22 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

Dalle Madonie ai Sicani: secondo weekend dei Borghi dei Tesori. Aprono le porte 19 piccoli comuni

che investono sul territorio con una particolare attenzione per le esperienze enogastronomiche

Un convento ritrovato con la voce delle bambine, la centrale idroelettrica, i frantoi centenari, le piantagioni di frutta esotica, e tanto altro. Abitanti, ex operai, artigiani e anziani conducono visite d’autore

A Contessa Entellina due finesettimana di sapori per il KuntisaFest

In bus da Palermo sabato per Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Calatafimi Segesta;

e domenica per Petralia Sottana, Pollina e Palazzo Adriano

I BORGHI DEI TESORI | 2 /3 e 9/10 settembre

PALERMO. Osservare commossi i lettini rosa, i vestiti e la biancheria delle bimbe dimenticate, contare le chiese gioiello del borgo, scoprire l’olio miracoloso e andar per frantoi centenari, visitare una centrale elettrica con la guida di un operaio, e il centro storico seguendo la voce degli anziani del posto. E ancora raggiungere le aziende di terza generazione, meravigliarsi di fronte alle coltivazioni di manghi siciliani, contare le stelle, assaporare le mandorle, notare che si può cambiare vita, basta un formaggio… Salire sulle Madonie e dirigersi verso occidente, o andar verso Sud cercando lingue lontane: ecco il secondo e penultimo weekend dei Borghi dei Tesori (sabato 2 e domenica 3 settembre), che in provincia di Palermo e Trapani aprono le porte 19 piccoli comuni, e ognuno è una scoperta. Il festival è organizzato da Le Vie dei Tesori con IGT. C’è chi punta sui palazzi storici trasformati in museo, chi su angoli naturali incontaminati, chi conduce in visita tra le stradine tortuose e chi invece mette sul piatto caseifici, macellerie, apiari, vigneti, coltivazioni e produzioni. Perché si sa, la cultura passa anche da un territorio autorevole che trova risorse nell’unicità del suo patrimonio enogastronomico, autentico, inedito, inaspettato. Tanto che queste esperienze saporite – e molte altre, con i cittadini del borgo pronti ad insegnare nelle loro case – sono diventate un piccolo festival nel festival, nato con il supporto dell’assessorato regionale alle Attività produttive.

E proprio questa ricetta hanno scelto due comuni “debuttanti”: a Balestrate un gruppo di giovani (Terre delle Balestrate) ha deciso di rinvigorire il borgo e proporlo come meta turistica. E dunque, gite in barca al tramonto, ma soprattutto esperienze (i manghi raccolti in compagnia dei coltivatori) e degustazioni, ripercorrendo l’antica via della “sicciara”, quando le navi che imbarcavano mosto e vino, partivano per il Nord. A Camporeale si punta tutto (ma proprio tutto) sulla gola: questo weekend l’intero borgo si trasformerà in una vera tavola imbandita: si potranno assaggiare salumi, miele, formaggi e vini del territorio, ma anche imparare ad impastare una Sciavata.

Senza dimenticare che qui la salsiccia è roba da gourmet. Poco lontano, proseguendo fino alla punta estrema dell’isola, si incontreranno due borghi del Trapanese: Custonaci si è inginocchiata per ringraziare la “sua” Madonna che l’ha protetta dall’incendio di domenica scorsa, ma è pronta a scendere in campo, tra passeggiate guidate a Monte Cofano, visite alla Grotta Mangiapane e al museo del marmo (dove sabato guiderà la visita un operaio), laboratori per bambini e battesimo della sella, oltre ad una “colazione in fattoria” per i più piccoli. Invece a Calatafimi Segesta (che sabato si raggiunge in bus da Palermo) vi racconteranno della Madonna miracolosa che salvò il borgo da un’invasione di cavallette, per poi conoscere gli esempi del “carretto siciliano” del Ceto dei Cavallari che proprio sabato pomeriggio doneranno una coloratissima panchina al parco archeologico di Segesta per sostituire quella bruciata nel grande incendio di fine luglio.

Il viaggio stavolta può anche iniziare dal cuore della provincia: anche perché è l’ultima occasione per Chiusa Sclafani (dove sabato si arriverà in bus da Palermo). Dove gli abitanti si sono riversati nelle sale dell’ex Monastero dei Padri Olivetani per visitare il museo della memoria raccontato da piccole guide: il convento ha ospitato per secoli orfanelle e bambine senza mezzi, spesso affidate dai genitori che tentavano la fortuna oltreoceano. La cameretta con i vestiti sul letto, la biancheria e i giocattoli di quelle che un tempo erano bimbe e che oggi sono tornate commosse in visita. E non bisogna perdere la collezione dei vestitini cuciti per il Santo Bambino, la statua che ogni anno viene affidata ad una famiglia diversa del borgo, che la custodisce per 12 mesi e le cuce un abito, e così è stato da fine ‘600 ad oggi. Piccola chicca, non dimenticate che qui a Chiusa si produce la ricotta più buona d’Italia, almeno secondol’Italian Cheese Awards. E che sabato alle 19 alla Badia, Paride Cicirello presenterà il suo monologo Russu Malupilu dalla novella di Verga.

