Palermo – Arriva l’autunno con tutti i suoi simboli di stagione: si chiude l’annata vendemmiale e nasce il nuovo vino, il Novello. C’è un rinnovato interesse verso questa tipologia di vino, dovuta all’immediatezza e alla piacevolezza di questa creatività enoica che sa diventare protagonista di incontri con la tavola della festa, in famiglia e tra amici, coniugando la tradizione con il nuovo stile di vita siciliano: allegro, colorato, divertente.
Corvo abbraccia così l’arrivo dell’autunno con il suo vino Novello: giovane di produzione e stagionale per vocazione. Uva rossa autoctona coltivata nella Sicilia centro-meridionale che, da novembre, tornerà nei calici per far vivere la gioia del vino nuovo nel segno della gioia di stare insieme.
Sedotti da nuovi profumi di stagione, dal calore delle prime caldarroste, dal richiamo delle prime ricorrenze di fine anno (Ognissanti e San Martino): è il momento del primo sorso dopo i bianchi d’estate, attraente nella sua semplicità e spontaneo nella sua natura. Da sempre il Novello è una produzione simbolica, che traccia la fine dell’annata agraria tra attese e speranze, esaltando il legame profondo con la cultura della terra in un tripudio siciliano di gusti e sapori.
Nell’isola il raccolto del 2024 ha sentito gli influssi del cambiamento climatico, prime tra tutte le ridotte precipitazioni degli ultimi mesi, tuttavia, ciò non ha intaccato gli standard qualitativi attesi per questo vino semplice ma non banale. La prima espressione dell’ultima vendemmia della storica cantina è un vino dalla bassa gradazione alcolica, dal sorso coinvolgente, che vibra di note di marasca, mora e gelsi neri.
Il Novello dell’azienda fondata dalla famiglia Alliata nel 1824 viene prodotto utilizzando uve appena raccolte e attraverso le tecniche di vinificazione richieste per questa specifica tipologia: macerazione carbonica, pressatura soffice e una breve fermentazione a temperatura controllata.
In Sicilia, come in Italia, il Vino Novello rappresenta un appuntamento con la tradizione, al quale Corvo si presenta puntuale con un prodotto di qualità, fedele all’essenza della sua prima annata, 1992; oggi come allora un rosso contemporaneo, frutto di un lavoro attento per ricreare l’armonia perfetta tra uva autoctona, artigianalità e contemporaneità.
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