17 Novembre 2024

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ANNO 2019

Rallenta il turismo dei residenti: -8,8% i viaggi, -5,0% i pernottamenti

I viaggi dei residenti in Italia nel 2019 sono 71 milioni e 883 mila (411 milioni e 155 mila pernottamenti) con una flessione sull’anno precedente che interrompe la ripresa iniziata nel 2016. In calo sia le vacanze (-8,4%) sia i viaggi di lavoro (-12%).

In estate, il 37,8% della popolazione fa almeno una vacanza.

Il 76,2% dei viaggi ha come destinazione una località italiana (-12,8% sul 2018), il 23,8% è diretto all’estero.

89%   La quota di viaggi per motivi di vacanza.   Rappresentano il 93,4% dei pernottamenti. 5,7 notti   Durata media dei viaggi 63%   Percentuale dei viaggi estivi occasione di partecipazione ad attività culturali

Viaggi in diminuzione soprattutto per vacanze brevi

Nel 2019, i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono stati 71 milioni e 883 mila, per un totale di 411 milioni e 155 mila pernottamenti.

I viaggi per motivi di vacanza sono circa l’89% del totale, quelli per motivi di lavoro circa l’11%. Il 93,4% dei pernottamenti è dedicato alle vacanze (6,6% ai viaggi di lavoro). Il 49% dei viaggi e il 79,6% delle notti trascorse in viaggio riguardano vacanze “lunghe” (4 o più notti).

La domanda di turismo dei residenti diminuisce (-8,8% rispetto al 2018), dopo la rilevante crescita dell’anno precedente. La tendenza positiva, rappresentata nel triennio 2016-2018 da un incremento rispetto al 2015 di circa 21 milioni di viaggi e 91 milioni di notti, subisce così un parziale arretramento, ma il numero di viaggi e di notti rimane ancora sopra i livelli registrati nel 2017.

Nel 2019, le vacanze diminuiscono dell’8,4% e i viaggi di lavoro che nel 2018 avevano mostrato una crescita dopo dieci anni di andamento negativo, continuano a ridursi (-12,0%). Il decremento è maggiore per le vacanze brevi (-13,0% rispetto al 2018) mentre è meno consistente per le vacanze lunghe (-4,0%), che si mantengono oltre i 35 milioni.

I pernottamenti subiscono un calo (circa il 5%) più accentuato per i viaggi di lavoro (-24,0%) i cui pernottamenti si attestano sui 26,9 milioni, contro i 35,5 milioni del 2018. Diminuiscono anche le notti trascorse in vacanza (-3,4%), trainate al ribasso dal calo di quelle per vacanze brevi (-10,4%) mentre i pernottamenti per vacanza lunga si mantengono sostanzialmente stabili.

Di contro aumenta leggermente la durata media dei viaggi che si attesta a 5,7 notti, (6 per le vacanze). La durata media dei viaggi di lavoro scende invece a 3,5 notti (erano 4 nel 2018).

 Le vacanze lunghe continuano a prevalere (54,9% delle vacanze) su quelle brevi (45,1%), la maggior parte ha una durata compresa tra 4 e 7 notti (57,4%).

Tra i viaggi di lavoro, si confermano prevalenti (17,0%) quelli svolti per partecipare a riunioni d’affari, pur diminuendo di circa il 26% rispetto al 2018. Il 16,4% dei viaggi di lavoro è dedicato a congressi, convegni o ad altri eventi, il 12,5% alle attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili e il 10,7% alle missioni di lavoro. Nel 2019, queste quattro motivazioni spiegano oltre la metà dei viaggi per motivi professionali.

In estate meno vacanze brevi, stabili quelle lunghe

I viaggi diminuiscono rispetto al 2018 soprattutto nella prima metà dell’anno, -16,4% nel trimestre invernale (-22,6% in termini di notti) e -10,2% in quello primaverile (-6,2% di notti).

Le vacanze brevi, che nel primo trimestre del 2019 risultano piuttosto stabili rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, diminuiscono nel secondo e nel terzo trimestre di circa il 23% (-20% circa in termini di notti) mentre aumentano leggermente tra ottobre e dicembre (+5,0% i viaggi, +10,0% le notti).

