Martedì 17 dicembre 2024 alle 17 incontro con l’autore in via Scienze e in diretta video sul canale youtube Archibiblio web
Sono episodi della Ferrara del secondo Novecento quelli narrati da Giorgio Ferrari anche nel terzo volume di “Amarcord Ferrarese” (Ferrara, Faust Edizioni, 2024) che martedì 17 dicembre 2024 alle 17 sarà presentato nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17 Ferrara).
Dialogheranno con l’autore: Gian Pietro Zerbini, prefatore dell’opera, e Francesco Scafuri, vicepresidente dell’Associazione Ferrariae Decus ETS. Presente anche l’editore Fausto Bassini.
L’incontro potrà essere seguito anche in diretta video sul canale youtube Archibiblio web.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori)
Con questo ultimo volume, Giorgio Ferrari conclude la sua trilogia della memoria: un percorso letterario entusiasmante che lo ha portato a diventare, nel giro di tre anni, il simbolo e il beniamino di tutti i nonni e di tutte le nonne. Storie vere, specchio di una realtà che parte dagli anni Quaranta del Novecento sino ad entrare negli anni Duemila. È ancora la vita dell’autore, quella narrata in questi nuovi racconti, ma a ben vedere è anche la storia di molti ferraresi che vi si possono specchiare con un effetto nostalgia.
‘Nonno Giorgio’, anche in questa sua terza esperienza di scrittore, riporta alla luce episodi passati che sono entrati di diritto nella memoria collettiva, ma anche vicende dimenticate nel tempo. Un’infanzia povera ma bella, fatta di cose semplici e rituali, dalla parrocchia di Santa Maria Nuova alla scuola “Celio Calcagnini”, sino a raggiungere l’età adulta e il matrimonio con la sua Bruna, la nascita del figlio Mauro, il lavoro trentennale nella Ditta “Mazzilli” in via Bersaglieri del Po, il Palio cittadino, la passione di fotoamatore grazie alla quale ha immortalato gli angoli più fatati di Ferrara, senza trascurare la rievocazione noir di un dramma della gelosia in un albergo di via Vegri.
Il volume si fregia di fotografie e cartoline d’epoca, rare o inedite, della collezione di Alberto Cavallaroni e di fotografie a colori dell’autore stesso.
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