10 MILIARDI DI NUOVO CREDITO DI CUI 3 PER IL MEZZOGIORNO ANALISI E PROSPETTIVE DEL TURISMO AL SUD
NELLO STUDIO PRESENTATO DA SRM
• A Napoli la presentazione delle nuove misure dedicate al comparto: incentivi alle Pmi che investono nella riqualificazione delle strutture alberghiere e digitalizzazione, in linea con le misure del PNRR
• Focus su indipendenza energetica e miglioramento della competitività
• Accordo con Confindustria Alberghi, Federalberghi, Federterme e Federturismo per accompagnare le imprese associate ad accedere ai fondi pubblici e agli strumenti messi a disposizione dalla Banca
• Studio di SRM sulle prospettive di crescita del PIL turistico: per il 2023 stimati 100 miliardi, di cui il 25% nell’Italia meridionale
Napoli– Intesa Sanpaolo ha presentato oggi a Napoli le nuove misure dedicate allo sviluppo dell’industria turistica, vitale per l’economia italiana e meridionale, per affiancare la crescita delle imprese del settore e cogliere le opportunità previste da PNRR e iniziative ministeriali.
La Banca mette a disposizione 10 miliardi di euro di nuovo credito, di cui 3 miliardi destinati alle imprese del Mezzogiorno, che si aggiungono agli oltre 7 miliardi di liquidità già erogati alle aziende del comparto dalla pandemia ad oggi. Il nuovo impulso rientra nel più ampio piano del Gruppo che prevede da qui al 2026 erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle Pmi, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR. In quest’ambito, inoltre, la Banca ha già accompagnato oltre 8.000 imprese clienti ad aggiudicarsi bandi del PNRR.
L’iniziativa odierna punta a favorire nuovi investimenti e a rafforzare la transizione ecologica delle realtà ricettive lungo tre assi chiave: riqualificazione e aumento degli standard qualitativi delle strutture, sostenibilità ambientale dell’offerta attraverso il rinnovamento di strutture e servizi, digitalizzazione del modello di servizio.
Le misure messe in campo dal Gruppo sono state illustrate al Grand Hotel Vesuvio nel corso di un convegno in cui, oltre al ministro del Turismo Daniela Santanchè e a esponenti del mondo imprenditoriale, è intervenuto Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. Dopo l’apertura dei lavori di Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo, il contributo di Massimo Deandreis, direttore generale di Srm, ha evidenziato le prospettive di crescita del settore turistico. Nella tavola rotonda sono state approfondite le peculiarità del comparto grazie agli interventi di Guido Fiorentino, presidente e Ceo Grand Hotel
Excelsior Vittoria, Marcello Mangia, presidente e Ceo Mangia’s Resorts and Clubs, Giuseppe Pagliara, amministratore delegato Nicolaus Tour, Dina Ravera, presidente Destination Italia, e Nico Torrisi, amministratore delegato Aeroporto Internazionale di Catania.
Il sostegno del Gruppo al settore turistico si è intensificato durante e dopo la pandemia: dopo le chiusure forzate, Intesa Sanpaolo ha attuato interventi in linea con le normative pubbliche e garantito liquidità anche attraverso un’iniziativa straordinaria di moratorie estese fino a 36 mesi, accogliendo oltre 70.000 richieste di sospensione di pagamenti per un debito residuo di oltre 8,4 miliardi, di cui circa il 26% nel Mezzogiorno.