Poco distante c’è Giuliana che vive all’ombra del suo castello federiciano, dove vi accoglieranno dame e cavalieri per un “gustoso” tramonto indimenticabile. E non mancheranno anche passeggiate a cavallo con antichi cavalieri. Un’altra new entry è Bisacquino dove è stato costruito un itinerario del tutto inedito sulle tracce del regista Frank Capra, che è nato proprio qui: lo spin off di un’esperienza (pensata dai giovani del posto) che potrebbe diventare una risorsa per il borgo.

Siamo proprio ai confini di provincia: a Contessa Entellina (che sabato si raggiunge in bus da Palermo), sarà difficile rinunciare ad un piatto oppure a un vino: il KuntisaFest è pronto ai nastri di partenza e per due weekend permetterà di tuffarsi nei sapori del borgo, partecipando anche alla vendemmia: vi aspettano passeggiate tra i filari di vite davanti alla Rocca di Entella e tour tra i vicoli del borgo, degustazioni di formaggi e di grani antichi, ricette di una volta, ma anche le esperienze nelle aziende, quasi tutte di terza generazione, guidate dai giovani che hanno scelto di restare e prendere in mano le aziende di famiglia.

Ma torniamo sulle Madonie: nove borghi gioiello e la vicina Vicari, il regno delle mandorle. Sono arrampicati sulle montagne come tanti piccoli presepi, uno più bello dell’altro. Torna la piccolissima Blufi, con il suo santuario dove sgorga l’olio miracoloso, ma se vi addentrate un po’ troverete un ponte romanico intonso, talmente bello che sembra uscito fuori da un dipinto. Un altro gradito ritorno è Bompietro, dove incontrerete un avvocato che ha deciso di cambiare vita, rilanciando un antico caseificio; ma anche Damiano Sabatino che intaglia i bastoni da passeggio come si faceva una volta. San Mauro Castelverde è terra di ulivi, e questo lo si sa bene: allora perché non andare per antichi frantoi fino a rendere omaggio al Matusalemme frondoso di 1800 anni? magari sgranocchiando biscotti nati in un antico forno o scoprendo che un dolce può chiamarsi “fiorello”. Le due Petralie sono vicine e sorelle, dividono il territorio ma conservano ciascuna la propria individualità. Se a Soprana vi aspettano per far volare in aria gli stendardi o per intrigare i bambini con lezioni di biscotti home made, a Sottana si seguiranno lezioni di yoga antistress, si ballerà legati alla Cordella ma soprattutto si seguirà un ex operaio alla scoperta della centrale elettrica di Catarratti. E ancora, se salite sul bus da Palermo, sabato potrete perdervi tra chiese e palazzi di Geraci Siculo, che incanta col saliscendi dei suoi vicoli, da cui si affaccia lo spettacolare Salto dei Ventimiglia, una passerella in vetro e acciaio sospesa nel vuoto. Non bisogna perdere la minuscola Sclafani Bagni (che non arriva a 400 abitanti), dove guide saranno i vecchi del paese; per scoprire che c’è una sorgente unica di acque termali dove sarà possibile fare il bagno nell’area del vecchio stabilimento dopo una ricca degustazione di prodotti locali. Poco più giù, nelle basse Madonie, c’è Isnello, considerato uno dei posti dove ammirare il miglior cielo stellato al mondo. Qui vivono l’antico sentiero geologico urbano e la chiesa di San Michele, gioiello del barocco madonita, ma si scoprirà che nella chiesa del Rosario sono conservati straordinari paliotti. Infine da non perdere Pollina, tra mestieri di una volta, sapori perduti e tesori d’arte. Un viaggio a parte merita, infine, Vicari, borgo dalle origini antichissime, che non fa parte delle Madonie anche se è poco distante. È il regno delle mandorle, dove ne esistono addirittura 18 ecotipi con i nomi delle famiglie che le producevano. Bus da Palermo anche per Palazzo Adriano dove ha appena aperto il nuovo allestimento del Museo dedicato a Nuovo Cinema Paradiso: sarà facile perdersi tra locandine, memorabilia, oggetti del set, fotografie e “pizze”. Ma vi insegneranno anche a preparare un’autentica cassata ed i segreti per preparare il pane di San Giuseppe. E come “fuori borgo”, lunedì alle 19 sullo sfondo delle rovine del castello federiciano, Edoardo Siravo si calerà nei panni del capitano Achab per il suo “Moby Dick”. Per ogni info o curiosità e per acquistare i coupon per le visite, le esperienze e le passeggiate, visitare il sito www.leviedeitesori.com.

I autobus climatizzati di Autoservice da Palermo sabato raggiungeranno Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Calatafimi Segesta; domenica toccherà a Petralia Sottana, Pollina e Palazzo Adriano. Info e prenotazioni del posto su www.leviedeitesori.com