23 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

TEATRO MENOTTI IN SORMANI


La quarta edizione di MENOTTI IN SORMANI che si svolgerà per l’intero mese di luglio, sarà un viaggio tra i linguaggi e le diverse maniere di fare spettacolo. Un cartellone non cartellone, un Festival non Festival, pensato come una festa continua da vivere in uno spazio straordinario, come il Cortile d’Onore della storica biblioteca Sormani. Un luogo che ancora ci accoglie all’imbrunire delle sere di mezza estate con le tante storie che risuoneranno tra le parole e i suoni di artisti che, anche quest’anno, hanno accettato la nostra sfida di un teatro dell’essenzialità, senza luci, senza elementi scenografici, con un pubblico da guardare negli occhi senza filtri. Davvero una festa priva di confini e di limiti, tra platea e palcoscenico, ideata quasi timidamente nei mesi incerti e tremendi del “lockdown”, quando si provava a riprendere la vita per mano e diventata ora una realtà nella sempre più formidabile e “inedita” mappa dello spettacolo estivo milanese, che anno dopo anno si arricchisce di contenuti e suggestioni, tali da raccontare una città che, davvero, non manda mai in ferie la voglia di arte e di spettacolo dal vivo, che non solo non chiude i luoghi di cultura, ma ne apre altri anche in spazi e località non consueti, tra il centro e le periferie.
Emilio Russo

Sabato 1° luglio ore 19.30
Peppe Servillo
legge MARCOVALDO

Sabato 1° luglio ore 21.30
E-wired empathy feat. Gasandji
IN CONCERTO

Domenica 2 luglio ore 19.30
Dual Band
THE SOUND OF SIMON & GARFUNKEL
Lunedì 3 luglio ore 19.30
Andrea Scanzi
E TI VENGO A CERCARE
Martedì 4 luglio ore 19.30
Ditta Gioco Fiaba
20K LEGHE SOTTO IL MARE

Mercoledì 5 luglio ore 19.30
Milvia Marigliano
UN MARZIANO A ROMA

Giovedì 6 luglio ore 19.30
Gigio Alberti
ZITTI TUTTI!

Venerdì 7 luglio ore 19.30
Federico Frusciante
I 3 VOLTI DEL FRUSCIANTE

Sabato 8 luglio ore 19.30
Jashgawronsky Brothers
POPBINS

Domenica 9 luglio ore 19.30
Guido Catalano
SMETTERE DI FUMARE BACIANDO

Lunedì 10 luglio ore 19.30
The Black Blues Brothers
LET’S TWIST AGAIN!

Martedì 11 luglio ore 19.30
Mario Perrotta
EMIGRANTI ESPRÈSS
Mercoledì 12 luglio ore 19.30
Linguaggicreativi
CHI NON LAVORA, NON

Giovedì 13 luglio ore 19.30
Alberto Patrucco
CONTRATTEMPI MODERNI

Venerdì 14 luglio ore 19.30
Atir
BANG BANG…DI COLPO LUI LA STORIA DI TENCO E DALILA

Sabato 15 luglio e domenica 16 luglio ore 19.30
La macchina del suono
TUTTI I LIBRI DEL MONDO O QUASI, IN 90 MINUTI

Lunedì 17 luglio ore 19.30
Lisa Galantini
MOI

Martedì 18 luglio e mercoledì 19 luglio ore 19.30
I musici di Francesco Guccini
IN CONCERTO

Giovedì 20 luglio ore 19.30
Centro Teatrale Da Ponte
LA BALLATA DEL DIAVOLO

Venerdì 21 luglio ore 19.30
Mino Manni
TUTTO IL MIO FOLLE AMORE LO SOFFIA IL CIELO

Sabato 22 luglio ore 19.30
Paola Giacometti
ENIGMA DELLA MADDALENA

Domenica 23 luglio ore 19.30
Orchestra a plettro Città di Milano
MILANO IN UNA MANO

Lunedì 24 luglio ore 19.30
Ippolito Chiarello
IL BARBONAGGIO TEATRALE/CLUB27

Martedì 25 luglio ore 19.30
Roberto Mercadini
LA PIÙ STRANA DELLE MERAVIGLIE

Mercoledì 26 luglio ore 19.30
Farneto Teatro
UNA STANZA TUTTA PER SÉ

Mercoledì 26 luglio ore 21.30
Sergio Sgrilli
VIENI CHE TE LE SUONO

Giovedì 27 luglio ore 19.30 e 21.30
Antonio Rezza
IO

Venerdì 28 luglio ore 19.30
PianoinBilico
I SEGRETI DI MILANO

Sabato 29 luglio ore 19.30
Bandafenice, Gian Luca Margheriti
ANDAVO A CENTO ALL’ORA

I PARTNER DELLA RASSEGNA ESTIVA
Lungo una strada tracciata ormai da anni, il Teatro Menotti prosegue la collaborazione con il mondo delle imprese nella creazione di rapporti di valore e duraturi nel tempo. Alla luce di questo cammino condiviso anche quest’anno la Rassegna in Sormani vede la partecipazione di importanti realtà che hanno scelto di aderire al consueto appuntamento estivo del nostro Teatro. Un grazie particolare a Gruppo CAP che sostiene da anni la nostra stagione e le nostre attività e Repower che al nostro fianco promuove, anche per l’edizione 2023, un progetto speciale.
Infatti, per favorire la mobilità sostenibile e incentivare all’utilizzo della bicicletta in città, Repower installerà nel giardino sul retro di Palazzo Sormani, in Via Ascanio Sforza, DINA, la prima rastrelliera per e-bike e, per tutta la durata della Rassegna, gli spettatori che useranno le due ruote potranno avere un biglietto speciale al prezzo di 10€ per tutti gli spettacoli,
prenotando il proprio posto all’indirizzo promozione@teatromenotti.org oppure al seguente link https://www.teatromenotti.org/a-teatro-in-bici/.
Accanto ai nostri partner più storici un grazie speciale va a 21 House of Stories che sosterrà la nostra rassegna offrendo ospitalità agli artisti in calendario. Infine, grazie a San Carlo che offrirà un piccolo cadeau al nostro pubblico.

1° luglio ore 19,30

PEPPE SERVILLO
legge MARCOVALDO
Italo Calvino 1923-2023: Omaggio per i 100 anni dalla nascita
Le fantasiose storie di uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana
per rendere omaggio a Italo Calvino nei 100 anni dalla nascita

Voce recitante Peppe Servillo
Chitarra Cristiano Califano
Distribuzione a cura di AidaStudioProduzioni
Coordinamento artistico a cura di Elena Marazzita

Peppe Servillo, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano, porta in scena uno dei personaggi più celebri della letteratura italiana, rendendo omaggio a Italo Calvino nei 100 anni dalla nascita.
Dalla lettura delle fiabe scelte emergono gli aspetti più fiabeschi e ironici del noto personaggio evidenziandone l’assoluta modernità: la complessa vita caotica in città, l’urbanizzazione senza razionalità ed ordine, l’industrializzazione crescente, la povertà delle fasce più basse della popolazione, la difficoltà dei rapporti umani ed interpersonali. Le storie di Marcovaldo ci invitano ad affrontare le difficoltà quotidiane con fantasia e immaginazione: ne coglieremo la dimensione di eroe tragicomico che ci insegna come in ogni momento della giornata si possano ricercare segni e occasioni per poter essere felici.

