23 Novembre 2024

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Il caffè ha davvero un impatto sul sonno? Ecco come berlo senza rinunciare a dormire bene

In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, Emma – The Sleep Company ha domandato ai suoi Sleep Experts come godersi la bevanda più amata al mondo senza sacrificare il proprio sonno.

In occasione della Giornata Internazionale del Caffè in programma il prossimo 1° ottobre, Emma – The Sleep Company, marchio D2C leader mondiale nel settore del sonno, porta buone notizie a tutti gli amanti del caffè, analizzando il rapporto tra la miscela più bevuta al mondo e il buon dormire.

Come tutti sanno, l’Italia è la patria per eccellenza dell’espresso in tutte le sue declinazioni. Un appuntamento fisso quotidiano per la maggior parte degli abitanti del Bel Paese: dal caffè prima di entrare in ufficio, alla pausa a metà mattina, fino a quella dopo pranzo. Il caffè per gli italiani, infatti, non è solo una bevanda per svegliarsi e ricaricarsi, ma anche un momento di socialità e di condivisione con gli altri.

È credenza comune ormai che bere caffè inevitabilmente causa problemi a dormire, ma non è del tutto accurato. Sebbene il caffè contenga caffeina, che può potenzialmente disturbare il sonno, ci sono diversi modi di consumare caffè senza che abbia particolare impatto sul sonno, che Emma – The Sleep Company ha individuato insieme alla Sleep Expert Theresa Schnorbach.

Come bere il caffè senza sacrificare una buona notte di sonno

Come anticipato, la caffeina può avere un diverso impatto sugli individui, ma in generale ci sono alcune precauzioni da considerare per evitare di trascorrere una notte disturbata. “Innanzitutto, bisogna assicurarsi di bere tanta acqua”, spiega la Sleep Expert Theresa Schnorbach. “La caffeina è infatti un diuretico, il che significa che può aumentare la produzione di urina e portare alla disidratazione, contribuendo così a una scarsa qualità del sonno.”

È altresì consigliato consumare caffè accompagnato da un pasto per rallentare l’assorbimento della caffeina nel sangue, riducendone così gli effetti stimolanti. Per chi, invece, è particolarmente sensibile alla caffeina o ha problemi a dormire, una buona soluzione è provare il caffè freddo, che contiene meno acidità e caffeina del classico caffè caldo. Va inoltre ricordato che al principio di una buona qualità del dormire è collegata una buona pratica del sonno, che può aiutare a compensare gli effetti negativi della caffeina. “Ciò significa stabilire un programma di sonno coerente, la creazione di un ambiente di sonno rilassante e l’evitare dei dispositivi elettronici prima di andare a letto, oltre ovviamente a non consumare caffè e altri alimenti stimolanti poco prima di coricarsi”, continua l’esperta.

Però, a discapito del pensiero comune, l’effetto eccitante della caffeina può risultare molto utile in certi casi. Può capitare a tutti di sentirsi spossati durante il giorno e se non si riesce a rinunciare a chiudere gli occhi e abbandonarsi a un riposino pomeridiano, la soluzione ideale è il “coffee nap”. Bere una tazzina di caffè prima del pisolino aiuta a ridurne la durata e a svegliarsi più attivi, eliminando la stanchezza e contribuendo alla produttività per il resto della giornata. Questi effetti sono stati evidenziati da studi recenti che, sebbene siano stati condotti su un campione di soggetti non troppo ampio, mostrano risultati promettenti. “La caffeina assunta poco prima di un riposino migliora l’acutezza mentale e la concentrazione al risveglio. Purché il coffee nap sia efficace, è consigliabile bere almeno due shot di espresso prima di concedersi un pisolino, preferibilmente dopo pranzo, quando il corpo è naturalmente propenso a sentire il bisogno di dormire. L’ideale sarebbe addormentarsi subito e svegliarsi non oltre 20 minuti dopo”, conclude l’esperta.

Un viaggio alla scoperta della cultura del caffè in Europa

Ogni giorno nel mondo si consumano 2.23 miliardi di tazze di caffè, il che lo rende la bevanda più bevuta a livello globale. Nel dettaglio, gli europei sono i maggior consumatori, con una stima del 55% sul consumo globale di caffè stimata nel 2022, secondo l’Organizzazione Internazionale del Caffè.