Per le vacanze lunghe, invece, il 2019 inizia con un calo nel primo trimestre (-29,0% di viaggi e notti rispetto a gennaio-marzo 2018) mentre nel secondo e nel terzo si attestano su valori simili a quelli dell’anno precedente in termini di viaggi e notti, in linea quindi con la ripresa osservata nel 2018. Tra ottobre e dicembre subiscono nuovamente una diminuzione, più consistente in termini di viaggi (-15,8%) che di notti (-5,3%), con il conseguente aumento della durata media (da 7,6 a 8,6 notti). Negli altri trimestri dell’anno, la durata media delle vacanze lunghe è sostanzialmente invariata rispetto agli stessi periodi del 2018 e si attesta a 10,3 notti in estate.

I viaggi di lavoro diminuiscono in tutti i periodi dell’anno, soprattutto nel primo trimestre (-30,0% di viaggi, -16,7% di notti). L’unica eccezione è rappresentata dal periodo aprile-giugno che si conferma, anche nel 2019, il più favorevole alle partenze per motivi professionali, con circa 2,6 milioni di viaggi di lavoro (sostanzialmente stabili rispetto allo stesso trimestre del 2018). Tuttavia, in questo periodo, il netto calo dei pernottamenti (-31,4%) determina una marcata diminuzione della durata media (da 4,3 a 2,9 notti).

I viaggi si svolgono principalmente nel trimestre estivo (38,8%) e la durata media, pari a 8,1 notti, è circa doppia rispetto a quella osservata negli altri trimestri dell’anno. In estate prevalgono le vacanze lunghe (72,6% dei viaggi estivi) che durano mediamente di più, rispetto agli altri periodi: il 51,4% almeno una settimana, il 30% almeno 14 notti. Di contro, gli spostamenti per motivi di lavoro, nel terzo trimestre, toccano, come di consueto, il livello più basso dell’anno (4,8%).

Meno turisti da Sud, Isole e Nord-ovest

Nel 2019, diminuisce il numero di residenti che hanno effettuato almeno un viaggio, in media, in un trimestre (-5,7%), passando dal 26% del 2018 al 24,5%.

I turisti diminuiscono tra coloro che vivono al Nord-Ovest (-6,5%) e, in misura più ampia, tra i residenti al Sud (-15,9%) e nelle Isole (-17,3%). Il valore pro capite più elevato dei viaggi si riscontra nel Nord-est (1,8), con il Centro (1,5) e il Nord-Ovest (1,3) sopra la media nazionale (1,2) mentre Sud e Isole mostrano i valori più bassi (rispettivamente 0,6 e 0,5).

Nel trimestre invernale, il calo dell’ammontare dei turisti per vacanza è concentrato tra i residenti nel Centro (-19,5%) e nelle Isole (-49,5%). Nel periodo autunnale, la contrazione interessa esclusivamente i residenti nel Nord-ovest (-25,8%).

La maggior parte dei turisti vive nel Nord-est (35,2%) che, nel 2019, diventa anche l’area di provenienza del maggior numero di viaggi (29,6% dei viaggi totali). Il 30,0% dei turisti (29,5% in termini di viaggi) vive nel Nord-ovest e il 28,9% nel Centro (24,3% dei viaggi), mentre le quote più basse riguardano i turisti residenti al Sud (11,9%, 12% in termini di viaggi) e nelle Isole (11,5% di turisti, 4,7% di viaggi).

In estate, diminuiscono i bambini e gli anziani che vanno in vacanza

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I turisti nel primo trimestre 2019 si riducono di circa il 16% rispetto all’inverno del 2018, a causa della marcata diminuzione di coloro che partono per vacanza lunga (-34,2%). Questi ultimi risultano in calo anche nel quarto trimestre (-15,1% rispetto all’autunno 2018) mentre rimangono sostanzialmente stabili in primavera e in estate.

La diminuzione del numero di turisti nel primo trimestre è generalizzata in tutte le fasce d’età, con l’eccezione degli over55 che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si mantengono stabili.

L’ammontare dei turisti per vacanza breve, invariato nel periodo invernale e autunnale, decresce nel secondo (-17,4%) e nel terzo trimestre (-15,2%), nel confronto con gli stessi periodi del 2018.

Nel 2019, le quote maggiori di turisti per vacanza si rilevano in inverno tra i 25-34enni (19,2%), in primavera e in autunno tra gli adulti di 55-64 anni (rispettivamente 28,0% e 23,4%), in estate nel segmento dei 35-44enni (47,0%).