1° luglio ore 21,30

E-WIRED EMPATHY FEAT. GASANDJI
ANTEPRIMA LIVE
Voce e chitarra Gasandji
Chitarre Luca Nobis
Batteria Roberto Gualdi
Synths analogici Giovanni Amighetti

E-Wired Empathy é il progetto musicale internazionale creato da Luca Nobis, direttore didattico del CPM di Milano, con il batterista Roberto Gualdi, Giovanni Amighetti produttore world music, Valerio “Combass” Bruno e Jeff Coffin della Dave Matthews Band. Il tema centrale del progetto è il rapporto empatico che si estende alla connessione uomo-natura. L’obiettivo sonoro è creare una comunicazione che vada oltre le barriere geografiche o culturali di qualsiasi provenienza superando i confini. L’approccio apre la possibilità ad un’interazione musicale che includa anche l’elettronica consentendo all’intelligenza artificiale di combinare e armonizzare i diversi input. Voce del progetto è l’artista franco-congolese GASANDJI, cantante di origine congolese che tocca profondamente il suo pubblico con la sua voce avvolgente e magica.
Il suo nome significa colei che crea coscienza. Ed è proprio ciò che fa con la sua voce glamour e le sue canzoni di filigrana, in cui le tradizioni della sua terra si fondono con soul, pop, reggae e un po’ di jazz, creando uno stile urbano che non rinnega le origini.
Ospite Moreno “il biondo” Conficconi
Artista che è l’emblema della musica romagnola, ambasciatore e leader di alcune delle più note orchestre, aprirà lo spettacolo con un omaggio alla sua terra in questo momento martoriata suonando una selezione ri-arrangiata dei brani più rappresentativi, con qualche improbabile contaminazione.

2 luglio ore 19,30

DUAL BAND
THE SOUND OF SIMON & GARFUNKEL
Storie e canzoni del duo più bravo del mondo

Drammaturgia e regia Anna Zapparoli
Direzione musicale, arrangiamenti e tastiere Mario Borciani
Con B’n’B BrotherSister Act (Benedetta e Beniamino Borciani)
Una produzione Dual Band

17 canzoni per la storia del più grande duo di tutti i tempi: Simon & Garfunkel. Ce la racconta la Dual Band, nella formazione B’n’B BrotherSister Act (Benedetta e Beniamino Borciani), dall’infanzia a New York alla stardom alla separazione alla leggenda. Una storia dal suono inconfondibile, che abita dentro tutti noi: il Simon & Garfunkel sound.

Nati a distanza di venti giorni l’uno dall’altro, nella stessa via del sobborgo di Queens a New York, compagni di scuola e colleghi nel saggio di fine anno (Alice nel paese delle meraviglie: Paul Simon faceva il Bianconiglio e Art Garfunkel faceva lo Stregatto), a 11 anni hanno cominciato a sognare di far musica insieme; e l’hanno fatta, producendo una serie di hits che emozionarono una generazione intera e continuano a emozionare oggi grazie al timbro e alle armonie inconfondibili del Simon& Garfunkel sound.

Il concerto-racconto segue la loro carriera: dall’infanzia nel Queens, alla fondazione del loro primo gruppo, “Tom and Gerry”, al loro ruolo sulla scena folk degli anni sessanta, alla prima separazione – col famoso tour che Paul Simon compì da solo nell’Inghilterra del nord (quella dei Beatles, di cui sono perfettamente coetanei), in cui riceveva un cachet di 10 sterline a settimana – e infine alla fama, che arriva inaspettata, catapultando impreparati i nostri due da una relativa oscurità al successo planetario, e causando – ironia del destino – la fine del loro sodalizio artistico, e per un pelo della loro amicizia. Il racconto della vita di due uomini che, anche se spesso in scontro l’uno con l’altro, rimangono forse il più grande duo della storia della canzone.

Come è ormai consuetudine, la Dual Band, qui nella formazione B’n’B BrotherSister Act che vede insieme i due fratelli Benedetta e Beniamino Borciani, utilizzerà la formula del concerto racconto: accanto alle più belle canzoni del celebre duo, si dipanerà la loro storia, inserita nella storia più grande di un momento esplosivo della scena musicale americana, e dunque nella storia di un’epoca per tutti noi.

3 luglio ore 19,30

ANDREA SCANZI
E TI VENGO A CERCARE
Voli imprevedibili ed ascese velocissime di Franco Battiato

Di e con Andrea Scanzi
Voce e tastiere Gianluca Di Febo

Franco Battiato è stato un rivoluzionario a servizio permanente della musica italiana. Ha vissuto mille volte, reinventandosi ogni volta. Sperimentatore, mistico, pioniere. Originale e inquieto, lirico e pop, alto e (apparentemente) basso. Uno dei più grandi artisti italiani.

Andrea Scanzi, già autore a teatro di spettacoli analoghi su Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Ivan Graziani e Pink Floyd, ne ripercorre la carriera con particolare attenzione al (lungo) periodo d’oro che va da L’era del cinghiale bianco a Gommalacca, senza però dimenticare le sperimentazioni degli esordi e al tempo stesso gli ultimi lavori discografici, le cover e le tante collaborazioni.

Accanto a lui, a cantare e suonare alcuni dei brani più significativi di Battiato, Gianluca Di Febo, leader dei Terza Corsia e dei Floyd On The Wing (sul palco con Scanzi anche nello spettacolo Shine On dedicato ai Pink Floyd). Nello spettacolo sarà anche Battiato stesso, grazie a foto e a video che contrappunteranno il racconto. E ti vengo a cercare è una maniera garbata per raccontare, e ringraziare, un gigante che ci ha insegnato com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire.

4 luglio ore 19,30

DITTA GIOCO FIABA
20K LEGHE SOTTO I MARI

Testo Patrizio Belloli, Luca Ciancia, Paui Galli
Liberamente tratto da “20.000 leghe sotto i mari” di Jules Verne
Regia Luca Ciancia con Elisa Baio, Giuseppe Guerrieri, Federico Pinna e Massimiliano Zanellati
Scenografia Giuseppe Bresciani fabbro
Costumi e oggetti scenici Federica Ponissi
Luci Mirko Lamperti
Musiche originali composte ed eseguite da Sergio Parsons Sergio Parsons
Art direction, videoediting, motion 2D, comunicazione strategica Francesca Zurlo

Uno spettacolo della compagnia Ditta Gioco Fiaba sostenuto dal progetto Next, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

Un misterioso mostro marino semina il terrore negli oceani, affondando tutte le navi che hanno la sfortuna di capitare sulla sua rotta. Per tentare di catturarlo viene organizzata una spedizione internazionale. A guidarla è chiamato il giovane Aronnax, naturalista e scienziato, che è un grande conoscitore dei segreti marini. L’avventura ha inizio.
Da una parte il capitano Nemo, una figura mitica dotata di capacità straordinarie, incarnata nel Nautilus come se fosse egli stesso, al pari del sottomarino, un prodigio di forza e tecnologia. Un personaggio capace di conquistare per la genialità, i valori integerrimi, l’inarrestabile adesione alla causa di distruggere quanto considera sbagliato senza mai arrendersi. Un personaggio capace di spaventare per la sua crudeltà, la freddezza di fronte agli umani bisogni, l’incapacità di dare spazio a qualsiasi punto di vista diverso dal suo o cercare una reciproca comprensione.

Dall’altra Aronnax, Conseil e Ned, tre ragazzi distanti per carattere e inclinazioni che a questa figura risponderanno in modo diverso e mutevole. Chi opponendosi e ideando sempre nuove strategie per fuggire, chi schierandosi come se fosse bisognoso di trovare una guida solida e l’occasione di realizzarsi, chi avvicinandosi e cercando un dialogo tra pari forse impossibile. Come nel finale del romanzo, Nemo è destinato a sprofondare negli abissi risucchiato nel maelstrom della nostra memoria, lasciando irrisolti i suoi misteri e i tre ragazzi su una scialuppa a remi nel nulla dell’oceano, persi ma anche finalmente liberi di tracciare una rotta capace di rispondere davvero a ciò che sono e diventeranno.

