23 Novembre 2024

Zarabazà

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La Stagione Danza del Teatro Sociale di Como apre con AILEY II

una delle più importanti compagnie della

danza moderna americana e dell’unicità dell’esperienza culturale afroamericana

Una serata imperdibile con quattro coreografie eseguite da Ailey II, una compagnia d’eccezione che unisce lo spirito e l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana con la passione e la creatività dei migliori coreografi emergenti.

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Teatro Sociale di Como

sabato, 11 novembre – ore 20.30 Danza – Evento straniero

AILEY II

La STAGIONE DANZA del Teatro Sociale di Como inaugura sabato 11 novembre, alle ore 20.30, con una delle compagnie di danza moderna più conosciute al mondo: Ailey II è un ensemble d’eccezione che unisce lo spirito e l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana con la passione e la creatività dei migliori coreografi emergenti, fondata nel 1974 da Alvin Ailey.

Ailey II nasce nel 1974 come Alvin Ailey Repertory Ensemble e incarna l’intento pionieristico di Alvin Ailey di fondare una vasta comunità culturale che proponga spettacoli di danza, programmi di formazione e altre iniziative, tutte rivolte al pubblico.

Sylvia Waters è stata scelta da Mr. Ailey come direttore artistico fondatore, ricoprendo il ruolo per le prime 38 stagioni della compagnia e aiutando Ailey II a prosperare in una delle compagnie di danza moderna più popolari, combinando una serrata programmazione di tournée con ampio progetto di sensibilizzazione della comunità.

Nel settembre del 2021 Francesca Harper subentra nel ruolo di direttrice artistica di Ailey II. Formatasi alla Ailey School, vanta una lunga carriera presso il Dance Theater di Harlem e come prima ballerina al Ballet Frankfurt di William Forsythe, coreografa per entrambe le compagnie di Ailey, Francesca Harper sviluppa le nuove voci creative e aggiunge punti di vista originali all’eredità di Ailey.

In programma per questa serata alcune delle coreografie più celebri del loro repertorio.

Il primo pezzo è Enemy in the figure del 1989. È la sezione centrale intensamente propulsiva dell’opera omonima di William Forsythe. Creata originariamente in Germania per il suo ensemble, il Ballet Frankfurt, l’opera completa è stata eseguita in importanti sedi in tutto il mondo. La partitura elettronica di Thom Willem, percussiva e ritmica, è stata la fonte dell’invenzione coreografica dell’opera e ha influenzato l’uso radicale di luci e ombre nella scenografia originale. Questo estratto mette in bella mostra le formidabili doti dei ballerini di Ailey II, dando al loro lavoro e alla loro vitalità una cornice energica.

Si prosegue con alcuni estratti di Freedom Series (2021). Ispirata dal suo ritorno all’Ailey, questa coreografia di Francesca Harper viaggia attraverso un paesaggio di ricordi creando una serie di vignette che incarnano e immaginano un mondo ibrido in cui la memoria cerca di influenzare il futuro. Rappresentato attraverso questa lente futuristica e sviluppato in collaborazione con i ballerini dell’Ailey II, il lavoro della Harper esamina l’identità e la comunità. Con i costumi dello stilista Elias Gurrola e una colonna sonora caratterizzata da una miscela di suoni acustici ed elettronici, gli inaspettati colpi di scena di Freedom Series uniscono momenti teneri alla sua intrinseca ferocia.

A seguire, The hunt (2001): un’atletica coreografia per sei uomini firmata da Robert Battle rivela il lato predatore della natura umana e il brivido primitivo della caccia. Le fragorose percussioni de Les Tambours du Bronx guidano il movimento esplosivo ai limiti tra arte marziale, riti dei gladiatori e discipline sportive. È la sesta coreografia creata da Robert Battle per l’Alvin Ailey American Dance Theater.

Chiude il programma, un grande classico di Ailey. Utilizzando spirituals, canti religiosi, gospel e blues afroamericani, Revelations (1960) è un’intensa esplorazione dei luoghi del dolore profondo e della gioia spirituale dell’anima. Alvin Ailey ha sempre sostenuto che uno dei più grandi tesori d’America è il patrimonio culturale afroamericano, “a volte doloroso, a volte gioioso, ma sempre pieno di speranza.”

Questo classico intramontabile è un tributo a quel patrimonio e al talento di Alvin Ailey.

ABBONAMENTO STAGIONE DANZA

È ancora possibile sottoscrivere l’abbonamento alla STAGIONE DANZA, per non perdersi i 3 balletti in programma a un prezzo vantaggioso.

La STAGIONE DANZA, dopo Ailey, passa a Graces (10 marzo), di Silvia Gribaudi, che da anni si interroga sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. Si chiude con il Balletto di Roma (13 aprile) con Giulietta e Romeo, opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde che negli ultimi 20 anni si è rivelata una delle produzioni di maggior successo nel repertorio del Balletto di Roma con un numero record di recite e incassi al botteghino.

Ovviamente non si può dimenticare il balletto dell’ultimo dell’anno: La Bella Addormentata. Anche quest’anno chi lo vorrà potrà festeggiare il Capodanno a Teatro. Dopo il balletto, sarà possibile aspettare la Mezzanotte in una location esclusiva: sul palcoscenico del Teatro verrà allestita una cena di gala accompagnata da musica, per vivere una serata da protagonisti.