Il trimestre estivo si conferma quello con la più alta concentrazione di vacanze: partono, infatti, circa 23 milioni di persone, più di un terzo della popolazione (37,8%), senza variazioni dal 2018; mentre il 30,8% dei residenti fa almeno una vacanza lunga (18,5 milioni) e il 9,5% almeno una breve (5,7 milioni).

I giovanissimi e gli anziani partono meno, rispetto all’estate dell’anno precedente: solo il 44% dei bambini fino a 14 anni effettua almeno una vacanza (-7,3%) mentre i turisti over65, che anche in estate sono i meno attivi dal punto di vista turistico (21,8%), si riducono del 6%.

Vacanze lunghe: mete preferite Puglia in estate e Trentino Alto Adige in inverno

Nel 2019, il 76,2% dei viaggi ha come destinazione una località italiana (-12,8% rispetto al 2018). Il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (36,6% dei viaggi) sia per le vacanze, soprattutto se brevi (44,9%), sia per i viaggi di lavoro (39,5%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (27,1% contro 11,6%) e meno consistenti per le brevi (15,0% contro 27,1%) e per i viaggi di lavoro (15,2% contro 19,8%).

I soggiorni all’estero (23,8%) sono in lieve crescita (+6,9%), in gran parte dovuta all’incremento degli spostamenti della componente straniera residente verso i luoghi di origine (+26,4%), prevalentemente per far visita a parenti e amici.

I viaggi oltre i confini nazionali si concentrano, come sempre, nei Paesi dell’Unione europea (15,4%) per tutti i tipi di viaggio. Si continua a viaggiare all’estero soprattutto per lavoro (25,6%) e in occasione di vacanze lunghe (32,2%).

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Toscana, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto si confermano le cinque regioni italiane più visitate, a cui quest’anno si aggiunge il Trentino Alto-Adige. Queste sei regioni accolgono complessivamente il 52,7% dei viaggi interni, con quote che variano tra il 6,7% del Trentino Alto-Adige e il 10,7% della Toscana, che continua a essere la meta privilegiata per le vacanze nell’anno (11,2%), soprattutto se brevi (14,9%). Per lavoro si continua a viaggiare di più verso Lombardia e Lazio, dove si concentra complessivamente oltre il 40% dei viaggi d’affari in Italia.

Per il secondo anno consecutivo, la Puglia (11,0%) è la regione più frequentata in occasione delle vacanze lunghe, specialmente durante il trimestre estivo (12,7%) e quello primaverile (11,9%), quando è seconda solo alla Toscana (12,2%).

In estate, oltre alla Puglia, le mete preferite per le vacanze lunghe sono l’Emilia-Romagna (12,4%), la Liguria (8,8%), il Trentino Alto-Adige (8,2%) e la Toscana (6,6%). Quest’ultima è la meta più scelta per le vacanze brevi nel trimestre primaverile (18,8%) e autunnale (15,4%); negli altri periodi rimane comunque tra le prime tre regioni preferite per trascorrere soggiorni brevi, collocandosi al secondo posto in estate (12,9%), subito dopo il Veneto (15,7%) e al terzo posto in inverno (11,6%), preceduta da Lombardia (12,4%) e Lazio (14,3%).

Il Trentino Alto-Adige è sempre la destinazione preferita per le vacanze lunghe in inverno (29,5%) e distacca notevolmente la seconda e la terza classificate, Lazio (15,6%) e Lombardia (10,7%) che ritroviamo al secondo posto in autunno, subito dopo il Veneto (rispettivamente 13,4% e 14,9%). In primavera, in cima alla graduatoria si posiziona la Toscana anche per i soggiorni lunghi (12,2%).

L’83,2% dei viaggi all’estero ha come destinazione una meta europea, preferita in quasi tutte le vacanze brevi trascorse fuori dai confini nazionali.

Anche nel 2019, Spagna e Francia sono i Paesi più visitati (rispettivamente 11,6% e 9,5% dei viaggi all’estero) seguiti da Romania, Germania, Regno Unito e Grecia.

In tutti i periodi dell’anno la Spagna è la meta più scelta dai residenti con cittadinanza italiana per le vacanze all’estero (in inverno raggiunge il 32,0%) ad eccezione del periodo estivo, durante il quale è preceduta da Grecia (13,5%) e Francia (14,6%). I residenti stranieri, invece, trascorrono le vacanze all’estero per lo più in Romania, soprattutto in estate (43,2%) e in inverno (40,8%), ma anche in autunno (22,0%), quando tale meta è seconda solo alla Svizzera (25,2%). In primavera, è l’Egitto (25,5%) a collocarsi al primo posto tra le destinazioni privilegiate dei residenti stranieri. Come già evidenziato, si tratta prevalentemente di vacanze effettuate verso i paesi di origine, la cui motivazione principale è far visita a parenti e amici.