5 luglio ore 19,30

MILVIA MARIGLIANO
UN MARZIANO A ROMA

Di Ennio Flaiano
Con Milvia Marigliano
Regia Emilio Russo
Musiche eseguite dal vivo da Raffaele Kohler
Produzione Tieffe Teatro Milano

Nel 1954 Ennio Flaiano scrisse un breve racconto intitolato “Un marziano a Roma” nel quale con surreale naturalezza narrava il singolare, quanto imprevisto, atterraggio sulla terra di una aeronave da cui sbarcava un essere proveniente da Marte. Il tutto avveniva a Roma e precisamente a Villa Borghese.
Quell’idea è diventata in seguito un controverso spettacolo teatrale, un film e addirittura un modo di dire. È un’opera carica di satira sui costumi dell’Italia del dopoguerra e sulle dinamiche culturali della Capitale ed è ancora di enorme attualità.
L’epopea tragicomica di Kunt il marziano si consuma in pochi giorni, parte dal 12 ottobre per concludersi il 6 gennaio del 1954. A fare da controcanto alle disavventure del povero marziano, nella nostra narrazione, saranno le voci di un’intera città, che prima accoglie la novità come una speranza di una possibile vita migliore e poi beffeggia, dimentica e brucia.
Le intuizioni visionarie di Flaiano anticipano l’idea di società effimera, omologata e in bilico, tra il reale e l’immaginario, alla vana ricerca di un senso al nulla virtuale che ci circonda.

A dare corpo e voce al coro dei personaggi di Un Marziano a Roma, un’attrice di talento e spessore come Milvia Marigliano, accompagnata dal trombettista Raffaele Kohler.

6 luglio ore 19,30

GIGIO ALBERTI
ZITTI TUTTI!

Di Raffaello Baldini
Con Gigio Alberti
Scene di Stefano Sgarella e Lorenzo Loris
Interventi visivi di Stefano Sgarella
Luci Luigi Chiaromonte
Regia di Lorenzo Loris
Produzione Teatro Out Off

Zitti tutti! È lo sfogo di un uomo che si ribella. Un uomo, uno qualunque, che passa in rassegna la sua vita e reagisce contro tutto e contro tutti: il paese, la sua infanzia, le mode, la musica, la morte, l’esser ricco e l’esser povero, l’esser bianco e l’esser nero, i figli, la moglie, i sogni, i viaggi, i libri, il sapere, il tempo che passa…

Il protagonista dei versi iperrealisti di Baldini, a mezza via fra il monologo e la descrizione, è un uomo comune tormentato dalla nevrosi, umiliato dalla vita, ma quasi mai patetico. Le storie di paese che racconta risultano ora grottesche, ora di una comicità irresistibile.
Si rende conto dei giorni di “vuoto” in cui vive e così cerca di riempire il tempo proprio parlando. Vuole riempire tutto con le parole. Così parla, parla e ricorda anche un ultimo episodio, quello che ha scatenato la follia: la crisi matrimoniale. Si accorge dunque che le parole non servono a nulla, “sono un bla bla continuo” e questo parlare incessante risuona nel suo cervello: la gente parla, parla senza scopo e non sta mai zitta. Allora si mette a urlare: “State zitti per favore, zitti. Zitti tutti!”.

“Il testo narra il pomeriggio di una giornata qualunque di una persona che ha il problema di non avere problemi. Sembra un gioco di parole, ma a questo mondo succede che la soluzione di un problema possa essere un altro problema”.
Raffaello Baldini

7 luglio ore 19,30

FEDERICO FRUSCIANTE
I 3 VOLTI DEL FRUSCIANTE
Spettacolo in 3 parti per raccontare 3 epoche horror

Di e con Federico Frusciante

Federico Frusciante, il recensore di film più schietto del web, nasce come proprietario della oramai leggendaria videoteca Videodrome a Livorno. Il suo amore verso il cinema e verso la musica scaturisce durante la visione di Profondo Rosso da ragazzino.

È noto principalmente per i suoi video in cui parla di cinema, dalle recensioni di singoli film alle analisi di un determinato genere, dai suoi consigli mensili alle monografie su un singolo regista. Oltre al cinema, trova uno spazio considerevole nel suo canale anche la musica, altro argomento di cui è molto appassionato. È stato tra i primi a parlare di cinema su YouTube e continua imperterrito ancora oggi a portare roba buona sul tubo. In questo incontro propone un viaggio dentro l’Horror nella Settima Arte, attraverso una disanima che parte dal cinema delle attrazioni fino ai nostri giorni. Autori, stili, sottogeneri da tutto il mondo per far aprire gli occhi su un tipo di Cinema quasi sempre bistrattato ma che ha ispirato alcuni dei più grandi registi di sempre che ha dato origine a tanti Maestri che hanno segnato la Storia e che hanno ispirato movimenti più importanti del genere stesso.

Divisa in tre parti, questa “conversazione” sarà veloce, semplice, divertente, caustica e porterà un po’ di freschezza nel modo di avvicinarsi all’horror.

8 luglio ore 19,30

JASHGAWRONSKY BROTHERS
POPBINS

Con Brother Pavel, Brother Francis, Brother Suren, Brother Richard

Gli Jashgawronsky in più di quindici anni ne hanno fatta di strada! Hanno lasciato la lontana Armenia per arrivare in occidente. Una volta stabiliti in Italia hanno cominciato a girare l’Europa in cerca di fortuna con i loro strani strumenti costruiti con materiale di riciclo. La loro musica è ricca di intelligenza e divertimento ed ha conquistato il cuore di tutti, come il loro straordinario aspetto così ingenuo e confuso. Sono dei clown moderni, dei musicisti, attori e cantanti, ma sono anche maschere d’una Commedia dell’Arte evoluta e moderna.

L’evoluzione degli Jash è completa! Tutto salta fuori dai bidoni! Tutti i suoni della musica pop si diffondono come spazzatura. Dalle scope ai secchi, dalle grattugie alla carta igienica, dal secco all’umido. Si tratta di uno spettacolo in cui l’invenzione diventa musica e gli oggetti comuni acquistano una nuova dimensione fantastica e comica. Nulla si crea né si distrugge ma si trasforma. Ma la domanda é: il pop è spazzatura o i rifiuti sono pop? Non perdete la loro prossima “Follia”!

9 luglio ore 19,30

GUIDO CATALANO
SMETTERE DI FUMARE BACIANDO
Summer Music Live Love Tour 2023

Di e con Guido Catalano
Musiche di Matteo Castellan

Guido Catalano nasce a Torino alle 8.50 del mattino del 6 febbraio del 1971 ed è ancora vivo. A 17 anni decide che vuole diventare una rockstar, più tardi ripiega sulla figura di poeta professionista vivente perché ci sono più posti liberi. Ha prodotto nove libri di poesie.

Negli anni la lobby dei poeti lo accusa di essere un cabarettista, la lobby dei cabarettisti di essere un poeta: nonostante tutto Catalano rimane vittima di un passaparola irresistibile e i suoi versi iniziano a diffondersi ovunque. Malgrado la sua naturale e sana avversione nei confronti dei mesi caldi, Guido Catalano, con invidiabile sprezzo del pericolo, non si ferma e continua a lottare insieme a noi anche quest’estate!