Oggi il turismo segna una importante ripresa. Il 2023 sarà, per l’Italia, l’anno turistico della cultura,
della natura, dell’attrattività del made in Italy. Un’analisi realizzata da SRM – Centro Studi collegato a
Intesa Sanpaolo stima per il nostro Paese un proseguimento nel 2023 dell’accelerazione delle presenze
turistiche che porterebbe a raggiungere i 436,8 milioni di notti nello scenario base, vale a dire il
pieno recupero del dato del 2019. La componente domestica si stima raggiunga il 100,9% dei livelli
pre-pandemici, in crescita del 6,5% rispetto al 2022. Più marcata sarà la crescita delle presenze straniere
nel periodo 2022/23 (+13,2%) ma, rispetto al 2019, la distanza non è colmata del tutto, il 99,1%. Il
contributo domestico sarà, quindi, sempre meno preponderante per la ripresa ma sarà compensato da
una maggiore attrattività internazionale. Le prospettive per l’immediato futuro lasciano dunque ottime
speranze per il settore turistico nazionale e meridionale. In sintesi, dai dati sopra esposti nel 2023 si
prevede, per l’Italia, il pieno recupero dei flussi turistici ed una nuova ripartenza soprattutto per il
Mezzogiorno. Con questi numeri, si stima la realizzazione di un Pil turistico di circa 100 miliardi
di euro di cui il 25% nel territorio meridionale.
Alla luce di queste prospettive, la prima Banca del Paese intende lanciare oggi una grande iniziativa di
sostegno al settore, in collaborazione con le associazioni di categoria. Con l’accordo “Progettare
Turismo Sostenibile” siglato con Barbara Maria Casillo, direttore generale di Confindustria Alberghi,
Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi, Giancarlo Carriero, vice presidente di
Federterme, e Marina Lalli, presidente di Federturismo, Intesa Sanpaolo intende contribuire
all’accelerazione degli investimenti nel settore, stanziando un nuovo plafond di finanziamenti per il
comparto pari a 10 miliardi, di cui 3 miliardi per le regioni meridionali nel quadro delle più ampie
iniziative del PNRR. Rientrano nelle misure destinate al settore le soluzioni di finanziamento ideate da
Intesa Sanpaolo per contribuire al rilancio delle strutture ricettive italiane. Tra queste ci sono specifiche
tipologie di S-Loan, la linea di credito sostenibile che prevede un meccanismo di incentivi economici
grazie alla riduzione del tasso a seguito della condivisione di obiettivi di miglioramento.
Grande impegno del Gruppo sulle misure del PNRR: la Banca mette a disposizione gratuitamente la
piattaforma IncentNow, ideata per consentire alle aziende di orientarsi nell’ambito delle misure
pubbliche a disposizione. Oltre a ciò, Intesa Sanpaolo ha aderito, per il tramite di Equiter, al fondo
tematico turismo. Si tratta di risorse amministrate dalla BEI per conto del MEF e indirizzate alle imprese
con un mix di intervento di equity e di debito.
Infine, il Gruppo prevede soluzioni di noleggio operativo attraverso la propria controllata RentforYou,
per consentire alle imprese del settore di avviare programmi di ammodernamento delle proprie strutture
senza necessariamente far ricorso al capitale di debito, consentendo quindi di preservare il proprio
equilibrio finanziario. Attivate anche varie linee di finanziamento a condizioni agevolate per
promuovere gli investimenti verso obiettivi digitali.
Anche alle imprese del comparto turistico viene esteso il programma strategico di Intesa Sanpaolo
“Motore Italia Transizione Energetica”, per incentivare i processi di indipendenza energetica delle
Pmi e contrastare l’aumento dei costi energetici che soprattutto le aziende del settore turistico sono
costrette ad affrontare, attraverso le misure specifiche dedicate agli investimenti nelle energie
rinnovabili o nelle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “Oggi rinnoviamo e
rilanciamo il nostro impegno a favore dell’industria turistica, uno dei settori di punta dell’economia
italiana e meridionale che già quest’anno può agganciare la ripresa economica e renderla strutturale.
Oggi è cruciale avviare una politica di investimenti che sia idonea a incrementare e mantenere nel
tempo il nostro vantaggio competitivo e valorizzare in termini di qualità della nostra accoglienza il
nostro patrimonio naturalistico, culturale ed enogastronomico. Grazie alla forte collaborazione con le
Associazioni di Categoria, con cui lavoriamo da tempo, Intesa Sanpaolo innalza a 10 miliardi di euro
le risorse per il comparto e favorisce nuovi strumenti di accesso dei nostri clienti alle misure pubbliche di
incentivazione per il rilancio delle attività ricettive. Il nostro obiettivo, in linea con le direttrici del
PNRR, è accelerare i processi di transizione sostenibile per agevolare una nuova proposta di ospitalità
più efficiente per i bilanci delle imprese e di maggiore salvaguardia per l’ambiente che ci circonda”.
