Esce giovedì 21 marzo 2024, il primo giorno di primavera, il nuovo singolo di Errico Canta Male Rocce, un nuovo capitolo estratto dal disco “Elèison”, di prossima uscita. Quello di Errico è l’alter ego musicale di Angelo Mossi, che dopo aver militato nella scena indipendente di Torino, torna con una nuova creatura che chiama Errico Canta Male.
Anni dopo il suo primo EP, contenente il brano “Vanchiglia“, una canzone diventata nota negli ambienti politici antagonisti, Errico ritorna con un disco che tocca tematiche più personali ed intime. “Elèison“, questo il titolo del nuovo EP in uscita ad aprile, sarà un mondo subacque e ipnotico, l’elaborazione di un trauma in formato musica, partendo dal titolo che è una parola greca che vuol dire pressappoco “pietà”. La traduzione è incerta, e anche nel rito cattolico latino la parola era lasciata in greco, per mancanza di parole adatte.
Questo brano, in particolare, che anticipa il nuovo disco, è un dialogo impossibile tra un frangiflutti e uno scoglio. Il tema è uno dei più cari alla canzone popolare di tutte le latitudini. Qui ci sono due affetti (e non per forza due amanti, racconta Errico) separati da una distanza apparentemente incolmabile. “Rocce” è nata periodo pandemico e iniziata a registrare con mezzi di fortuna per poi essere perfezionata grazie all’aiuto di Federico Bertaccini.
Angelo Mossi nasce nel 1990 a Torino.
Come tutti i torinesi le sue origini sono al sud e, per la precisione, nel Salento. Da piccolo, con la famiglia, ha un incidente in macchina da cui esce miracolosamente illeso. Non proferirà parola fino all’età di 4 anni. La prima canzone, scritta per la band Hangover Piss, si chiama “Sole e Baleno” e vince un premio per il testo, assegnato da Bungaro.
Dopo la crisi del 2008 si scopre povero. Il ribellismo piccolo borghese si trasforma prima in una frustrazione esistenziale e poi in una ritrovata coscienza. Dopo l’esperienza con la band inizia a suonare da solo con la chitarra acustica. Fonti di ispirazione: The Pogues, Fabrizio de André, Bob Dylan e tutto il folk irlandese e anglo-americano. Nasce Errico. Facendosi forza delle critiche ricevute per lo stile vocale non eccelso, decide di chiamarsi Errico Canta Male. Nel primi anni ’10 scrive delle canzoni ambientate nei quartieri di Torino, pubblicando, per scarsità di mezzi, video delle esibizioni live in presa diretta direttamente nei luoghi citati. Una canzone gira molto di più delle altre: “Vanchiglia”, una canzone politica sull’aria di una tradizionale rebel song irlandese, diventa un piccolo cult, soprattutto per il movimento NO TAV. Grazie a questa spinta riesce ad incidere il primo EP, “Quartieri : volume 1”
Negli anni successivi fa vari lavori, cercando di raccogliere le esperienze necessarie per il secondo volume dei quartieri; tutto si interrompe con l’arrivo del COVID, il distanziamento sociale, eccetera. Durante la pandemia, con mezzi di fortuna, riesce a registrare una vecchia canzone scritta in adolescenza e mandarla a Federico Bertaccini. I due si rimbalzano le tracce fino ad avere un buon prodotto. Sta nascendo Elèison.
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