Il poeta professionista vivente più famoso d’Italia sarà accompagnato da un libro di poesie bellissime e da un musicista d’eccezione con cui percorrerà le regioni italiane, dal mare ai monti, dai laghi ai boschi, dai villaggi alle città, per portare un po’ di frescura poetica a chi ne vorrà approfittare. Uno show inedito, impreziosito dalle musiche di Matteo Castellan, pianista e fisarmonicista che ha fatto dell’eleganza il suo marchio di fabbrica.

10 luglio ore 19,30

THE BLACK BLUES BROTHERS
LET’S TWIST AGAIN!

Di Alexander Sunny
Scritto e diretto da Alexander Sunny
Con Bilal Musa Huka, Rashid Amini Kulembwa, Seif Mohamed Mlevi, Mohamed Salim Mwakidudu e Peter Mnyamosi Obunde
Coreografie Electra Preisner e Ahara Bischoff
Scenografie Siegfried Preisner, Loredana Nones e Studiobazart
Luci Andrew Broom
Consulenza artistica Alexandra Dalmas
Tour manager Jake Franzone
Project manager Nick Fieldstory
Lo spettacolo è una produzione Mosaico Errante distribuita in esclusiva mondiale da Circo e dintorni

Il secondo show dei Black Blues Brothers, cinque acrobati kenyoti che stanno ottenendo un riscontro clamoroso con numerosi sold-out, standing ovation e recensioni a quattro e cinque stelle in un tour mondiale di oltre 800 date e 500.000 spettatori.
Se nel primo spettacolo gli artisti utilizzavano ogni oggetto presente in un locale stile Cotton Club per la loro esibizione, in questa nuova produzione moltiplicano i momenti mozzafiato sfruttando tutto ciò che li circonda nella stazione ferroviaria in cui è ambientata la storia: tavoli, sedie, dischi musicali, bandiere… persino i passaggi a livello!
Scritto e diretto da Alexander Sunny (produttore di spettacoli di successo e curatore di speciali TV sul Cirque du Soleil), Let’s Twist Again! è uno show acrobatico comico musicale, con una colonna sonora indimenticabile che attinge al periodo d’oro della musica statunitense e propone sequenze acrobatiche inedite e travolgenti.

Uno spettacolo emozionante, adatto a un pubblico di ogni età e di ogni nazione. L’incredibile successo è valso agli acrobati un invito alla più rilevante vetrina del circo al mondo, il Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo, dove hanno ricevuto due premi speciali.
Tra le centinaia di migliaia di persone conquistate da questi acrobati ci sono anche alcuni spettatori speciali, come Papa Francesco, che si è personalmente congratulato con loro due volte (una durante il Giubileo dello Spettacolo Viaggiante e una durante un’udienza papale le cui immagini con l’esibizione dei Black Blues Brothers hanno fatto il giro del mondo), il Principe Alberto e la Principessa Stéphanie di Monaco e la Famiglia Reale Inglese, per la quale si sono esibiti durante la Royal Variety Performance, storica trasmissione TV che dal 1912 accoglie i più grandi nomi della danza, del teatro e del circo (tra i quali i Beatles, Elton John, Rudolf Nureyev, Stan Laurel e Oliver Hardy); per l’occasione il gruppo è stato tra gli ospiti più apprezzati, in una serata che ha visto sfilare celebri star dello spettacolo dal vivo, introdotte da Re Carlo III che ha lodato l’enorme talento degli artisti coinvolti.

11 luglio ore 19,30

MARIO PERROTTA
EMIGRANTI ESPRÈSS

Di e con Mario Perrotta

Nel 1980 Mario Perrotta ha 10 anni e da solo, una volta al mese, va in treno da Lecce a Milano, per vedere un po’ più spesso suo padre che lavora a Bergamo e per controllare “l’apparecchio ai denti”. In ogni viaggio viene affidato dalla madre a una famiglia di emigranti scelta sul momento. Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano, ma anche Zurigo, Stoccarda e Bruxelles… Nello spettacolo, tratto dall’omonima e fortunata trasmissione radiofonica per RAI Radio 2 in 15 puntate, si raccontano 3 fermate di quel treno, per 3 storie che ritraggono un’Italia sopravvissuta a un’epopea di umani affanni.

La curiosità di Mario bambino alimenta la sua fantasia insieme ai racconti dei viaggiatori. Scorrono davanti ai suoi occhi le odissee degli italiani che negli anni sono stati costretti ad abbandonare i luoghi d’origine nella speranza di un’esistenza migliore. Attraverso la voce e lo sguardo di un bambino che mescola dentro di sé radici, tradizioni, rimpianti, dialetti, sogni, attese, Emigranti Esprèss è la narrazione di quei viaggi sul treno degli emigranti: non solo la rievocazione di storie italiane strappate alla dimenticanza, ma una sorta di poema popolare che commuove e fa riflettere.

Pensato per la radio, Emigranti Esprèss fu la naturale conseguenza di un progetto nato nel 2003 finalizzato alla creazione di due spettacoli teatrali sull’emigrazione italiana del dopoguerra. Quei due spettacoli (Italiani cìncali e La turnàta) sono stati un po’ la mia fortuna, mi hanno fatto conoscere nell’ambiente teatrale e quel successo generò altre occasioni prima inimmaginabili. Tra queste, la possibilità di pensare una trasmissione per Radio 2 Rai e, in seguito, un romanzo per Fandango Libri, un’opera lirica. In quegli anni insomma, molte cose sono accadute, tutte molto in fretta, e per poterle tenere tutte assieme senza che prendessero il sopravvento diventando un produrre senza meta, ho dovuto spesso fare appello col pensiero alla radice di quel mio interesse per l’emigrazione: i miei viaggi di bambino sul treno degli emigranti, il ricordo dei loro sguardi “di partenza” e quelli “d’arrivo” e poi, dopo molti anni, il mio tornare sulle loro tracce alla ricerca dei racconti di quella gente, racconti fissati per sempre su centinaia di audiocassette: 150 ore di interviste, raccolte tra il 2002 e il 2003 mentre preparavo il primo dei due spettacoli. Agli emigranti e alle loro vite coraggiose ho dedicato tutti quei successi e oggi non so dove ancora mi porterà questo capitolo mai chiuso del mio percorso di uomo di teatro, ma so che manca all’appello il cinema ed è di pochi giorni fa la proposta italo-svizzera di lavorare a un’ipotesi cinematografica de La Turnàta. Insomma: senza fine.
Mario Perrotta

12 luglio ore 19,30

LINGUAGGICREATIVI
CHI NON LAVORA, NON

Di Amedeo Romeo e Paolo Trotti
Con Amedeo Romeo
Regia Paolo Trotti
Produzione Teatro Linguaggicreativi

Giovanni ha cinquant’anni, ha comprato a rate una meravigliosa vasca da bagno per Ciuffetto, l’amatissima moglie. Ogni mese, per un anno, dovrà pagare un decimo del suo stipendio per estinguere le rate. Un giorno, Giovanni perde il lavoro; perde la casa; perde ogni punto di riferimento.
Gli rimangono un debito, una vasca da bagno, poche speranze.

Un attore solo sulla scena, Amedeo Romeo, affronta i fantasmi di una società allo sbando, aggrappato alla futilità di un oggetto di lusso che, perduta la sua funzione, diviene simbolo del fallimento personale e di un modello di vita. Giovanni parla di noi, del nostro presente, delle nostre illusioni e del bisogno di ricostruirsi.

Al centro della scena una vasca da bagno piena d’acqua. Acqua che avvolge, che affoga, che allevia, che soffoca. Acqua in cui il protagonista si immerge e contro cui combatte, metafora della fatica di vivere. Acqua che riflette, in cui Giovanni si specchia e non si riconosce più come uomo, come colui che deve provvedere ai bisogni della famiglia. Specchio della vergogna, della perdita di dignità, specchio in cui Giovanni vede il proprio declino. Ma l’acqua è anche il luogo della nascita, di un bambino, di una speranza.

