In anteprima sull’uscita discografica, prevista in autunno, Mauro Grossi & Livensemble Mediterrando proporranno il 17 Luglio prossimo a Pisa Jazz (Pisa, Giardino Scotto, ore 20,45) proprio Mediterrando, il nuovo progetto di Mauro Grossi che, come suggerisce il titolo, compie un viaggio fra i colori e i suoni della tradizione musicale che definisce il suo centro attorno al Mediterraneo: un tutto armonico ed omogeneo in cui il jazz non è un genere ma una grammatica e un collante fra stili e umori. Pianoforte, voce, ottoni e percussioni: più nel dettaglio due trombe, un trombone, tre ance, che a fianco alla voce e al pianoforte e alle percussioni costruiscono un sound poliedrico ricco di ritmi che si snodano lungo le dieci tracce.
Al fianco di Mauro Grossi (pianoforte, direzione, composizioni e arrangiamenti) ci saranno molti dei componenti dell’album: Luca Ravagni (sax alto, tenore, clarinetto), Vittorio Alinari (sax tenore e soprano), Rossano Emili (sax baritono, alto e clarinetto basso), Tommaso Iacoviello (tromba e flicorno), Alessio Bianchi (tromba e flicorno), Glauco Benedetti (trombone), Roberto Nannetti (chitarre), Matteo Bonti (contrabbasso e basso elettrico), Francesco Petreni (batteria), Matteo Scarpettini (percussioni), Federica Fiorentini (voce).
“Mediterrando – spiega Grossi – rappresenta un’importante tappa di quella parte della mia vita artistica legata alle “piccole/grandi” formazioni. Riduttivo dire “medie”. Per me tavolozza timbrica e caratteristiche strutturali sono cose indipendenti, o quanto meno, cose la cui interdipendenza è totalmente modulabile”.
Mediterrando è quindi una personale risposta all’istanza cruciale di tutti i musicisti di ogni epoca, “il minimo dei mezzi per il massimo risultato” con zero compromessi.
Le sue origini risalgono a diversi anni fa, prima con la fondazione della Little Big Band e poi con l’incarico di direzione della Compagnia la strada a Perugia, con le quali questo progetto forma una sorta di ideale trittico.
Il percorso è come sempre il soggetto, l’apertura sui riferimenti stilistico/formali e la coerenza sono gli intenti; mentre il lavoro paziente sulle partiture, l’accuratezza delle esecuzioni e delle produzioni, i mezzi. Il risultato è un lavoro che sa calibrare il racconto con la suggestione, i richiami precisi con quelli suggeriti e richiamati.
Centrale l’elemento dell’errare da cui scaturisce un ritratto composto di piccole “foto di viaggio”: emozioni e ricordi indelebilmente presenti. Viaggio che non ha timore di toccare anche un brano caposaldo come Insieme a te sto bene di Battisti/Mogol, lato B di un 45 giri di grandissimo successo e “una delle prime emozioni “bluesy” anche nell’allora scandaloso testo e che – confessa Grossi – ai tempi, da bambino, non capivo”.
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