É uscito lo scorso giugno il videoclip dell’ultimo singolo della cantautrice romana Stefania Rosati “Alle porte del mare”, un brano che ripercorre i solchi tracciati dal cantautorato nostrano, dove le radici penetrano nella cultura e nella ricerca, in musica e parole, delle emozioni che segnano la nostra vita.
“Alle porte del mare” è il brano che segna il ritorno della cantautrice a distanza di quattro anni dal suo ultimo disco “In volo”, progetto dalle grandi influenze cantautorali italiane; la produzione esecutiva è curata dalla stessa Stefania Rosati, le chitarre realizzate da Davide Aru, mentre l’arrangiamento, le tastiere, il basso e il mixaggio vede la firma del Maestro Clemente Ferrari, nome noto nel circuito discografico italiano che lo vede collaborare con artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Max Gazze e molti altri.
Tra armonie e parole, oggi incontriamo l’artista che torna con questo nuovo singolo a distanza di quattro anni dall’ultima pubblicazione dal titolo “In volo”.
Come nasce la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica iniziò anni fa, nel bel mezzo del ristorante di famiglia.
Mio padre acquistò una fisarmonica e una chitarra per farla suonare ai clienti; io bambina rimanevo incantata all’ascolto e nel vedere suonare gli strumenti musicali; si creava una bella atmosfera coinvolgendo altri clienti nel cantare.
L’ascolto di musica era giornaliero, mi nutriva di bellezza, una passione crescente nel tempo.
Ma negli anni a seguire, sentii l’esigenza di imparare a suonare uno strumento, scegliendo il pianoforte, studiando musica classica.
La classica e il cantautorato hanno accompagnato la mia vita.
Scrivi e componi musica, cosa ti spinge a scrivere e come nascono le tue canzoni?
Dall’ascolto di musica sono passata alla scrittura e alla composizione.
La mia curiosità, l’andare oltre nella visione della vita e l’esigenza incalzante del pensiero, hanno portato la mia penna ad inchiostro compiuto.
Le mie canzoni nascono vivendo, ascoltando, partecipando alla vita, si scrive raccontando la vita.
La vita del tempo giusto e non.
All’attivo hai già un disco dal titolo “In volo”, progetto composto da sette tracce. Cosa hai voluto inserire di te in quel progetto e cosa ritroviamo nel tuo nuovo percorso artistico?
“ In Volo” è un progetto di sette tracce di cui una, omaggio a Pino Daniele “In Volo”, maturato negli anni, ispirato agli accadimenti della vita, ‘sentita’ dall’emozioni dei sentimenti, innalzando l’amore il più possibile alla vita. E come escludere l’amore nel nuovo percorso artistico? Non si può assolutamente, infatti ne fa da padrone al nuovo disco; perché l’amore può cambiare il mondo in bellezza.
“Alle porte del mare” è il tuo ultimo lavoro, cosa racconta e dopo quale evento l’hai scritto?
“Alle porte del mare” il primo singolo del nuovo disco, che uscirà a breve; composto da sette tracce, di cui una, omaggio a Fabrizio De Andrè. Un Poeta sentito nelle corde del mio essere.
“Alle porte del mare” è stato scritto da una riflessione fatta sui rapporti di coppia, che non si lasciano andare dall’istinto del cuore, ma, dalla ragione.
Quella ragione che non assapora lo stupore dell’istinto del cuore.
La ragione tende ad influenzare il sentimento, giudicandolo.
In amore bisognerebbe lasciarsi andare anche ad una felicità non ragionata, istintiva, come quella fanciullesca, naturale di un bambino.
Oggi si tende sempre più ad organizzarla e si perde quello stupore di felicità istintiva.
Quali sono i cantautori che maggiormente hanno influenzato la tua crescita artistica?
Io ho ascoltato molto cantautorato, Fabrizio De Andrè, Franco Battiato, Pino Daniele, Ivano Fossati, Luigi Tenco, Francesco De Gregori, il loro modo poetico di raccontare la vita in tutte le sue sfaccettature, partendo da quella più cruda della sofferenza a quella dell’amore sognante, e all’indifferenza dell’umano non considerato, hanno influenzato la mia crescita artistica.
De Andrè, De Gregori, Guccini e molti altri cantautori hanno segnato la storia del nostro paese, come si è evoluto il modo di scrivere e come vedi la scrittura delle nuove generazioni?
Hanno segnato la storia lasciandone impronta, ci hanno insegnato a tenere a cuore i propri sentimenti, e quelli degli altri. E a rispettarne la vita, senza esclusione umana.
Il modo di scrittura che li caratterizzano, è uno scrivere che va oltre il leggere per capirne il significato.
Oggi con la società di un tempo frenetico, anche la scrittura è cambiata, un modo di scrivere parlato, messagistico, che arriva subito all’ascoltatore.
All’interno del tuo progetto ci sono nomi noti del panorama musicale italiano, come Clemente Ferrari. Come è stato lavorare con lui e cosa porti con te dell’esperienza?
Il Maestro Clemente Ferrari ha suonato e curato la produzione artistica del nuovo disco.
Con la sua maestria, esperienza nel campo della discografia ha reso l’album, diversificato, con un’ espressione sonora e musicale profonda; rendendolo piacevole all’ascoltatore.
Mi sono trovata benissimo a lavorare con lui, per la sua professionalità, precisione e maestria, che ne hanno fatto bellezza di disco.
Questa esperienza di lavoro con il Maestro Clemente la porterò tra i ricordi belli della mia vita.
“Alle porte del mare” esce a distanza di quattro anni dal tuo precedente lavoro discografico, cosa ci riserva il tuo futuro artistico?
“Alle porte del mare” è il primo singolo del nuovo disco, un progetto di sette tracce, di cui una, omaggio a Fabrizio De Andrè.
Brani che conducono l’ascoltatore in un viaggio emotivo, senza confini, dove l’amore ancora una volta fa da padrone, in un tempo dove fa fatica l’amore.
La musica ne vuole essere salvifica.
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