Acqua che spinge Giovanni, lo infrange come un’onda fuori dalla disperazione e lo riporta alla vita. Appeso sopra la vasca un vestito a fiori, leggero, modesto. È la moglie di Giovanni, Ciuffetto, a cui l’attore dà vita attraverso il dialogo e la relazione. Il vestito è l’intimità della casa, la vita privata oltre il lavoro.

13 luglio ore 19,30

ALBERTO PATRUCCO
CONTRATTEMPI MODERNI

Di Alberto Patrucco e Antonio Voceri
Con Alberto Patrucco
Ukubass Dimitri Pugliese
Percussioni Jacopo Pugliese
Musiche di Georges Brassen

Un incalzante alternarsi di monologhi e canzoni che si fa travolgente intreccio tra satira cantata e parlata, senza che una dimensione risulti estranea all’altra, così da suscitare la risata su temi non banali e stimolare nel divertimento qualche momento di riflessione.

Alberto Patrucco con la complicità di due musicisti – Dimitri Pugliese al basso e Jacopo Pugliese alle percussioni – porta in scena uno spettacolo teatrale coinvolgente, capace di armonizzare in modo insolito melodie e prosa, tra parole che suonano e musica che parla.

Alberto Patrucco, comedian, cantante e scrittore – noto per lo stile anticonformista e per la graffiante satira dei suoi monologhi – fa della sua voce profonda e della sua puntuale gestualità uno strumento tagliente e allo stesso tempo raffinato, centrando l’obiettivo di trattare temi inusuali per trascinare alla risata liberatoria.

14 luglio ore 19,30

ATIR
BANG BANG…DI COLPO LUI
La storia di Tenco e Dalida

Voce narrante e canto Sandra Zoccolan
Pianoforte Mell Morcone
Percussioni Alessio Pacifico
Drammaturgia a cura di Sandra Zoccolan
Produzione Atir

La notte del 27 gennaio 1967 Luigi Tenco fu ritrovato senza vita nella sua camera nella dépendance dell’Hotel Savoy a Sanremo. Un suicidio, apparentemente. Solo poche ore prima aveva presentato – in coppia con la cantante francese Dalida – Ciao amore, ciao al Festival della canzone ed era stato eliminato.
L’improvvisa scomparsa di Tenco sconvolse l’opinione pubblica, lasciando un segno profondo nella memoria collettiva italiana. Eppure, l’inchiesta venne chiusa in tutta fretta. Nelle luci sfavillanti del Casinò di Sanremo, dove all’epoca si svolgeva il Festival, nella celebrazione festosa della musica leggera, e dell’immenso business che essa portava con sé, quella scena di sangue, infatti, proprio non ci sarebbe voluta. E pure Dalida, nel 1987, muore suicida. Negli anni, vengono alla luce buchi e contraddizioni nella versione ufficiale dei fatti.
Immergersi nella vita e nella morte di questi due artisti è stata un’avventura emotiva intensa. Attraverso le loro parole, le interviste e le canzoni, ho cercato di raccontare la loro umanità, i misteri e i tormenti. Ascoltare le canzoni di Tenco, anche le meno note, significa per me scoprire il pensiero e le idee di un artista profondo e ironico rispetto alla società in cui viveva, e la cui essenza rimane sempre attuale
Sandra Zoccolan

15 e 16 luglio ore 19,30

LA MACCHINA DEL SUONO
TUTTI I LIBRI DEL MONDO, O QUASI, IN 90MINUTI

Da All the Great Books (abridged)
Di Reed Martin e Austin Tichenor
Con Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti
Regia Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti
Traduzioni di Fabrizio Checcacci, Lorenzo Degl’Innocenti, Roberto Andrioli e Fabio Fantini
Su licenza AGENZIA DANESI TOLNAY
Una produzione Tieffe Teatro Milano e La Macchina del suono

Confuso da Confucio? Vorresti che Dante fosse più veloce? Che Zarathustra parlasse chiaro una volta per tutte? Quindi preparati a goderti un oltraggioso assalto alla grande letteratura con oltre novanta dei più grandi capolavori mai scritti sul pianeta Terra, raccontati in 90 minuti. Tre attori impegnati in un corso intensivo di letteratura, dall’Iliade a Harry Potter, oltre a tutto il resto che avresti davvero voluto e che, dopo questo spettacolo non avrai più il coraggio di leggere.

La Macchina del Suono, dopo il successo nazionale di “Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti” torna con un nuovo spettacolo della RDS (Reduced Shakespeare Company): All The Great Books (abridged) di Reed Martin & Austin Tichenor. La Macchina del Suono, dopo l’esperienza dello spettacolo “Le opere complete di Shakespeare in 90 minuti”, spettacolo voluto da Gigi Proietti per il Globe Theater di Roma e in tour dal 2018, crea una messa in scena che, dal punto scenografico e tecnico si adatta ad ogni tipo di luogo, dal grande teatro agli spazi all’aperto anche non attrezzati, utilizzando le tecniche e i trucchi di macchineria e costumeria propri della Commedia dell’Arte, portata ai giorni nostri, esattamente come nello spirito della Reduced Shakespeare Company che nasce al festival di Edimburgo e che oggi è una realtà strutturata che opera in Inghilterra e negli Stati Uniti.

Il gioco col pubblico è alla base di “Tutti i libri del Mondo, o quasi, in 90 minuti” che si confronta con i tre attori in un dialogo continuo e irresistibilmente comico durante il quale si sentono voci alzarsi dalla platea che dicono “io l’ho letto!”
“Tutti i libri del Mondo, o quasi, in 90 minuti” è uno spettacolo pirotecnico, una strepitosa corsa sulle montagne russe attraverso una raccolta comicamente compatta della più grande letteratura del mondo! 3 attori mettono in scena oltre 90 libri in 90 minuti. Tutti, dagli analfabeti ai letterati, adoreranno questo aggiornamento dei più grandi successi della letteratura, tra cui Huckleberry Finn, L’Odissea, La Divina Commedia, Orgoglio e pregiudizio, La Bibbia, Harry Potter… e altro ancora!
17 luglio ore 19,30

LISA GALANTINI
MOI
Liberamente tratto dalla corrispondenza di Camille Claudel
Di Chiara Pasetti
Regia di Alberto Giusta
Con Lisa Galantini
Costumi di Morgan Maison Clauds Morene
Elementi scenici Renza Tarantino
Realizzato dall’Associazione culturale “Le Rêve et la vie” in collaborazione con la Fondazione Luzzati-Teatrodella Tosse di Genova

La storia della scultrice Camille Claudel (1864-1943) è tanto appassionante quanto drammatica, e ancora troppo poco conosciuta specialmente in Italia.
Scultrice e artista di eccezionale talento, frequentò l’Accademia Colarossi a Parigi dove conobbe Auguste Rodin, di cui divenne allieva e modella e con il quale intrecciò una relazione tormentata, dall’epilogo doloroso per entrambi. Agli inizi del Novecento, nonostante fosse all’apice del successo, si isolò sempre di più fino a condurre una vita estremamente solitaria.
Nel marzo del 1913, pochi giorni dopo la morte del padre, venne internata presso la clinica psichiatrica di Ville-Évrard su richiesta della madre e del fratello Paul, con la diagnosi di paranoia delirante. L’anno successivo venne trasferita presso l’asilo pubblico per alienati mentali di Montdevergues presso Avignone, dove restò fino alla morte avvenuta a quasi settantanove anni, il 19 ottobre del 1943.

