21 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

MARIA JOSÉ SIRI E FABIO SARTORI IN TOSCA

Maria José Siri e Fabio Sartori. Foto Roberto Ricci

MARIA JOSÉ SIRI E FABIO SARTORI IN TOSCA

Il Teatro Regio di Parma informa che a causa del persistere dell’indisposizione che ha colto Anastasia Bartoli e Brian Jadge, nelle recite del 17 e 19 maggio il ruolo di Tosca sarà interpretato da Maria José Siri e quello di Mario Cavaradossi da Fabio Sartori.

L’OPERA

La Stagione Lirica 2024 si chiude rendendo omaggio a Giacomo Puccini nell’anno del centenario della sua morte: Tosca, melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, va in scena al Teatro Regio di Parma venerdì 17 maggio 2024, ore 20.00 (recite domenica 19 ore 15.30, giovedì 23 ore 20.00, sabato 25 maggio 2024 ore 20.00) nell’amato allestimento firmato da Joseph Franconi Lee, che riprende un’idea di Alberto Fassini, con le scene e i costumi William Orlandi e le luci di Andrea Borelli. La direzione è affidata alla bacchetta di Daniel Oren, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, e del Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma, maestro del coro di voci bianche Massimo Fiocchi Malaspina. In scena Maria José Siri (17, 19)/Anastasia Bartoli (Floria Tosca), Luca Salsi (Scarpia), Fabio Sartori (17, 19)/Brian Jagde (Mario Cavaradossi, al debutto a Parma), Luciano Leoni (Angelotti), Roberto Abbondanza (Sagrestano), Marcello Nardis (Spoletta, al debutto a Parma), Eugenio Maria Degiacomi (Sciarrone), Lucio Di Giovanni (un carceriere), Sofia Bucaram (un pastore).

Tratta dall’omonimo dramma storico di Victorien Sardou, a cui Puccini aveva assistito di persona nel 1889, l’opera andò in scena il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma. L’ambientazione connotata storicamente (siamo nel giugno 1800, a Roma, all’indomani della battaglia di Marengo) e la concentrazione dell’azione nel tempo e nello spazio contribuiscono a conferire a quest’opera una forte tensione drammatica e una grandiosità che segna un punto di svolta rispetto alla dimensione più intima dei lavori precedenti del compositore lucchese.

L’intreccio tra politica, arte, religione vive in una scenografia di stampo minimalista in questo allestimento originariamente concepito da Alberto Fassini, che Joseph Franconi Lee, suo assistente per oltre vent’anni, riprende enfatizzando il senso dell’amore e dell’onestà racchiuso nell’arte e nel sacrificio di Tosca. “Si parte da una chiesa – scrive il regista – che è spazio più politico che religioso, dove Cavaradossi dipinge camminando sul quadro. Poi il Te Deum in una cupola in controluce, come se fosse una visione di forte potenza pittorica. Infine, Tosca, ritratta come una piccola formica schiacciata dall’oppressione del potere, ma risoluta nel suicidio finale. Ho riveduto l’originale di Fassini, lasciando intatta l’idea centrale: bianco e nero dominano la scena, che può apparire come un film noir francese degli anni Cinquanta. Ma il cuore di Tosca, morso da Scarpia, si squarcia in una ferita di dolore e uno scialle rosso, come una lunga scia di sangue, scorre sulla sua angoscia, tetra e senza conforto”.

“All’autenticità dei suoni e delle melodie, all’infinita gamma di colori e di indicazioni espressive che rendono unico il suo stile, Puccini affianca un carattere compositivo rivoluzionario” – spiega Daniel Oren. “Un nuovo carattere musicale viene dato anche ai personaggi: Tosca, Cavaradossi e Scarpia non sono più eroi romantici, ma sono esseri umani cangianti. Le arie sono veramente poche: Cavaradossi ne canta due (Recondita armonia ed E lucevan le stelle), Tosca una sola (Vissi d’arte), e Scarpia nessuna; i duetti fra i protagonisti sono brevi e dal carattere frammentario. Puccini comincia dunque a ridurre al minimo i momenti di grande espansione lirica, come se volesse dare priorità al susseguirsi degli eventi anche a livello compositivo, come farà anche nelle opere posteriori alla Tosca”.

