22 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

PRIMA ASSOLUTA IN SICILIA: A PALERMO Giusy Caruso, la pianista ricercatrice che suona col corpo come uno strumento e duetta col suo avatar

Giusy Caruso

Artista ricercatrice, performer del Metaverso, docente

Torna in Italia Giusy Caruso, calabrese cervello in fuga nei migliori atenei del Nord Europa, per una pausa dalla sua intensa attività di docente al Conservatorio Reale di Anversa e di performer del futuro sui migliori palchi europei, per la sua prima residenza artistica a Palermo dal 28 al 30 aprile tra workshop, performance live ove il futuro dell’arte è già presente e dialoghi dedicati al suo lavoro sulla nuova ricerca artistica musicale, nuova frontiera high tech ancora quasi sconosciuta nel nostro paese.

Giusy Caruso trasforma in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla biomeccanica, sull’interazione uomo-macchina e sull’intelligenza artificiale, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere di performance digitale, parola quest’ultima di un presente che è già futuro in cui il mondo fisico incontra quello digitale, che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte

28 Aprile 2024 – Palermo

Piano Recital – “Viaggio al centro del Suono”

Musiche di J. S. Bach, A. Scriabin, J. Charpentier, G. Scelsi, G. Caruso, A. Tanaka

Associazione Musicale MARTHA – Music Art House Academy – ore 18,30
ingresso 15 euro, prenotazioni su www.marthapalermo.it

29 -30 Aprile 2024 – Palermo

Artistic Residency – Associazione Musicale MARTHA – Music Art House Academy

30 Aprile 2024 – Palermo

Presentazione del libro “La Ricerca Artistica Musicale. Linguaggi e Metodi”, LIM 2022

Con Salvatore Sclafani

Feltrinelli – Via Cavour h. 18.00 ingresso gratuito

Artista ricercatrice, pianista, performer avanguardista e capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione sulla performance trasversale ad arti performate, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’, Giusy Caruso porta oggi in Italia un nuovo concetto di evento dal vivo di straordinaria attualità, perfetto per quella Generazione Z cresciuta per non operare distinguo tra realtà terrena e aumentata, esperienza diretta e mediata. Un campo da noi sconosciuto, mentre Giusy Caruso, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina scientifica e una travolgente esperienza immersiva e sinestetica

Mentre le istituzioni musicali del nord Europa da anni studiano la performance artistica con approccio di ricerca in vista di un suo potenziamento attraverso le infinite possibilità che lo sviluppo tecnologico offre con incessante incalzare, l’Italia pare ferma ad un’idea ancora totalmente romantica del gesto d’arte. Non così però la calabrese Giusy Caruso, recentemente vincitrice del premio europeo S+TARTS 2023 Honorary Mention insieme al partner tecnologico LWT3 di Milano, da anni punta di diamante di questa ricerca nelle sedi più prestigiose ad essa dedicate, come il Conservatorio Reale di Anversa, l’Istituto di Psico-acustica e Musica Elettronica (IPEM) dell’Università di Gand, il Laboratorio di Musicologia (LaM) dell’Università Libera di Bruxelles e la London Performing Academy of Music.

Ma la sua pubblicazione in Italia con LIM del primo testo nella nostra lingua sulla ricerca artistica musicale ed in particolare su questa nuova frontiera della performance musicale e delle sue infinite possibilità presenti e future, che sarà presentato a Palermo nel corso della sua residenza artistica per MARTHA – Music Art House Academy, ha indubbiamente suscitato molto scalpore ed un inatteso interesse nel mondo della formazione musicale, giacché è indubbio che Giusy Caruso proponga, nei suoi scritti scientifici ma soprattutto nelle sue intense e sfidanti performances live, un modo di occupare lo spazio materiale ed immateriale del palco perfettamente in linea con il continuo dialogo tra realtà e dimensioni diverse, che la tecnologia di oggi ci ha reso esperienza quotidiana, così costante da portarla spesso ad una rapidissima e mortificante banalizzazione.