Morì sola, abbandonata da tutti, dopo trent’anni di internamento in manicomio.
Venne sepolta nel cimitero dell’ospedale in una fossa comune. Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l’anno del decesso e il suo numero di matricola: 392. Soltanto negli anni Ottanta del Novecento le sue opere hanno cominciato a essere studiate e valorizzate come meritano e la sua figura è stata oggetto di mostre, biografie, cataloghi ragionati. Nel 2017 ha aperto il primo museo a lei interamente dedicato (il Musée Camille Claudel, a Nogent-sur-Seine).

«Il mio artista preferito? Me stessa» – Camille Claudel, 16 maggio 1888
Quando, nel 2013, ho visto le sue sculture in una mostra realizzata nell’ospedale psichiatrico di Montfavet, vicino ad Avignone, dove fu internata trent’anni e dove terminò i suoi giorni nel 1943, ho capito davvero chi è stata Camille Claudel: un’artista di grandissimo talento, che ha vissuto esclusivamente per la sua arte. Mi sono accostata alle sue opere con ammirazione e passione, e alla sua vita (e alla sua morte) con un misto di rispetto e di rabbia per ciò che ha subito. Ho deciso così di raccontare la sua storia; grazie alla regia intelligente, acuta e sensibile di Alberto Giusta e all’interpretazione caleidoscopica di Lisa Galantini ho cercato di ridare voce a questa complessa, emozionante, straordinaria figura di donna.

Chiara Pasetti

18 e 19 luglio ore 19,30

I MUSICI DI FRANCESCO GUCCINI
IN CONCERTO
Chitarre e voce Juan Carlos “Flaco” Biondini
Pianoforte e tastiere Vince Tempera
Fiati e percussioni Antonio Marangolo
Batteria e percussioni Ellade Bandini
Basso elettrico Giacomo Marzi

I MUSICI DI FRANCESCO GUCCINI è il progetto formato dai musicisti storici del Maestrone modenese che si propone di dare continuità a un patrimonio artistico e poetico immenso.
Dal 2013 ad oggi hanno partecipato ad alcuni dei Festival più importanti d’Italia (dal Premio Tenco al Festival di Villa Arconati, da Lunaria al Carpi Summer Fest, da La Versiliana al Festival della Bellezza) e nei più prestigiosi Teatri italiani (dal Teatro degli Arcimboldi, al Teatro Carlo Felice, dall’Auditorium Parco della Musica sala Santa Cecilia, all’Europauditorium, alla Festa nazionale dell’Unità a Modena, alla Cavea in Roma e al Castello di Udine…)

I “Musici” sono presenti nell’album NOTE DI VIAGGIO (capitolo 2) sottotitolo ‘Non vi succederà niente’, il secondo volume della raccolta delle più belle canzoni di Francesco Guccini, prodotte e arrangiate da Mauro Pagani e interpretate dalle grandi voci della musica italiana. “Migranti”, è il brano inedito realizzato e cantato insieme a Francesco Guccini e Flaco Biondini. Le chitarre e la voce di Juan Carlos “Flaco“ Biondini, il pianoforte di Vince Tempera, il sax di Antonio Marangolo il basso di Giacomo Marzi riempiranno due ore di spettacolo dal vivo, ripercorrendo i più grandi successi del poeta da Il vecchio e Il bambino a La locomotiva; da Autogrill a L‘ Avvelenata, da Auschwitz a Dio è morto, fino ad arrivare a Noi non ci saremo, Canzone per un‘ amica, Vedi cara, Cyrano, Incontro… Ed è con immenso piacere che i Musici danno il bentornato ad Ellade Bandini, uno dei batteristi protagonisti della storia della musica italiana ed al fianco del Maestrone per più di trent’anni.

20 luglio ore 19, 30

CENTRO TEATRALE DA PONTE
LA BALLATA DEL DIAVOLO

Di Mirko Bottega e Caterina Minute
Regia e adattamento Mirko Bottega e Caterina Minute
Musiche Stefano Cattai e Alessandro Cocchetto
Costumi Sartoria del Centro Teatrale Da Ponte
Scenografie Centro Teatrale Da Ponte

Un demone del mondo antico si ritrova a confrontarsi con un dio più potente di lui, l’uomo bianco.
Un viaggio musicale dalla culla dell’umanità al nuovo mondo.
Come un seme bagnato dal sudore e cresciuto accompagnato dal suono delle catene, la comunità nera si farà largo nella storia americana mettendo nuove radici; radici fatte di una musica sofferta e semplice, sregolata e universale: il Blues.

21 luglio ore 19,30

MINO MANNI
TUTTO IL MIO FOLLE AMORE LO SOFFIA IL CIELO
Recital con musica dal vivo dedicato a P.P.Pasolini

Voce recitante e regia Mino Manni
Violino Silvia Mangiarotti
Violoncello Francesca Ruffilli
Chitarra Mattia Signaroldi
Canto Elisa Dal Corso

Partendo dalla famosa canzone scritta da Pasolini e interpretata da Domenico Modugno lo spettacolo si ripropone di raccontare uno dei più grandi artisti del 900 a cento anni dalla sua nascita e di far brillare la luce spiazzante, unica e potente di un genio spietato e doloroso. Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale ma anche un poeta regista romanziere giornalista che, oggi più di ieri, ci parla ancora allo stomaco e grida alle nostre coscienze lasciandoci ammutoliti, pietrificati di fronte al mistero dell’uomo, della sua nascita e della sua morte e infine del mondo e della società che lo circonda.

Pasolini ha ancora oggi una forza prorompente e misteriosa, senza dubbio inquietante ed attuale. Molto è stato scritto su di lui e la sua opera, forse anche troppo e in molti casi travisandolo ed è proprio per questo che lo spettacolo si baserà solo sui suoi scritti, le sue poesie, le sue sceneggiature e le sue lettere senza intromissioni, commenti o fraintendimenti.

Partendo dalle sue poesie più belle e famose il recital si svilupperà anche attraverso i suoi articoli e saggi più famosi raccolti negli SCRITTI CORSARI toccando alcune commoventi lettere scambiate con l’amata Maria Callas fino ad alcuni frammenti delle sue sceneggiature cinematografiche e dei suoi ultimi scritti prima della drammatica morte.
Il tutto accompagnato da due musiciste che accompagneranno il recital con alcuni brani tratti dalle colonne sonore dei suoi film e una cantante che, con un chitarrista, eseguirà alcune arie famose della Callas e canzoni scritte dallo stesso Pasolini.

“Ci sono cose che si vivono soltanto e se si dicono, si dicono in poesia”
P.P.P.

22 luglio ore 19,30

PAOLA GIACOMETTI
L’ ENIGMA DELLA MADDALENA
Di e con Paola Giacometti
Regia di Luca Ligato
Produzione Teatrouvaille

È davvero esistita una storia d’amore tra Maddalena e Gesù? Chi era davvero Maria Maddalena, figura poliforme, che nel corso dei secoli si è insinuata nell’immaginario ora come discepola prediletta, ora sposa di Gesù, ora come peccatrice penitente, prostituita ambigua e sensuale capace di sedurre gli uomini e la loro arte? Quanto poco sappiamo di lei rispetto a quanto invece abbiamo immaginato?! È davvero lei a ricevere da Yeshua il messaggio segreto: “la rivelazione”?

È lei la discepola tra i discepoli? Divenuta il simbolo di quella femminilità indipendente che destabilizza le nostre certezze e per questo spaventa, Maddalena dovrà quindi essere confinata, schiacciata e demonizzata.