La fotografia del turismo nel Mezzogiorno – Sintesi report di SRM
Gli ultimi dati disponibili indicano: 80 milioni di notti trascorse (20% dell’Italia), 3,8 giorni di permanenza
media, 87% di stagionalità (presenze nei mesi estivi), 22% di presenze straniere (ancora in piena fase di
recupero post Covid). Un’offerta negli alberghi – in termini di posti letto – pari al 28,7% dell’Italia (di cui ben
il 54,4% nei 4 e 5 stelle) e del 22,7% in strutture extra-alberghiere. Un valore aggiunto pari a 23,7 miliardi
di euro (25% del Paese).
Nel 2023 si prevede nel Mezzogiorno il pieno recupero delle presenze turistiche. Rispetto al 2019 il dato
è stimato in crescita dell’1,5% per un totale di quasi 88 milioni di notti trascorse. Proseguirà, con forte intensità,
la ripresa della domanda internazionale che si stima in crescita del 21,9% rispetto al 2022 completando il
recupero del periodo pre-Covid (99,4% rispetto al valore 2019).
Il turismo meridionale nel contesto europeo: ben posizionato ma con ampi margini di miglioramento.
Dall’analisi su 98 regioni dell’area UE4 (Italia, Spagna, Francia e Germania) tre regioni del Sud (Sardegna,
Campania e Puglia) sono tra le prime 30 per livello di competitività turistica e ben 6 comunque sopra la media
europea. Ci sono ampi spazi per crescere sia in termini quantitativi che qualitativi. Emerge la necessità di
migliorare ed ampliare le infrastrutture di connessione e di accessibilità sul territorio.
Nel Sud l’obiettivo deve essere un turismo che offra destinazioni sempre più diversificate e di qualità al fine
di favorire la destagionalizzazione e l’impatto economico sul territorio. Ambiente, Cultura ed
Enogastronomia è un trinomio vincente al Sud: il moltiplicatore delle presenze di un’offerta “integrata” è
superiore a quello monotematico ad es. di tipo balneare (149€ rispetto a 128,2€ di valore aggiunto per ogni notte
trascorsa). Tale obiettivo può favorire la riduzione degli effetti negativi dell’“overtourism” e del sommerso.
Aumenta la consapevolezza delle imprese meridionali che investire è l’unica via per crescere. Dalla
survey di SRM, emerge che oltre il 50% delle imprese turistiche ricettive del Sud nell’ultimo triennio ha
effettuato investimenti (in Italia il 46%). Grande attenzione alla crescita dimensionale (il 35% ha potenziato le
proprie strutture) ed alla qualità della ricettività (il 34% ha rinnovato gli arredi o ampliato i servizi ricettivi).
Si guarda inoltre al futuro. Le imprese del Sud stanno comprendendo la sfida della sostenibilità (ESG) e
della digitalizzazione. Il 46% delle imprese meridionali (35% in Italia) intende accrescere gli investimenti su
tali obiettivi che ad oggi nel solo Mezzogiorno si stimano essere pari a 170 milioni di euro. Le imprese indicano
una crescita di tali investimenti nel prossimo triennio di oltre il 7%.
Le imprese meridionali sono determinate a migliorare i propri standard di competitività. Due terzi (66%)
delle imprese sul territorio indicano nella formazione, nella crescita dimensionale e nell’efficientamento
energetico gli assi di intervento prioritari su cui intendono investire nel prossimo quinquennio.
Semplificazione burocratica, infrastrutturazione tecnologica e digitale, sistema formativo specializzato
e di qualità sono le priorità che le imprese del Sud pongono alla governance pubblica. Circa un quarto (25%)
delle imprese mette in cima alle richieste di policy questi tre obiettivi per favorire la competitività del Paese.
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