Alloggi privati più scelti per i viaggi in Italia

Nel 2019, gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente (52,4% dei viaggi e 59,3% dei pernottamenti), soprattutto per i soggiorni trascorsi in Italia (54,2% dei viaggi e 62,1% delle notti). Fuori dai confini, invece, si preferisce alloggiare in strutture ricettive collettive (53,7% dei viaggi), anche se gli alloggi privati rappresentano la quota prevalente in termini di pernottamenti (53,4%). Ciò è dovuto principalmente agli stili di viaggio dei residenti con cittadinanza straniera che prediligono, in più di otto spostamenti su 10 all’estero, gli alloggi privati alle strutture ricettive collettive.

I viaggi con pernottamento in alloggi privati sono la maggioranza per le destinazioni del Centro (58,7%) e del Mezzogiorno (58,6%); tuttavia,  per quest’ultima area si registra un significativo calo rispetto all’anno precedente proprio in questo tipo di sistemazione (-25,0%). Al Nord, strutture ricettive collettive e alloggi privati sono scelti in misura pressoché simile (rispettivamente 50,5% e 49,5%).

I viaggi che prevedono pernottamento in albergo sono più diffusi al Nord (43,5%), meno nel Mezzogiorno (28,5%) e al Centro (29,4%), dove sono sensibilmente diminuiti rispetto al 2018
(-37,8%).

Gli alloggi privati sono scelti soprattutto durante le vacanze, specie se lunghe (59,5% dei viaggi e 63,3% delle notti). Tra questo tipo di sistemazione, le abitazioni di parenti e amici si confermano le più utilizzate per le vacanze (33,6%, 36,6% in termini di pernottamenti), seguite da alloggi in affitto (15,2%) e abitazioni di proprietà (6,0%).

Le strutture collettive si confermano le sistemazioni preferite per i viaggi di lavoro (81,9%, pari al 75,0% delle notti); nella maggior parte dei casi si tratta di strutture alberghiere (74,8% dei viaggi e 64,4% delle notti) che sono utilizzate anche in un terzo delle vacanze, in particolare quelle brevi.

Nel 2019 l’auto si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (57,2%), soprattutto in occasione delle vacanze brevi (65,8%). A grande distanza seguono l’aereo e il treno (rispettivamente 21,3% e 9,8%). L’utilizzo dell’aereo riguarda soprattutto i viaggi di lavoro (30,2%) e le vacanze lunghe (26,9%), meno le vacanze brevi (12,1%). Quasi un quinto dei viaggi di affari (19,6%) si svolge in treno, mentre il pullman è utilizzato soltanto nel 5,6% dei viaggi.

Prenotato via internet quasi il 60% degli alloggi

Nel 2019, poco più della metà dei viaggi è stato effettuato prenotando l’alloggio (52,4% dei viaggi), i casi in cui non è presente alcuna prenotazione si legano principalmente all’abitudine di usufruire di abitazioni a titolo gratuito come le abitazioni di proprietà o quelle di parenti e amici.

Internet si conferma, anche nel 2019, il canale preferenziale di prenotazione dell’alloggio: tra i soli viaggi prenotati, nel 58,2% dei casi si prenota via web. Circa il 69% di queste prenotazioni avviene tramite intermediari, nel restante 31% il contatto con la struttura è diretto, cioè il turista prenota il soggiorno sulla pagina web dell’albergo o dell’abitazione privata.

Tra le diverse tipologie di intermediazione online, le più utilizzate sono quelle che offrono prevalentemente strutture alberghiere (79,5%), poiché sono le più diffuse. Le prenotazioni sulle piattaforme specializzate nell’offerta di alloggi privati sono meno frequenti (10,8%). Invece le agenzie di viaggio, le agenzie immobiliari e i tour operator con i loro siti web o app intercettano solo il restante 9,6% delle prenotazioni online degli alloggi, ma riescono a raccogliere una quota consistente tra le prenotazioni che non sono effettuate via web (33,5%).

Di solito è meno frequente la prenotazione del mezzo di trasporto (circa 34% dei viaggi) rispetto all’alloggio, perché nei viaggi si utilizza spesso l’auto propria. Tuttavia, la gran parte delle prenotazioni dei mezzi di trasporto, anche nel 2019, è stata effettuata via web (nel 71,4% dei casi).