23 luglio ore 19, 30

ORCHESTRA A PLETTRO CITTÀ DI MILANO
MILANO IN UNA MANO
Teatro canzoni e allegra milanesità

Compagnia dei Barzi
Fulvio Bongiovanni, Lidia Ciccolella, Sergio Ciccolella
Lato Due
Voce Asia Garipoli Molinari
Voce Claudio Cocchetto
Tastiere Maurizio Bonucci
Chitarre Giuseppe Cometa
Basso Augusto Scibilia
Batteria Danilo Carelli

Milano in una mano è uno spettacolo con cinque voci, quattro musicisti e una splendida orchestra a plettro per raccontare in allegria, con parole e musica, l’anima di una grande città sempre con il cuore in mano. Con la partecipazione di Fulvio Bongiovanni, Lidia Ciccolella e Sergio Ciccolella.

Milano in una mano è quasi una guida turistica, per scoprire o ri-scoprire i luoghi, le atmosfere e il fascino di una grande città piena di temperamento e vivacità. Milano in una mano è un entusiasmante viaggio nelle nostre emozioni, passeggeri di una grande città, bella e generosa.
Milano in una mano si articola su una serie di canzoni, dagli anni ’50 fino alla fine del secolo scorso, tutte con soggetto Milano o di autori milanesi, unite tra loro da un filo logico (i quartieri, le stagioni a Milano, il sociale, il cabaret) che viene suggerito e illustrato da tre attori e corredato da immagini e filmati.
Sul palco gli attori si alternano con i musicisti per raccontare la scena culturale milanese di quegli anni.

24 luglio ore 19, 30

IPPOLITO CHIARELLO
IL BARBONAGGIO TEATRALE
Club27
Un progetto di Ippolito Chiarello
Testi Francesco Niccolini
Con Ippolito Chiarello
Regia Michelangelo Campanale
Luci Michelangelo Volpe
Scene Michelangelo Volpe e Tea Primiterra
Costumi Lilian Costumi
Foto Eliana Manca
Produzione COMPAGNIA LA LUNA NEL LETTO
In coproduzione con NASCA TEATRI DI TERRA
Sostegno alla produzione QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE MILANO GIALLO MARE MINIMAL TEATRO EMPOL
Il Barbonaggio Teatrale, che in questo spettacolo è dedicato ai miti del Rock morti a 27 anni, si ispira all’esperienza artistica dell’attore Ippolito Chiarello, che propone i suoi spettacoli, oltre che in teatro, anche per strada o luoghi non teatrali vendendoli a pezzi.
Un uomo radio. Una consolle da dj, un microfono. E delle storie, da raccontare preferibilmente di notte. Storie di grandi miti, autentiche stelle: quelle del rock, quelle del Club 27. Leggende del rock, di cui sappiamo tutto ma che abbiamo voglia di ascoltare ancora una volta. One more time, come i bambini che ogni sera hanno bisogno delle stesse fiabe per addormentarsi. Racconti, canzoni, parole, dediche, tutto intrecciato e soprattutto intriso delle storie delle star esplose in cielo (o agli inferi), nel loro ventisettesimo anno di età: Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Robert Johnson, Jim Morrison, Amy Winehouse, e tutti gli altri del club. E questa notte sono in ottima compagnia, dato che insieme a loro vengono evocati anche Jeff Buckley, Elvis Presley, Andy Warhol.
Ippolito Chiarello – nei panni di un dj notturno – riporta in vita i miti del club 27 attraverso la loro musica, le parole, le suggestioni di una notte molto rock, senza tempo e senza spazio, in cui protagonista è il teatro e il suo pubblico, e il sogno più bello che un attore, e un dj, possono sperare di sognare…

25 luglio ore 19,30

ROBERTO MERCADINI
LA PIÙ STRANA DELLE MERAVIGLIE
Monologo da e su Shakespeare

Con Roberto Mercadini
Scritto e diretto da Roberto Mercadini
Prodotto da Sillaba
Distribuzione Terry Chegia

“Ma questa è la più strana delle meraviglie!” dice Orazio ad Amleto, dopo aver visto il fantasma del re.
Roberto Mercadini, narratore, autore-attore, scrittore, poeta e divulgatore, si esibisce in tutta Italia con i suoi monologhi che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità.

Ecco, sono più o meno le parole che mi vengono alle labbra certe volte quando penso a William Shakespeare. Ai vertici incredibili della sua arte (incredibilmente alti e incredibilmente numerosi). Allora provo a raccontarvi lui, il suo tempo, il suo teatro, lo stupore e lo sgomento che io sento di fronte a questo titano. Ci provo usando le stesse parole che lui fa pronunciare ai suoi stupefatti e sgomenti personaggi. Vale a dire, vi parlo di Shakespeare con le frasi che lui ha usato per parlare di tutti noi. Quelle frasi che sembrano già dire ogni cosa. E di fronte alle quali si pensa, a volte, “il resto è silenzio” (che, per l’appunto, è un’altra frase di Shakespeare).
Roberto Mercadini

26 luglio ore 19, 30

FARNETO TEATRO
UNA STANZA TUTTA PER SÉ

Reading di e con Elisabetta Vergani
Musiche originali dal vivo Sara Calvanelli
Organizzazione Marta Ceresoli
Produzione Farneto Teatro

Scritto tra il 1928 e il 1929 in seguito a una serie di conferenze sul tema “donne e romanzo”, questo testo costituisce uno dei più eloquenti trattati femministi del Novecento: partendo da un tema apparentemente secondario e cioè che una donna, per scrivere, debba avere del denaro e “una stanza tutta per sé”, Virginia Woolf porta alla luce le restrizioni imposte nel corso dei secoli alla creatività femminile dalla società, dalle leggi e dalle convenzioni.

Attraverso riflessioni arricchite da sentimenti e storie personali, la Woolf dà vita a una forma ibrida tra saggio e racconto che le permette di universalizzare le esperienze narrate in un testo lucido e stimolante, divenuto un punto di riferimento imprescindibile per approfondire e comprendere la questione femminile.

26 luglio ore 21,30

SERGIO SGRILLI
VIENI CHE TE LE SUONO

Di e con Sergio Sgrilli

Si torna alle origini!
Sul palco solo con la sua chitarra, usa la musica degli ultimi 50 anni come filo narrativo per far ridere, cantare, pensare, emozionare! I monologhi si fondono con canzoni originali e quelle popolari da cantare e da ascoltare. Dissacranti racconti familiari, poesie sporcate da gag e battute pungenti, diventano la colonna sonora di una esistenza vera e vissuta.
Difficile trovare i confini tra comicità, teatralità e concerto: una canzone lunga una vita!

“Vieni che te le suono” è uno spettacolo comico che alterna monologhi a momenti musicali.
Sul palco l’autore e regista del progetto, Sergio Sgrilli, volto noto del piccolo schermo, attore e musicista di talento, si mette in gioco portando sul palco ciò che gli riesce meglio: far ridere ed ammaliare il pubblico con la sua chitarra. Nascono così i monologhi, volti ad abbattere la quarta parete, diventando un dialogo ben orchestrato col pubblico, raccontano di incontri, di amicizie improbabili, dissacranti racconti famigliari al limite del surreale. E poi la vita che scorre, le scelte, vincenti o disastrose che siano, diventano sempre imperativamente spunto per una risata, per una battuta, in un flusso di coscienza schietto e senza peli sulla lingua come i moderni canoni della stand up impongono. E poi c’è la chitarra, sul palco con lui, protagonista dello spettacolo come lui e compagna di giochi, filtro e viatico di ricordi, che raccontano generazioni, personaggi, come fossero fotografie di questi nostri tempi passati e presenti. 50 anni di musica che si mettono a servizio per far ridere, cantare, pensare, emozionare.

