
Recentemente inaugurato (fine ottobre 2024), il nuovo Museo di Arte Moderna (MSN Warsaw) si sviluppa su una superficie di quasi 20.000 m2, su quattro livelli fuori terra e due livelli interrati e dispone di oltre 4.500 m2 di spazi espositivi, sale didattiche, aree per la conservazione e lo stoccaggio di opere d’arte, un cinema, un auditorium, un bar e un negozio. Il progetto dello studio newyorkese Thomas Phifer and Partners è minimalista, di colore bianco, quasi a formare una composizione di due forme rettangolari, il cuboide orizzontale del museo e la torre del cinema. Al piano terra le vetrate che corrono per tutta l’altezza di questo livello permettono di vedere all’interno, mentre al primo e al secondo piano si trovano i principali spazi espositivi del museo, dislocati attorno a una scala centrale aperta.
L’imponente edificio del POLIN Museum, progettato dallo studio di architettura finlandese Lahdelma & Mahlamaki, stupisce i visitatori sia dall’esterno che dall’interno. L’edificio è un gioiello dell’architettura contemporanea, semplice e geometrico allo stesso tempo, le cui facciate sono rivestite di rame e pannelli di vetro stampati con lettere ebraiche e latine che recitano “Polin” (parola in ebraico e jiddish che significa sia ‘Polonia’ che ‘riposa qui’), evocazione della leggenda dell’arrivo degli ebrei in terra polacca. Le pareti dinamiche e curve della sala principale dividono l’edificio lungo l’asse est-ovest. Questa fessura simboleggia un vuoto nella storia millenaria degli ebrei polacchi. La sala monumentale, piena di luce che entra da una vetrata insolitamente grande che si apre sul parco, ricorda che la storia non è ancora finita. Il Museo è stato ampiamente riconosciuto in concorsi di architettura internazionali, vincendo l’International Architecture Award, l’Eurobuild Award e una nomination al Mies Van Der Rohe Award, per citarne alcuni.
Katowice, la musica nell’arte
Nella zona post-industriale di Katowice, città in costante trasformazione, sorge la Polish National Radio Symphony Orchestra (Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca), una delle più importanti orchestre sinfoniche polacche, nonché un’istituzione culturale versatile. L’orchestra risale al 1935 e l’elemento permanente dell’identità di NOSPR, in ogni fase della sua storia, è rimasto il rapporto con la tecnologia. È infatti un edificio moderno progettato dallo studio Konior di Katowice, con pilastri in mattoni, superfici ruvide, rientranze lisce e rosso chiaro che ricordano le finestre delle case familok nel distretto minerario di Nikiszowiec (ndr. questa città ha un passato minerario). Comprende una sala concerti con 1800 posti a sedere, una sala per musica da camera e numerosi spazi per workshop e corsi di formazione. La sala concerti, con acustica progettata da Nagata Acoustics – di fama mondiale, ha la reputazione di essere una delle migliori sale concerti al mondo in termini di acustica e oggi vanta uno dei più grandi organi a canne nelle sale concerti europee. La NOSPR, come unica istituzione polacca e una delle due in Europa centrale e orientale, è stata ammessa all’organizzazione internazionale ECHO, che riunisce 21 delle più prestigiose sale concerti in Europa.
A Cracovia il MOS, Giardino d’Arte della Malopolska
Il Malopolska Garden of Art (Il Giardino dell’Arte della Regione Malopolska)è una struttura di proprietà del Juliusz Slowacki Theatre di Cracovia, uno spazio sperimentale aperto agli artisti alla ricerca di un nuovo linguaggio teatrale e di nuove forme di interazione con il pubblico. Il progetto di K. Ingarden e J. Ewy Architekci Ltd. (realizzato grazie ai fondi dell’UE nell’ambito del Programma operativo regionale della Malopolska per gli anni 2007-2013) ha dato vita a un moderno edificio culturale, la cui spettacolare struttura a cinque piani combina elementi storici con modernità. Dietro la facciata in vetro si può vedere un frammento ricreato del muro dell’edificio precedente.MOS combina suono, teatro e arte multimediale.
Breslavia: dall’acqua all’avveniristica Sala del Centenario
L’Hydropolis, esclusivo centro di conoscenza dell’acqua che combina valori educativi con forme moderne di esposizione, ideato da MPWiK S.A. (Azienda municipale di acqua e fognatura) di Breslavia con oltre 150 anni di storia. è un esempio eccezionale di rivitalizzazione di una struttura post-industriale. La mostra dedicata all’acqua è ospitata in un serbatoio sotterraneo di acqua pulita del XIX secolo, ma l’intera struttura dispone di 7 zone tematiche permanenti, esposizioni temporanee cicliche, aree dedicate ai bambini e una zona relax, dove installazioni multimediali, interattive e tecnologie mostrano il potenziale dell’acqua nelle città, nelle profondità, nell’atmosfera e anche nel corpo umano. In occasione degli European Copper in Architecture Awards 2017-18, il padiglione d’ingresso in rame di Hydropolis ha ricevuto il premio Public Choice, ospitando un’innovativa scultura “water printer”. Il rame sul lato è perforato con fori per imitare le schede perforate dei computer, in linea con il tema della stampante ad acqua.
Sempre a Breslavia, si trova la Centennial Hall (dell’architetto Max Berg), un edificio senza tempo circondato da aree verdi, definito “la perla del modernismo a Breslavia” che, al momento della sua creazione, all’inizio del XX secolo, non aveva eguali al mondo. La Centennial Hall è un modello di implementazione degli obiettivi del movimento architettonico moderno, che attribuisce la massima importanza alla sua funzionalità anziché all’ornamentazione.
La struttura edificata da Dyckerhoff & Widmann è in calcestruzzo armato, un materiale leggero e flessibile ancora poco usato all’epoca (1912) nell’edilizia e nell’architettura, prodotto con un cemento speciale fornito dalla Silesia Cement Plant di Opole, con acciaio laminato di alta qualità e granito Strzegom – anch’esso di primissima qualità – utilizzato per le sezioni esposte a grandi sollecitazioni. Le finestre furono realizzate in legno di ferro importato dall’Australia. La cupola della Centennial Hall, con una campata di 65 metri, era la struttura di questo tipo più grande al mondo.
Oggi, è un luogo visitato frequentemente dagli abitanti della città, dai turisti, dagli appassionati di architettura e urbanistica e, non a caso, il complesso è stato inserito nel 2006 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
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