Svago e riposo per le vacanze in Italia, città d’arte per l’estero

Si va in vacanza prevalentemente per piacere, svago o riposo (70,0%) e per far visita a parenti e amici (27,5%), sia in occasione dei soggiorni brevi, sia nel caso di quelli lunghi. Tra le vacanze di piacere e svago, il mare si conferma il luogo più scelto per ogni destinazione (47,5%), seguito dalle vacanze in cui viene visitata almeno una città (45,3%). Da sottolineare che le destinazioni cittadine, la cui incidenza è sempre stata in crescita, nel 2019 per la prima volta si trovano quasi ad eguagliare quelle marine. Permane comunque la preferenza per le città estere (75,9%) rispetto a quelle italiane (36,6%). Circa un quarto delle vacanze di piacere o svago (19,1% di quelle in Italia, 37,0% di quelle all’estero) si caratterizza per avere più luoghi di interesse: il 17,4% ne ha due e il 5,7% almeno tre. In particolare, la visita a una o più città si combina nel 32,1% dei viaggi con le vacanze al mare, nel 13,2% dei casi con le vacanze in campagna e nel 10,7% con quelle in montagna.

Ile Maurice

Molto più consistente, rispetto al 2018, è la quota delle vacanze di piacere o svago effettuate per trascorrere un periodo di riposo/divertimento senza svolgere particolari attività (58,6% nel 2019, 49,0% nel 2018). Attività culturali e visite al patrimonio naturale sono quindi meno praticate rispetto all’anno precedente interessando rispettivamente il 16,4% (era il 20,4% nel 2018) e il 13,3% (era il 17,6%) delle vacanze di piacere o svago.

Il paesaggio e l’ambiente naturale, tuttavia, sono gli aspetti ritenuti più soddisfacenti dai vacanzieri over14e raccolgono largo consenso (circa l’83% di vacanze) tra coloro che li reputano più importanti, quando partono per le proprie vacanze. Invece, l’offerta culturale/artistica e la qualità dei servizi locali (trasporti, servizi per i turisti, informazioni), sono ritenuti soddisfacenti solo nel 68,0% delle vacanze.

Nel 2019, le vacanze per visitare le bellezze naturali del luogo si diversificano più rispetto alla durata (9,5% le vacanze brevi e 16,5% le lunghe) e meno rispetto alla destinazione (13,0% in Italia e 14,4% all’estero). Le vacanze culturali, invece, come di consueto, sono effettuate più all’estero (25,8%) che in Italia (13,8%) e sono più frequenti durante i soggiorni brevi (23,7%) rispetto a quelli lunghi (10,2%).

I soggiorni di riposo e divertimento si confermano più frequenti tra le vacanze di lunga durata (66,9%) e tra quelle con destinazione italiana (61,4%). Sono più diffusi in estate (71,5%) e in primavera (59,6%), mentre i soggiorni culturali sono scelti soprattutto in inverno (31,8%) e in autunno (27,9%), molto meno in estate (6,4%). Rispetto al 2018, le vacanze paesaggistiche diminuiscono in ogni periodo dell’anno, soprattutto in primavera (11,4%) e in autunno (9,2%).

Le vacanze per praticare uno sport continuano a caratterizzare il periodo invernale (12,5% tra gennaio e marzo), durante il quale si effettua la cosiddetta “settimana bianca”. I trattamenti di benessere, lo shopping, il volontariato, la pratica di hobby, le visite ai parchi divertimento o le vacanze svolte per assistere a eventi sportivi, per studio o formazione (complessivamente pari al 7,1% delle vacanze di piacere o svago) caratterizzano soprattutto le vacanze brevi (11,2% contro 3,6% delle lunghe) e sono distribuiti nel corso dell’anno, con la quota minore nel periodo estivo (4,2%).

In estate, oltre il 60% dei viaggi è occasione di partecipazione culturale

Nel 2019, nonostante il calo delle vacanze culturali e paesaggistiche, le attività culturali e le visite alle bellezze naturali esercitano una forte attrattività, e coinvolgono anche una quota consistente di viaggi svolti per altre motivazioni, come i viaggi di lavoro, le visite a parenti e amici, i viaggi per motivi religiosi o per trattamenti di salute. In particolare, nel trimestre estivo, quando il motivo principale per cui si parte è lo svago e l’attività prevalente è il divertimento, la partecipazione culturale è comunque alta (nel 63% dei viaggi viene svolta almeno un’attività culturale) e i viaggi con almeno una visita al patrimonio naturale sono circa la metà del totale.