I monologhi si fondono così a canzoni originali ad altre popolari da cantare insieme, in un alternarsi di parole e musica, dove poesie diventano gag e canzoni diventano poesie; una personalissima interpretazione del teatro canzone di “Gaberiana” memoria, dove le parole d’ordine sono ridere, ridere, ridere ed emozionarsi. “Vieni che te le suono” non è una minaccia, è l’offerta di una serata piacevolissima e la promessa che lo sarà.

27 luglio ore 19,30 e 21,30

ANTONIO REZZA
IO
Di Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Con Antonio Rezza
Quadri di scena Flavia Mastrella
(Mai) scritto da Antonio Rezza
Produzione RezzaMastrella/TSI La Fabbricadell’Attore Teatro Vascello

Il radiologo esaurito fa le lastre sui cappotti dei pazienti mentre un essere impersonale oltraggia i luoghi della provenienza ansimando su un campo fatto a calcio.
Io cresce inumando e disumano, inventando lavatrici e strumenti di quieto vivere. Il radiologo spossato avvolge un neonato con l’affetto della madre, un individualista piega lenzora a tutto spiano fino ad unirsi ad esse per lasciare tracce di seme sul tessuto del lavoro. Tre persone vegliano il sonno a chi lo sta facendo mentre il piegatore di lenzora, appesantito dal suo stesso seme, scivola sotto l’acqua che si fa doccia e dolce zampillare.

Io mangia la vita bevendo acqua rotta che è portavoce dell’amaro nascere, il piegatore di lenzora parte per la galassia rompendo l’idillio con il tessuto amato. Si gioca all’oca, parte il dado di sottecchio, Io si affida alla bellezza del profilo per passare sotto infissi angusti. Ogni tanto un torneo, un uomo che cimenta in imprese impossibili ma rese rare dalla sua enfasi, un ufo giallo scrutante esseri e parole, un visionario vede vulva nelle orecchie altrui. E Io, affacciato sul mondo terzo dove scopre che, tra piaghe e miseria, serpeggia l’appetito non supportato dalla tavola imbandita.
Infine, la catastrofe: Io si ridimensiona… Como poco innanto tra clamori e vanto così l’idea dell’inventura porta la mente a vita duratura.

SCENA E STRUTTURA
Anche questo allestimento scenico si avvale dei quadri di scena o teli intesi come arte. Le scene sono coinvolte completamente nell’azione drammaturgica, la struttura è di metallo sottile, sostiene i teli che, disposti in vari piani, risentono del movimento del corpo… Tutto barcolla.
Il colore dei quadri si espande, il metallo si insinua nella stoffa, i cambiamenti di scena frequenti rinnovano in continuazione l’andatura cromatica. Il giallo, il rosso, il blu di vari tessuti e intensità rispondono in modo diverso alla luce che ne esalta inoltre le diversità della trama.
I verdi in velo, i bianchi di seta, rete o traforati, compatti o trasparenti coprono il corpo rivelandone i contorni; i quadri mutanti hanno vita breve e vengono abbandonati in terra formando macchie colorate sparse in un mondo buio. La simmetria non esiste, le forme giocano in verticale, i personaggi siano essi solitari o raggruppati, risultano sempre simpatici e vittime di un’agglomerazione.

28 luglio ore 19,30
PIANOINBILICO
I SEGRETI DI MILANO
Di Giovanni Testori
Jam session d’amore, di musica e parole

Regia di Silvia Giulia Mendola
Con Angelo di Figlia, Silvia Giulia Mendola, Giampaolo Riolo, Matteo Sartini
Musiche originali e dal vivo di Michele Fagnani, Carlo Mainardi, Alessandro Rossi
Produzione PianoinBilico e Geco.B Eventi

Uno spettacolo musicale che ci accompagna attraverso la città di Milano, le sue strade, le sue periferie, i quartieri popolari, le osterie, la nebbia, i bar, le palestre, le balere. Il capoluogo lombardo pullula della vitalità degli anni del boom economico, a cavallo tra il 50 e 60, attraverso lo sguardo e le parole potenti della scrittura di Giovanni Testori.

I personaggi che incontreremo in questa serata sono uomini e donne che sullo sfondo meneghino fremono, si struggono, si affannano, sognano di sogni proibiti e passioni sommerse. Il desiderio di amore, amore che salva, amore che riscatta, amore impossibile, amore giovanile, amore illecito, amore conteso, ma pur sempre amore, scuote le anime e i pensieri di questa umanità inquieta, che sotto il cielo lombardo si agita tra le lenzuola aggrovigliate delle case popolari. E questi uomini e queste donne intanto sospirano, ridono beati, piangono forte, stringono i pugni… o fanno l’amore, anche, sì.

L’amore dunque il tema principale, da quello adolescenziale a quello maturo, il filo che intreccia tra loro i brani delle opere di Testori (tratte da Il ponte della Ghisolfa, La Gilda del Mac Mahon, passando attraverso il teatro, L’Arialda, senza escludere la poesia), ma anche chiave musicale e sonora che Michele Fagnani e Alessandro Rossi propongono con divertita irriverenza attingendo al repertorio dell’epoca, ma permettendosi poi di scatenarsi in un imprevedibile divertissement.
I momenti musicali, grazie ai musicisti Michele Fagnani alla chitarra e Alessandro Rossi alla batteria, saranno invasi dai personaggi testoriani, che preso possesso del corpo degli attori, rivendicheranno un momento canoro tutto per sé, per dar spazio alla propria storia anche attraverso una canzone.

29 luglio ore 19,30
BANDAFENICE
GIAN LUCA MARGHERITI
ANDAVO A CENTO ALL’ORA
Storia dell’Italia del boom

Con Bandafenice e Gian Luca Margheriti
Voce e percussioni Marco Filatori
Chitarre, ukulele, armonica, kazoo
Voce Marcello Ferrero
Tastiere Marco Rossi
Narratore Gian Luca Margheriti

Il 1958 è l’anno in cui inizia ufficialmente il boom economico. La ripresa dell’Italia dalle devastazioni e dai rigori della Seconda guerra mondiale era in realtà cominciata quasi un decennio prima, con il rilancio delle industrie e l’arrivo di investimenti esteri. Il cambiamento economico è così veloce e improvviso, e modifica così radicalmente la nostra società, che si inizia anche a parlare di “miracolo”.

Mina, Celentano, Modugno, Buscaglione… il boom riguarda anche la nostra musica, che sempre più spesso arriva dalle televisioni. L’Italia che conosciamo oggi nasce proprio lì, con le radici ben affondate negli anni del boom, il nostro miracolo economico. Chissà che alla fine della pandemia che abbiamo affrontato non torni un nuovo boom economico a far rinascere il nostro paese.

Gambe, occhio, orecchio, naso e ahimè! Pensiero.
Almanacco Manzoniano

In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, Menotti in Sormani propone tutte le sere, prima degli spettacoli, un ciclo di brevi letture scelte dalle opere manzoniane e interpretate dagli attori del Collettivo Menotti.

BIGLIETTERIA
/82873611
Teatro Menotti
Via Ciro Menotti, 11
orari
14:00-19:00
dal lunedì al sabato
tel. 0282873611

Palazzo Sormani
(1° luglio / 29 luglio)
Corso di Porta Vittoria, 6
orari
dalle ore 18:00
dal lunedì alla domenica
tel. 3391186882

In caso di maltempo gli spettacoli si terranno al Teatro Menotti alle ore 20:00
Acquisti online
Con carta di credito su www.teatromenotti.org
ORARI SPETTACOLI
Palazzo Sormani (1° luglio / 29 luglio)
tutti i giorni dalle ore 19:30

Biglietti a partire da €10