TOSCA SU OPERAVISION

Venerdì 31 maggio alle ore 20.00 l’opera sarà trasmessa su operavision.eu, la piattaforma streaming gratuita di Opera Europa supportata dal programma dell’Unione Europea Creative Europe, nata con l’intento di creare una community internazionale di spettatori da ogni parte del mondo. L’opera, con sottotitoli in italiano e in inglese, resterà disponibile sulla piattaforma per i 6 mesi successivi dalla messa in onda.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Biglietti da 10 a 110 euro; riduzioni under 30 da 10 a 55 euro.

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it

ORARI DI APERTURA da martedì a sabato dalle 10.00 alle 13.00, il mercoledì e il venerdì dalle 16.00 alle 18.00 e un’ora e mezza prima dello spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora e mezza prima dello spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi. Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express. I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili online su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

PARTNER E SPONSOR

La Stagione del Teatro Regio di Parma è realizzata grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero della Cultura, Reggio Parma Festival, Regione Emilia-Romagna. Major partner Fondazione Cariparma. Main partner Chiesi. Main sponsor Iren, Barilla. Partner Crédit Agricole. Sponsor GloveICT, Drill Pac, CePIM, Grasselli, Parmalat, GHC, Poliambulatorio Dalla Rosa Prati, Metronotte, Parmacotto, Amoretti. Con il contributo di Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Ascom Parma Confcommercio, Camera di Commercio Parma, Fondazione Monteparma. Legal counselling Villa&Partners. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Partner artistici Conservatorio “Arrigo Boito”, Coro del Teatro Regio di Parma. Partner istituzionali La Toscanini, Fondazione Teatro Comunale di Bologna. La Stagione Concertistica è realizzata da Società dei Concerti di Parma, con il sostegno di Chiesi, in collaborazione con Casa della Musica. Wine partner Oinoe. Fair Play Partner Zebre Radio Ufficiale Radio Monte Carlo.Sostenitori tecnici De Simoni, Teamwork, Graphital. Il Teatro Regio di Parma aderisce a Fedora, Opera Europa, Operavision, Emilia taste, nature, culture, Italiafestival.

Parma, 7 maggio 2024

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma

strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969 

p.maier@teatroregioparma.it 

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

f_logo
Immagine
youtube

   

NOTE DI REGIA

di Joseph Franconi Lee

L’allestimento di Tosca che vediamo in scena al Teatro Regio di Parma è nato nel 1999 per il Teatro Comunale di Bologna, dopo un’anteprima a Palermo. Fu un grande successo, che non meritava certamente di finire con la morte del suo creatore, Alberto Fassini, mio maestro e mentore. Fassini aveva immaginato la sua Tosca per una diva assoluta: un allestimento ad alto effetto scenico degno di una star come Raina Kabaivanska, mitica interprete di questo ruolo. Il risultato fu una costruzione considerata allora minimalista, tutta giocata sul bianco e nero, con qualche accensione di colore intenso, legato soprattutto alla protagonista, in cui le luci ricoprono un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera necessaria allo sviluppo del dramma.

La tradizione operistica è, nella lezione di Fassini che ho fatto mia, un patrimonio vivo e mai ridotto a vuota routine, così in questo, come in tutti i suoi allestimenti, si può riscontrare il massimo rispetto del libretto, anche se in scena compaiono immagini stilizzate e poetiche piuttosto che realistiche. Nel riprendere il suo lavoro ho lasciato intatta l’idea centrale: bianco e nero dominano la scena, che può apparire come un film noir francese degli anni Cinquanta. Ma il cuore di Tosca, morso da Scarpia, si squarcia in una ferita di dolore e uno scialle rosso, come una lunga scia di sangue, scorre sulla sua angoscia, tetra e senza conforto.

Nell’impianto scenico firmato da William Orlandi si possono riconoscere componenti che rimandano al teatro di Visconti, di cui Fassini fu assistente. Guardiamo i grandi candelabri d’argento, il gigantesco ritratto della Maddalena per l’interno di Sant’Andrea della Valle e l’altrettanto enorme riproduzione della Crocifissione di San Pietro di Guido Reni nello studio di Scarpia, dove il tavolo sul quale in barone mangia, prega e tenta di sedurre Tosca si presenta ricco di croci e crocfissi. Particolari che mettono in evidenza il bigottismo di Scarpia, mentre Cavaradossi appare piuttosto un uomo debole, reso fragile dall’amore per una bella donna.

