Proseguendo la tradizione di proporre a Miart una mostra personale di un artista storicizzato, la galleria MARCOROSSI artecontemporanea quest’anno presenta Arcangelo con l’idea di valorizzare un periodo particolarmente felice della sua produzione artistica, situata agli inizi degli anni ’90, periodo in cui Arcangelo si trasferì da Roma a Milano e cominciò ad esporre in Europa conoscendo un grande successo.
Saranno presentati lavori inediti, archiviati dall’artista e recuperati per l’occasione, che passano dal nero drammatico dei primi lavori all’uso sempre più preponderante del colore. Sono tele organizzate per sovrapposizioni di neri che dialogano con il colore verde, parlano del paesaggio del suo sud. I materiali da lui utilizzati, sono ceneri e carboni e danno vita a una pittura “secca”, portata agli estremi, molto lontana dalle opere pittoriche di quegli anni. Arcangelo dipinge da sempre quasi senza mediazione di strumenti, ora stendendo il colore sulla tela con gesti rapidi e precisi della mano, ora imprimendo il pigmento con le dita, come se cercasse la verità della pittura nell’umana e fallibile fisiologia del segno.
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