In estate, le attività preferite sono le visite a città e borghi (78,7%), seguite da quelle a monumenti e siti storici o archeologici (45,6%). Conoscere i mercati tipici locali è la terza attività più praticata (33,8%); seguono, con quote più basse, la partecipazione a spettacoli e manifestazioni (29,6%), le visite a musei e mostre (25,7%), i tour enogastronomici e le degustazioni (19,7%), le visite a fabbriche (5,2%).

Quando si viaggia per affari, circa un viaggio su quattro include la visita a un museo o la partecipazione a uno spettacolo, mentre chi viaggia per motivi personali, diversi da quelli culturali o paesaggistici, assiste più degli altri a spettacoli (33,5%). Tra le vacanze prettamente culturali la quota più rilevante è data dalle visite a monumenti e siti storici o archeologici (87,1%). I tour enogastronomici sono più diffusi tra le vacanze paesaggistiche (25,8%).

Considerando i flussi vacanzieri regionali, va evidenziato come quello diretto in Basilicata, solitamente effettuato per divertimento e riposo, si mantiene contenuto ma le vacanze culturali prevalgono su tutte le altre tipologie e portano la Basilicata in cima alla graduatoria regionale (57,0%), facendo retrocedere il Lazio (38%), di solito in prima posizione. La performance ottenuta dalla Basilicata è stata, senza dubbio, sostenuta dalla nomina di Matera a capitale della cultura europea 2019, a conferma di come le iniziative culturali possano fungere da traino per il turismo.

Più escursioni in estate e in primavera

Nel 2019, sono 80 milioni e 34 mila le escursioni stimate, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. Esse risultano distribuite con quote simili in tutti i periodi dell’anno, con una maggiore concentrazione in estate (27,1%) e in primavera (25,2%).

Data la natura di questo tipo di spostamento turistico (senza pernottamento), le escursioni sono dirette nella quasi totalità dei casi verso località italiane (98,2%); come per i viaggi, anche in occasione delle visite in giornata, il Nord è l’area con maggior potere attrattivo (53,3% delle escursioni), mentre il Centro supera il Mezzogiorno di quasi cinque punti percentuali (rispettivamente 24,8% e 20,1%).

Tra le mete preferite per le escursioni all’interno dei confini nazionali, si trovano, nel 2019, le stesse regioni più visitate durante i viaggi con pernottamento, in particolare la Toscana (13,1%), il Veneto (12,7%), la Lombardia (11,3%), l’Emilia-Romagna (9,3%). A esse si aggiunge la Campania (11,6%), che guadagna il terzo posto per il secondo anno consecutivo. Insieme, queste cinque regioni ospitano il 58% delle visite in giornata e sono le più frequentate in tutti i trimestri, con l’eccezione del periodo autunnale, quando emerge il Lazio (10,6%) e arretra l’Emilia-Romagna.

Le escursioni all’estero effettuate dai residenti sono dirette verso paesi  confinanti con l’Italia e sono originate quasi esclusivamente dalle regioni del Nord, in particolar modo dal Friuli Venezia Giulia e dalla Provincia Autonoma di Bolzano, da dove parte quasi il 65% delle escursioni oltre confine.

Anche nel 2019 la maggior parte delle escursioni avviene per motivi personali di piacere o svago (69,3%); tra queste, il 10% è rappresentato da visite di carattere culturale (visite a monumenti, siti storici e archeologici, musei, partecipazioni a manifestazioni o eventi culturali, ecc.) e a luoghi di interesse naturale o paesaggistico.

Meno diffuse sono le visite a parenti e/o amici (18,0%), mentre tra le altre motivazioni lo shopping accoglie la quota maggiore (4,8%); residuali sono invece la partecipazione a ricorrenze religiose o a visite a santuari/siti religiosi (1,4%) e altri motivi, quali cure termali o trattamenti di salute, accompagnare familiari/amici (complessivamente 4,3%).

Glossario

Abitazione/stanza in affitto: include abitazioni e stanze in affitto, bed&breakfast.

Albergo: include alberghi, motel, pensioni e istituti religiosi.

