22 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

DUE OPERE IN UN’UNICA SERA, FRA RISATE E PASSIONI A VERONA GLI ATTI UNICI DI PONCHIELLI E PUCCINI

Quattro recite al Teatro Filarmonico: Gianna Fratta dirige un cast internazionale.

Per la prima volta in scena le due nuove produzioni di Fondazione Arena, nate in streaming.

E da domani al via le vendite dei nuovi abbonamenti 2024

Il Parlatore eterno di Amilcare Ponchielli

Il Tabarro di Giacomo Puccini

Domenica 19 novembre ore 15.30

Mercoledì 22 novembre ore 19.00

Venerdì 24 novembre ore 20.00

Domenica 26 novembre ore 15.30

Teatro Filarmonico di Verona

Due rarità per la Stagione Lirica 2023 al Filarmonico, produzioni nate in streaming e al loro primo debutto in scena. Il Tabarro completa il trittico pucciniano, proposto da Fondazione Arena insieme a titoli mai rappresentati
a Verona.

La vicenda di passione e delitto in un triangolo amoroso sulla Senna di inizio ‘900 è preceduta dal breve “scherzo” di Ponchielli, un tour de force per il buffo mattatore protagonista de Il Parlatore eterno.

Nella primavera 2021, a teatri chiusi per le misure contro la pandemia, queste due gemme dell’opera sono state trasmesse sulla web tv e sui social di Fondazione Arena, coinvolgendo migliaia di spettatori.

Entrambe erano, e sono tuttora, delle rarità a Verona, pronte a debuttare per la prima volta
per il pubblico in sala dal 19 al 26 novembre. Mai rappresentato infatti è il primo lavoro, a firma di Amilcare Ponchielli: Il Parlatore eterno (1873) è il suo unico esperimento buffo, nato per il teatro di Lecco grazie al
librettista Ghislanzoni, quasi per esorcizzare la pressione che il compositore sentiva dopo il successo dei suoi Promessi sposi (ambizioni e speranze sarebbero collimate solo anni dopo con la celeberrima La Gioconda).


Altrettanto sperimentale è il tragico Il Tabarro (1913-1916), il primo dei tre atti unici con cui Puccini cercava di rinnovarsi, scritto e condotto con occhio e prosa teatrale, quasi cinematografica, su libretto del veronese
Adami: con gli altri due pannelli sarebbe stato rappresentato ne il Trittico: anche gli atti unici Gianni Schicchi e Suor Angelica si sono visti a Verona negli ultimi anni, accostati a titoli inediti.

Il cammino verso l’integrale pucciniana procederà con l’annunciata La Rondine nel 2024, anno
del centenario del maestro lucchese.

Un cast internazionale salirà, quindi, sul palcoscenico del Teatro Filarmonico.

A dominare la brillante mezzora di Ponchielli sarà Biagio Pizzuti, baritono buffo avvezzo anche al repertorio serio, qui nei panni del protagonista Lelio Cinguetta, instancabile e adorabile logorroico che conquisterà l’amore.

Attorno a lui si muoveranno l’amata Susetta di Grazia Montanari, servitù e gendarmi, impersonati da Maurizio Pantò, Francesca Cucuzza, Sonia Bianchetti, Salvatore Schiano Di Cola e Francesco Azzolini.


Lo spettacolo è firmato da Stefano Trespidi, con scene di Filippo Tonon e luci di Paolo Mazzon che ammiccano alla prima assoluta dell’opera.

Dopo l’intervallo, tramonti lividi e tinte noir invaderanno la scena per Il Tabarro: nel povero e duro commercio che si muove lentamente come i barconi sulla Senna, scricchiola l’unione fra Michele (Gevorg Hakobyan) e Giorgetta
(interpretata da Marta Torbidoni 19/11 e Alessandra Di Giorgio 22, 24, 26/11).

Dopo lutti e incomprensioni, il cuore di lei batterà di nuovo per Luigi (Samuele Simoncini) che lavora proprio per Michele: una storia d’amore che vive di passione e incontri clandestini, in un’atmosfera ad alto tasso
di tensione ed erotismo.

Un nero tabarro celerà il terribile delitto con cui si conclude la vicenda, la più “verista” di tutto Puccini, che aderendo
apparentemente agli stili in voga in Italia, in realtà rimane allineato alle più importanti avanguardie europee ed americane dell’epoca per ricreare un proletariato credibile e pullulante di vita.

A dar vita a queste figure saranno Rossana Rinaldi (la Frugola), Davide Procaccini e Saverio Fiore (il
Talpa e il Tinca), e le voci di Matteo Macchioni, Grazia Montanari, Dario Righetti.

Lo spettacolo vede alla regia Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, con le scene impostate al realismo di Leila Fteita, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon.

Il Coro preparato da Roberto Gabbiani sarà impegnato anche in scena, con i Tecnici di Fondazione Arena e l’Orchestra guidata da Gianna Fratta, direttrice già apprezzata al suo debutto veronese per l’inaugurazione 2022.


Dopo la prima di domenica 19 novembre alle 15.30, questo dittico fra risate e lacrime replicherà mercoledì 22 alle 19, venerdì 24 alle 20 e domenica 26 novembre alle 15.30.

Biglietti disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico

«Presentiamo questi due titoli con orgoglio ed entusiasmo – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena – perché possiamo finalmente condividere col pubblico in sala questi tesori nati e allestiti dalle nostre
maestranze artistiche e tecniche in tempi difficili.

A 150 anni dal suo debutto, lo “scherzo” di Ponchielli è alla prima esecuzione da parte di una
fondazione lirico-sinfonica, seguito dal magnifico Tabarro, tassello fondamentale dell’opera e del nostro omaggio a Puccini, che proseguirà nel suo centenario 2024».

«Sono felice di tornare a Verona e di far parte di questo progetto – prosegue il Maestro Gianna Fratta – che accosta due titoli così diversi da valorizzarne al massimo le caratteristiche.

Quanto lo scherzo comico di Ponchielli guarda al passato della tradizione italiana e all’intermezzo del
Settecento, tanto Puccini guarda al futuro, anche in una storia verista, con un’orchestrazione meravigliosa e una stringatezza avvincente».

«Il Parlatore eterno di Ponchielli – illustra il regista Stefano Trespidi – è un’autentica rarità, un gioiello perfettamente godibile anche oggi, con un protagonista attorno al quale si sviluppa una situazione corale.

Il nostro allestimento vuole unire con eleganza e un tocco surreale i caratteri della commedia dell’arte e il mondo della commedia borghese».

Conclude il regista Paolo Gavazzeni: «con Piero Maranghi raccontiamo Tabarro in tutta la sua potenza drammatica e musicale. Chissà cosa avrebbe scritto Puccini se non fosse scomparso così presto… già in quest’opera ci sono già
tutta la continuità e l’immediatezza di un film noir, personaggi e vicende moderni, che anticipano scelte e atmosfere di Hitchcock, Linch e altri maestri del cinema».


Fondazione Arena di Verona ringrazia BCC di Verona e Vicenza e Metinvest –
Saving Lives, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al
Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor.

BIGLIETTERIA ARENA DI VERONA Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona

Aperta da lunedì a venerdì 10.30-16.00 | sabato 9.15-12.45

Tel. 045 8005151

BIGLIETTERIA TEATRO FILARMONICO Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona

Aperta due ore prima dello spettacolo

Tel 045 8002880