Juliana Bike: che spettacolo la Slovenia!
Un viaggio a tappe su due ruote tra laghi, creste alpine, delizie gastronomiche nelle Alpi Giulie slovene dove, dai piedi del Triglav, il richiamo della natura arriva più forte. Che sia in MTB o e-bike, lo spettacolo resta immutato: nella terra dei campioni del ciclismo non occorrono grandi gambe,
grandi occhi in grado di catturare tanta meraviglia.
Questi paesaggi hanno plasmato il modo in cui pedalo
Tadej Pogačar
Milano, agosto 2024 – Ebbene sì, Tadej Pogačar ce l’ha fatta. Indomabile e inafferrabile, il venticinquenne sloveno è riuscito nell’impresa titanica di vincere, nella stessa stagione, il Giro d’Italia e il Tour de France. L’ultimo a riuscirci era stato, nell’ormai lontano 1998 (Tadej non era ancora nato), Marco Pantani.
In molti ci avevano provato, in 26 anni, ma hanno tutti dovuto arrendersi.
In questo straordinario successo c’è un po’ di Slovenia, un po’ di un paese che ai giovani sportivi lascia sempre tanto spazio per crescere forti, sani e senza pressioni, respirando aria pulita e ispirandosi a grandi miti come il cestista Dončić, l’arrampicatrice Garnbret e, naturalmente, i giganti del ciclismo mondiale Roglič e Pogačar: e chissà quanti ragazzi ogni giorno, indossato il casco e afferrato il manubrio, pedalano sognando di diventare come loro, a braccia alzate, mostrando i muscoli o contando il numero di tappe vinte!
Ma c’è sicuramente moltissimo della sua ricchezza naturale e delle sue strade, ampie e curate, a rendere la Slovenia una delle destinazioni d’élite per chi ama viaggiare su due ruote.
I cento anni del Parco Nazionale del Triglav
Spegne le sue prime 100 candeline, quest’anno, il più antico dei 47 parchi naturali della Slovenia, il Parco Nazionale del Triglav, che si estende nel cuore delle Alpi Giulie lungo i confini con Austria e Italia, su una superficie più di 830 km quadri. Il nome, Triglav (anche conosciuto, in Italia, come Tricorno), è quello del monte più alto della Slovenia, che domina il Paese dall’alto dei suoi 2864 m. Ma non è soltanto questo: il Triglav è un simbolo identitario per l’intera comunità nazionale, un totem che è lì, sullo sfondo, a sorvegliare il lento scorrere della vita. Avete presente, sulla bandiera della Slovenia (magari, proprio una delle tante che avete visto sventolare lungo le strade del Giro e del Tour al passaggio di Pogačar!), quello stemma blu con le tre stelle e il monte a tre corni? Ebbene: si tratta proprio del Triglav! Da dove partire, se non da qui, per un personalissimo Tour di Slovenia in bicicletta?
Le luci d’autunno della Slovenia alpina
Semplicemente irresistibile, la natura slovena, nella stagione delle foglie che cadono.
Ma se tra le colline di Brda (quella che noi chiamiamo Collio), del Carso o della Dolenjska questa è anche e soprattutto la stagione dei grandi vini sloveni e in Istria delle osmizze, c’è un aspetto della indian summer che a molti sfugge: la bellezza del paesaggio di montagna di questi tempi. La bellezza delle Alpi Giulie. È un piccolo segreto di chi ama andare in bici, l’autunno: le miti temperature che permettono di pedalare senza scottarsi né battere i denti, le strade e le località meno frequentate che in alta stagione, il rosso infuocato di alberi che paiono arrugginire, sdoppiati dal riflesso delle acque dei laghi.
Lasciamo pure che resti un segreto: chi non lo conosce, non sa cosa si perde!
Tra strada e Mountain Bike nella Slovenia di montagna: Juliana Bike d’autunno
Quando si sente forte il richiamo dello sterrato e delle ruote “grasse”, dalla Slovenia risponde Juliana Bike: un percorso ad anello di che si spiega su un totale di 290 km che permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie. Quante tappe? Quello dipende dalle gambe, dipende da quanto spesso vi piace fermarvi ad ammirare la natura o a gustare le prelibatezze locali in uno dei ristoranti di questa regione. Ad ogni modo, il percorso suggerito ne prevede sette, in modo da avere la possibilità, in una settimana in sella, di apprezzare ad ogni fermata tutte le meraviglie del Parco Nazionale del Triglav senza fretta.
Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo Vršič, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale.
Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle dell’Isonzo, il fiume smeraldino che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo.
E non vorrete certo lasciarvi scappare il lago di Bled? Tra le destinazioni più ricercate di tutta la Slovenia, è parte di una delle tre tappe d’accesso consigliate prima o dopo la Juliana Bike, quella che conduce sulle rive del lago dalla città medievale di Radovljica.
Juliana Bike, in numeri
Numero consigliato di tappe: 7 + 3 tappe d’accesso
- Bohinjska Bistrica – Goreljek (32,4 km)
- Goreljek – Kranjska Gora (65,2 km)
- Kranjska Gora – Bovec (62,9 km)
- Bovec – Tolmin (49,3 km)
- Tolmin – Zakojca (31,1 km)
- Zakojca – Podbrdo (19,3 km)
- Podbrdo – Bohinjska Bistrica (29,5 km)
Tappe d’Accesso:
Radovljica – Bled – Gorje
Žirovnica – Jesenice – Mojstrana
Goriška Brda – Tolmin
Lunghezza complessiva: 290 km
Lunghezza media di tappa: 40 km
Dislivello positivo totale: 8.500 m
Dislivello medio per tappa: 1.375 m
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