Altre strutture collettive: include le residenze per cure fisiche/estetiche, campo lavoro e vacanza, sistemazione in mezzo pubblico di trasporto (cuccette, vagoni letto, ecc.), centro congressi e conferenze, villaggio vacanza, campeggio, agriturismo e altre sistemazioni collettive.

Destinazione, mezzo di trasporto, tipo di alloggio, motivo della vacanza e del viaggio di lavoro: le informazioni sono rilevate sulla base del concetto di “prevalenza”. In particolare, la destinazione del viaggio e il tipo di alloggio sono associati rispettivamente alla località e al tipo di alloggio in cui si è trascorso il maggior numero di notti, mentre il mezzo di trasporto è individuato nel mezzo con cui è stata coperta la maggiore distanza.

Durata media del viaggio: rapporto tra il numero di notti trascorse in viaggio e il numero di viaggi.

Escursione: visita senza pernottamento effettuata fuori dal comune dove la famiglia vive abitualmente, diretta in località italiane o estere, con una durata di almeno tre ore nel luogo di destinazione, esclusi gli spostamenti di andata e ritorno. Sono escluse le eventuali escursioni che si effettuano durante i soggiorni di vacanza/lavoro, poiché il luogo di partenza e ritorno dell’escursione in questi casi non è il comune dove vive la persona intervistata, bensì il luogo di destinazione del viaggio personale o di lavoro. Sono altresì esclusi gli spostamenti che hanno carattere di periodicità/regolarità nell’arco del mese di riferimento (per esempio, per seguire un corso di studi, frequentare una palestra, fare la spesa). Le escursioni possono essere effettuate sia per motivi personali che per motivi di lavoro. Tra i motivi personali, figurano: piacere, svago, vacanza, visita a parenti o amici, motivi religiosi o di pellegrinaggio, formazione/cultura, cure termali o trattamenti di salute, visite e cure mediche, shopping; accompagnare un familiare/parente/amico.

Estero

  • Europa include i Paesi dell’Unione europea e gli altri Paesi europei;
  • Unione europea comprende Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia, Estonia, Latvia (Lettonia), Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia;
  • altri Paesi europei comprende gli altri Paesi europei non appartenenti all’Unione europea;
  • Paesi extra-europei include tutti i Paesi non menzionati tra quelli dell’Europa.

Organizzazione L’organizzazione del viaggio si riferisce alla presenza o meno di una prenotazione dell’alloggio e/o del trasporto ed eventualmente, di altri servizi acquistati in agenzia o da un tour operator. Se c’è stata una prenotazione dell’alloggio e/o del trasporto, questa può essere avvenuta in modo diretto o tramite l’agenzia/tour operator. Nel caso dell’alloggio, per prenotazione diretta si intende la prenotazione effettuata direttamente presso la struttura ricettiva, recandosi fisicamente sul posto o accedendo mediante internet al sito web della struttura alloggiativa. Nel caso del trasporto, la prenotazione diretta consiste nell’acquisto del servizio direttamente presso uffici fisici o virtuali che operano su internet, come le biglietterie ferroviarie, aeree, ecc. Per prenotazione tramite agenzia/tour operator si intende sia quella effettuata recandosi presso gli uffici dell’agenzia/tour operator dislocati sul territorio, sia quella effettuata mediante un’agenzia/tour operator virtuale su internet (sito web dell’agenzia/tour operator, i portali quali Booking, Expedia, Tripadvisor, Trivago, Kayak o le piattaforme di prenotazione online utilizzate prevalentemente per gli alloggi privati come Airbnb, HomeAway, Scambiocasa, HomeToGo). Nel caso della prenotazione del mezzo di trasporto mediante i servizi di car rental (Hertz, Avis, ecc.), questi non sono classificati come agenzie/tour operator, pertanto la prenotazione deve essere considerata una prenotazione diretta. Per prenotazione tramite internet si intende l’utilizzo di internet per prenotare direttamente o tramite agenzia/tour operator on line l’alloggio e/o il trasporto.

Ripartizioni geografiche

  • Nord-ovest: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria;
  • Nord-est: Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna;
  • Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;
  • Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria;
  • Isole: Sicilia, Sardegna.

Tipo di attività (per le vacanze di piacere/svago): caratterizza le vacanze di piacere/svago in base all’attività prevalente svolta.

Tipo di luogo: l’informazione connota le caratteristiche del luogo visitato (città, mare, campagna, montagna, altro tipo), oppure se si è trattato di una crociera.

Turista: persona che ha effettuato uno o più viaggi nel trimestre.