Nelle stesse scene si riflettono gli elementi che, insieme creano la miscela esplosiva che innesca il dramma di Tosca. Si parte da una chiesa, che è spazio più politico che religioso, dove Cavaradossi dipinge camminando sulla tela. Il Te Deum si innalza sotto una cupola in controluce, come se fosse una visione di forte potenza pittorica. Tosca, che nell’arte racchiude il senso dell’amore e dell’onestà, è ritratta come una formica schiacciata dall’oppressione del potere, pur essendo risoluta nel suicidio finale e la sua scelta estrema è scolpita in dieci magici secondi fermi in un tableau.

NOTE DI DIREZIONE

di Danel Oren

Le tre battute di introduzione, tre brutali accordi, scolpiscono il più incisivo personaggio di quest’opera: Scarpia. La loro sonorità dipinge a colori il “bigotto satiro” (così Mario Cavaradossi definisce il Barone Scarpia nel I atto), che con la sua cattiveria segnerà il destino di Floria Tosca e del suo amato Mario. Tosca è, infatti, una tragedia del destino, un capolavoro caratterizzato da continui colpi di scena musicali e drammaturgici. Quando Puccini iniziò a comporla, era deciso a curare anche i dettagli più minuti e a darle un autentico colore locale. Dapprima si rivalse ad un conoscente romano per studiare la melodia gregoriana esatta del Te Deum eseguito secondo il rito romano (inserito nel finale del I atto); in seguito, volle conoscere l’intonazione fondamentale della campana di S. Pietro, il “campanone”. Si recò poi personalmente a Roma per studiare il suono delle campane nei pressi di Castel Sant’Angelo, che caratterizzano l’inizio del III atto, il cosiddetto concerto delle campane, un miracolo musicale, che dà all’opera il colore di Roma. Proprio all’apertura dell’ultimo atto, durante gli ultimi mesi dedicati alla composizione dell’opera, Puccini ebbe l’idea di inserire la malinconica melodia di un pastorello, dando l’incarico di scriverne il testo non ad un librettista, ma ad uno scrittore romano, Luigi Zanazzo; l’intenzione era quella di conferire anche al bambino un autentico tono folcloristico grazie al dialetto romanesco. All’autenticità dei suoni e delle melodie, all’infinita gamma di colori e di indicazioni espressive che rendono unico il suo stile, Puccini affianca un carattere compositivo rivoluzionario, e sfiora un impiego quasi espressionista della dissonanza, subito evidente dalle già citate battute iniziali. Un nuovo carattere musicale viene dato anche ai personaggi: Tosca, Cavaradossi e Scarpia non sono più eroi romantici, ma sono esseri umani cangianti. Le arie sono veramente poche: Cavaradossi ne canta due (Recondita Armonia ed E Lucevan le Stelle), Tosca una sola (Vissi d’arte), e Scarpia nessuna; i duetti fra i protagonisti sono brevi e dal carattere frammentario. Puccini comincia dunque a ridurre al minimo i momenti di grande espansione lirica, come se volesse dare priorità al susseguirsi degli eventi anche a livello compositivo, come farà anche nelle opere posteriori alla Tosca. A questo proposito, è noto che in un primo momento Puccini si mostrò persino restìo ad accordare un assolo alla protagonista (Vissi d’arte, appunto). Cedette poi, per nostra fortuna, donandoci una delle arie più celebri della storia della musica.

Teatro Regio di Parma

venerdì 17 maggio 2024, ore 20.00

domenica 19 maggio 2024, ore 15.30

giovedì 23 maggio 2024, ore 20.00

sabato 25 maggio 2024, ore 20.00

Durata 2 ore e 35 minuti circa, compresi due intervalli

TOSCA

Melodramma in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.

Musica GIACOMO PUCCINI

Floria Tosca                    MARIA JOSÉ SIRI / ANASTASIA BARTOLI

Mario Cavaradossi             FABIO SARTORI / BRIAN JAGDE

Scarpia                           LUCA SALSI

Angelotti                         LUCIANO LEONI

Sagrestano                       ROBERTO ABBONDANZA

Spoletta                          MARCELLO NARDIS

Sciarrone                         EUGENIO MARIA DEGIACOMI

Un carceriere                  LUCIO DI GIOVANNI

Un pastore                     SOFIA BUCARAM

Maestro concertatore e direttore DANIEL OREN

Regia JOSEPH FRANCONI LEE

da un’idea di ALBERTO FASSINI

Scene e costumi WILLIAM ORLANDI

Luci ANDREA BORELLI

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

CORO DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro del coro MARTINO FAGGIANI

CORO DI VOCI BIANCHE DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Maestro del coro MASSIMO FIOCCHI MALASPINA

Allestimento del Teatro Regio di Parma

Spettacolo con sopratitoli in italiano