Martedì 5 marzo, ore 11, teatro Bolognini | live-streaming dalle 11.15
Martedì 5 marzo alle ore 11, al teatro Bolognini di Pistoia, si terrà il secondo incontro sul tema della XV edizione dei Dialoghi di Pistoia con l’antropologa Elisabetta Moro. L’appuntamento, dal titolo Mangiare come Dio comanda sarà visibile anche in diretta streaming, sui canali Facebook e YouTube del festival.
Autrice di Mangiare come Dio comanda, saggio scritto a quattro mani con l’antropologo della contemporaneità Marino Niola (Einaudi, 2023), Elisabetta Moro, docente di Antropologia Culturale all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha come oggetto principale dei suoi studi il cibo e l’alimentazione.
Nella conferenza preparatoria alla prossima edizione del festival analizza il modo in cui in Occidente, negli ultimi anni, si è diffusa una vera e propria “religione del cibo” cercando di indagarne le ragioni. Se in passato, infatti, la religione costituiva il codice di tutti i comportamenti alimentari, oggi dilaga un culto della tavola che va ben al di là della semplice nutrizione. È un fenomeno di dimensioni epocali che vede da una parte la cibomania e dall’altra la cibofobia.
La cibomania consiste nella sovraesposizione del piacere, della conoscenza e dell’esperienza gastronomica: gli chef sono elevati al rango di sacerdoti di una liturgia della gola sempre più suntuaria ed esclusiva; la ricerca maniacale dell’eccellenza riflette forme di narcisismo e di egolatria tipiche della società della connessione permanente; schiere di addicted consumano compulsivamente foto, video, esperienze, guinness dei primati, fino ad arrivare a performance estreme come il Mukbang Watching (la condivisione/spettacolarizzazione sui social dell’ingordigia iperbolica). È il trionfo del food porn, una miscela inedita di pornografia alimentare e voyerismo.
All’opposto, la cibofobia è la negazione più totale del piacere della tavola: assume le forme del salutismo estremo, della santificazione dei presunti cibi salvavita e della scomunica dei presunti cibi killer. È una tendenza che sfocia nella demonizzazione di un cibo dopo l’altro, trasformando la nutrizione in un gancio a cui appendere il fascio delle proprie insicurezze e paure, fino a perdere un rapporto equilibrato e felice con l’alimentazione e con il nostro corpo.
Elisabetta Moro è Docente ordinaria di Antropologia Culturale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove è anche co-direttrice del Museo Virtuale della Dieta Mediterranea e del MedEatResearch. È membro dell’Assemblea della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e presiede il Comitato Scientifico della Cattedra UNESCO in Intangible Cultural Heritage and Comparative Law dell’Università di Roma Unitelma Sapienza. Collabora con il Corriere della Sera, il Mattino, e con diversi programmi televisivi. Con Marino Niola ha scritto: Andare per i luoghi della dieta mediterranea (il Mulino, 2017); I segreti della dieta mediterranea (il Mulino, 2020); Baciarsi (Einaudi, 2021); Il presepe (il Mulino, 2022); Mangiare come Dio comanda (Einaudi, 2023). Ha curato l’antologia Sirene. Il mistero del canto (Marsilio, 2023).
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