15 Novembre 2024

Zarabazà

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La Cina nel caos


Collana: Occidente_Oriente
Genere: Reportage
Traduzione di: Alessandro Giarda
Pagine: 166
Formato: 12,5 x 20,5 cm
Prezzo: Euro 16,00
ISBN: 978-88-6968-073-1

Disponibile anche in formato ebook

Il “principe del reportage” Albert Londres, considerato l’inventore del moderno giornalismo d’inchiesta, documenta la situazione di caos in cui versava la Cina nel 1922, alla vigilia della Prima guerra Zhili-Fengtian tra la Repubblica di Cina e le cricche Zhili e Fengtian per il controllo di Pechino.

Dopo un soggiorno in Giappone, Londres arriva in Cina nel bel mezzo del periodo dei Signori della Guerra e trova un paese politicamente frammentato e allo sbando: “Ci sono un imperatore, due presidenti della Repubblica, tre superdittatori e diciotto tiranni medi”. In città come Pechino, Mukden, Tientsin e Shanghai si vive un’atmosfera di sospensione e di assoluta anarchia.

Con uno stile visionario e soggettivo, quasi anticipatore del “gonzo journalism”, impregnato di humor, autoironia e aneddoti, La Cina nel caos di Londres si immerge nella caotica situazione della “Repubblica-Impero” restituendo non solo la crisi politica del paese, ma anche l’amore per il viaggio da parte dell’autore.

Un reportage che può essere letto come un romanzo d’avventura con atmosfere che ricordano serie a fumetti come Corto Maltese e Le avventure di Tintin, quest’ultima ideata e disegnata da Hergé, che non ha mai nascosto di essersi ispirato proprio ad Albert Londres nel caratterizzare il giovane reporter belga protagonista delle sue vignette.



“Cina: caos, scherno dei diritti dell’uomo, saccheggi, ricatti, stupri. Un movente: il denaro. Uno scopo: l’oro. Un culto: la ricchezza. […] Ventuno province, ventuno tiranni. L’uno vende la sua parte di Cina al Giappone, l’altro agli americani. Tutto è messo all’incanto: fiumi, ferrovie, miniere, templi, palazzi, navi. Per chiunque, il Paese è un bottino.”

Albert Londres (1884-1932) è considerato l’inventore del moderno giornalismo d’inchiesta. Inizia la carriera nel quotidiano «Matin». Con lo scoppio della Grande Guerra segue come corrispondente i fronti del sud-est Europa. Nel 1920 e  tra i primi cronisti a entrare nella Russia bolscevica. Nel 1922 parte per l’Oriente scrivendo di Giappone, Cina e India. La sua fama e  ormai tale che i suoi reportage vengono pubblicati direttamente in volume. Seguiranno inchieste scottanti in Guyana, Argentina, Africa e Palestina. Muore nel 1932 in un incidente navale di ritorno dalla Cina. Dal 1933 il Prix Albert Londres premia i migliori giornalisti francofoni. Dello stesso autore, O barra O ha pubblicato anche In Giappone. Cronaca di un cambiamento (2019).