La cultura del caffè in Europa ha una storia ricca e affascinante che negli anni si è evoluta e ha saputo stare al passo con i tempi, anche grazie al ruolo vitale che le caffetterie hanno svolto nel formare il contesto politico, intellettuale e sociale del continente. Che siano i tradizionali cafè Viennesi, o i più chic nel cuore di Parigi, le caffetterie europee offrono un ambiente unico alle persone per godersi la propria bevanda calda, mentre intavolano conversazioni intellettuali o semplicemente si rilassano con il people-watching.

Ogni Paese europeo ha le proprie tradizioni, ma tutti sono accomunati dal fatto che il momento del caffè non è solo il bere la bevanda, ma una vera e propria esperienza fatta di gusto, storia e socialità.

Il fulcro della cultura italiana del caffè è l’invenzione dell’espresso, che ha dato vita a diverse tipologie di bevande, ognuna con le proprie “regole”, come ad esempio, il cappuccino che per gli italiani va bevuto solo ed esclusivamente la mattina a colazione. Ma in qualsiasi situazione o occasione, per il Bel Paese il caffè è una bevanda da consumare sul posto e fa parte di un rituale sociale ben radicato, elemento in comune con la cultura francese. Nei Paesi scandinavi, invece, il caffè è legato al concetto di fika: un’istituzione sociale in cui si beve caffè, solitamente accompagnato da un dolce, insieme ai colleghi di lavoro durante una pausa oppure con gli amici o la famiglia.

Un altro dato rilevante è che i Paesi che consumano più caffè, come la Finlandia, la Norvegia e l’Olanda, sono anche noti per avere una migliore qualità del sonno rispetto ad altri in Europa. Questo perché la cultura sociale favorisce una migliore pratica del sonno, sia perché gli individui sono più propensi a dare priorità al dormire a sufficienza, sia perché le tradizioni locali (come, ad esempio, la fika) incentivano il relax e la connessione sociale, che possono avere effetti positivi sulla qualità del sonno.

“La relazione tra il consumo di caffè e la qualità del sonno è senza dubbio complessa e sfaccettata in tutti i paesi del mondo”, commenta Teresa Schnorbach. “La caffeina, infatti, può disturbare il dormire di alcuni individui, ma altri possono trovare beneficio nei suoi effetti. Evitare di bere caffè prima di dormire è consigliabile a chi già soffre di disturbi del sonno e può risentire dei suoi effetti stimolanti. In questo caso, è ideale smettere di assumere caffè già dal tardo pomeriggio per evitare di fare fatica ad addormentarsi”.

Informazioni su Emma – The Sleep Company (Emma Sleep GmbH):
Emma – The Sleep Company è un’azienda guidata dai suoi fondatori e il marchio di prodotti per il sonno Direct-to-consumer leader a livello mondiale. Fondata nel 2013 dal Dr. Dennis Schmoltzi e Manuel Mueller in Germania, l’azienda è attiva in oltre 30 Paesi e ha raggiunto un fatturato di 873 milioni di euro nel 2022, con un tasso di crescita del 35% rispetto all’anno precedente. I prodotti Emma® sono venduti attraverso un approccio omnichannel, che comprende D2C/online, marketplace e oltre 3.500 negozi fisici. Emma collabora con successo con oltre 200 rivenditori. Gli oltre 1.000 membri del team di Emma lavorano in tutto il mondo, con uffici a Francoforte (Germania), Manila (Filippine), Lisbona (Portogallo), Città del Messico (Messico) e Shanghai (Cina).

Theresa Schnorbach

Theresa Schnorbach è Psicologa e Scienziata del Sonno, specializzata in Psicologia Clinica e Neuropsicologia Cognitiva. Ha completato una formazione post-laurea in Terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) con la German Society of Sleep Research and Sleep Medicine (DGSM), riconosciuta dalla Società Europea di Ricerca sul Sonno.

Theresa si dedica all’applicazione della scienza nel mondo reale per aiutare le persone a risvegliarsi al meglio. Per una vita sana, felice e prospera. Ha già lavorato con una serie di atleti professionisti di diverse discipline sia negli sport tradizionali che negli Esports.

Theresa si è unita a Emma – The Sleep Company nell’ottobre del 2020 e guida il team di Ricerca sul Sonno e la Emma Sleep Consultancy.