Giusy Caruso invece ci aiuta a riscoprire quanto quella stessa tecnologia ed i suoi sviluppi applicati all’arte performata abbia ancora in sé un portato poetico, straniante, toccante, disturbante, evocativo, se usata, anche e soprattutto con criterio scientifico, per portare l’artista e il pubblico oltre i limiti materiali del corpo, dello strumento e di una modalità d’ascolto tradizionale: un’esperienza illuminante che di certo aprirà nuovi orizzonti estetici al pubblico italiano.

Nata come pianista e ben nota come interprete di musica contemporanea e artista ricercatrice, Giusy Caruso ha presto scelto una strada davvero imprevedibile per un’artista italiana ed oggi nei suoi live di ricerca affronta il repertorio combinando il piano gran coda con strumenti impensabili nella normale prassi concertistica, quali il Myo Armband, nato per il controllo del pc a distanza attraverso gli impulsi elettrici dei muscoli, duetta nel Metaverso con il suo Avatar come nel progetto MethaPhase presentato a Cremona, trasformando in poesia sinestetica i più recenti studi delle neuroscienze sul movimento performativo, sulla bio-meccanica e sull’interazione uomo-macchina, divenendo essa stessa corpo artistico, sbriciolando ogni barriera, sfidando ogni convenzione e in definitiva creando un nuovo genere che oggi è definibile solo come autentica contemporaneità alla nostra esperienza quotidiana sublimata in arte.

Dunque eventi d’arte al calor bianco che nascono nel cuore di una rigorosissima ricerca scientifica e filosofica: la dualità geografica ed esistenziale di Giusy Caruso.

Giusy Caruso, la pianista ricercatrice che suona col corpo e duetta col suo avatar

Con il profilo di pianista e artista-ricercatrice post-dottorata (PhD in Arts: Music Performance), Giusy Caruso è oggi capo del gruppo di ricerca CREATION al Conservatorio Reale di Anversa [BE], dove tiene i workshop MIRRORING CREATIVE LAB sull’analisi, preparazione e creazione della performance musicale, come in altre importanti istituzioni del nord Europa dedicate alla sperimentazione trasversale ad arti performate, scienza, tecnologia ed in ultima sintesi al dialogo tra le nuove ‘realtà’. Un campo che sa di sconosciuto, mentre lei, dal cuore dell’Europa, ne sta facendo una pionieristica disciplina scientifica e una travolgente esperienza concertistica immersiva e sinestetica, rivolta anche al coinvolgimento partecipativo e interattivo degli spettatori, con azioni pedagogiche e d’impatto sociale destinate al miglioramento della qualità di vita delle fragilità sociali e contro la violenza di genere.

Giusy Caruso ci aiuta a riscoprire quanto quella stessa tecnologia ed i suoi sviluppi applicati all’arte performata abbia ancora in sé un portato poetico, straniante, toccante, disturbante, evocativo, se usata, anche e soprattutto con criterio scientifico, per portare l’artista e il pubblico oltre i limiti materiali del corpo, dello strumento e di una modalità d’ascolto tradizionale: un’esperienza illuminante che di certo aprirà nuovi orizzonti estetici così come lo rivela nel suo ultimo libro La Ricerca Artistica Musicale. Linguaggi e Metodi, il primo testo in lingua italiana sull’argomento edito dalla Libreria Musicale Italiana nel 2022.

Nel 2023 Giusy Caruso in sinergia con il suo partner tecnologico LWT3 Srl di Milano riceve per il progetto MetaPhase: dialogo contrappuntistico di una pianista e il suo avatar nel metaverso il prestigioso premio S+T+ARTS Honorary Mention assegnato annualmente dalla Commissione Europea ai progetti di ricerca pionieristici che interfacciano arte, tecnologia e scienza con la seguente valutazione da parte di una giuria internazionale formata da esperti curatori, ricercatori e scienziati: “Quali nuove possibilità porteranno i progressi tecnologici alle nostre esperienze musicali? MetaPhase invita a incontrare la performance musicale in un nuovo mondo in cui esseri umani e avatar si armonizzano sia nello spazio reale che in quello virtuale. Questo è uno dei fantastici progetti che ha impressionato la giuria con il suo notevole approccio artistico e la compiuta esplorazione innovativa.”