Viaggio: spostamento realizzato, per vacanza o per lavoro, fuori dal comune in cui si vive e che comporta almeno un pernottamento nel luogo visitato; sono esclusi i viaggi e gli spostamenti effettuati nelle località frequentate tutte le settimane (ritenuti abituali secondo la definizione di turismo per la domanda turistica), nonché i viaggi di durata superiore a un anno; in questi casi, infatti, il viaggio non costituisce flusso turistico poiché la località visitata viene associata al luogo in cui si vive

Viaggio abituale: viaggio con almeno un pernottamento fuori dal comune in cui si vive effettuato per vacanza o lavoro tutte le settimane nella stessa località.

Viaggio di vacanza: viaggio svolto per motivi prevalenti di piacere, svago o riposo, per visita a parenti o amici, per motivi religiosi/pellegrinaggio, per cure termali o trattamenti di salute; nella presentazione dei risultati, il soggiorno di vacanza è suddiviso, in relazione alla durata, in:

  • vacanza breve: quando la durata del soggiorno è inferiore a 4 pernottamenti;
  • vacanza lunga: quando la durata del soggiorno è di 4 o più notti.

Viaggio per motivi di lavoro o professionali: viaggio svolto per motivi prevalenti di lavoro quali missioni, partecipazione a congressi, riunioni d’affari o esercizio di attività di rappresentanza, docenza o altre attività professionali. Sono esclusi gli impieghi presso il luogo di destinazione (lavoro stagionale, supplenze, altri lavori temporanei).

 

Nota metodologica

Riferimenti normativi

La rilevazione di informazioni riguardanti il turismo è prevista dal Programma statistico nazionale, che raccoglie l’insieme delle rilevazioni statistiche necessarie al Paese. Inoltre, essa viene svolta in conformità alle definizioni concettuali e metodologiche espresse dal Regolamento per le Statistiche del Turismo 692/2011, che ha sostituito la precedente Direttiva 95/57/CE.

Obiettivi conoscitivi e quadro di riferimento

“Viaggi e vacanze” è un focus inserito nell’intervista finale dell’indagine sulle Spese delle famiglie a partire dal 2014, e consente di rilevare informazioni sui movimenti turistici dei residenti in Italia. Tali informazioni erano rilevate precedentemente dall’indagine trimestrale Viaggi, vacanze e vita quotidiana, condotta dal 1997 al 2013.

Il focus ha la finalità di ottenere informazioni sui movimenti turistici della popolazione (domanda turistica). Le stime prodotte riguardano il numero di turisti, viaggi, pernottamenti in viaggio e escursioni sul territorio nazionale o all’estero.

Il quadro normativo della rilevazione ha come riferimento il Regolamento per le Statistiche del Turismo 692/2011, nell’ambito del framework concettuale e metodologico delle International Recommendations for Tourism Statistics 2008 (IRTS 2008). Il turismo è definito come l’insieme delle attività e dei servizi riguardanti le persone che si spostano al di fuori del loro “ambiente abituale” per vacanza o per motivi di lavoro. Rientrano pertanto nei flussi turistici tutti gli spostamenti non abituali, con pernottamento (viaggi) o senza (escursioni). L’individuazione dell’ambiente abituale di una persona permette di distinguere correttamente il fenomeno turistico dalla mobilità, che non rientra nel campo di osservazione della domanda turistica.

Ad esempio, i viaggi e le escursioni abituali, quelli cioè effettuati settimanalmente nella stessa località, diversa dal luogo in cui si vive, sono comunque assimilabili all’ambiente abituale e non rientrano nei flussi turistici; si presuppone, infatti, che tali spostamenti siano riconducibili alla vita quotidiana e alle abitudini dell’individuo. Sono altresì esclusi dalla definizione di “turista” le persone che si spostano giornalmente o settimanalmente per lavoro, per studio o per motivi personali, quando cioè lo spostamento rientra nell’ambito di attività di routine.

I viaggi turistici (non abituali) sono classificati, secondo gli standard internazionali, distinguendo i viaggi per motivi di lavoro da quelli per motivi di vacanza e le vacanze ‘brevi’ (da 1 a 3 notti) da quelle ‘lunghe’ (più di 3 notti). Tra le vacanze rientrano i viaggi per svago, piacere, relax, per visitare parenti o amici, per trattamenti di salute o per motivi religiosi.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’Istat all’indirizzo: http://www.istat.it/it/archivio/123949.