5 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

LA TRASMUTAZIONE ALCHEMICA DELL’ (IN)SIGNIFICANTEDI CALOGERO BARBA

OGGETTO: MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA

DAL 9 AL 28 NOVEMBRE
INAUGURAZIONE: SABATO 9 NOVEMBRE ALLE ORE 17,30
CENTRO D’ARTE E CULTURA “PIERO MONTANA”
INGRESSO GRATUITO

Sabato 9 novembre alle ore 17,30 nei locali del Centro d’Arte e Cultura “Piero Montana”, siti in via B. Mattarella n° 64 a Bagheria (PA), sarà inaugurata la mostra d’arte contemporanea di Calogero Barba La trasmutazione alchemica dell’insignificante.
L’insignificante è qui il segno impiegato nella scrittura asemica, che per l’appunto è costituita da un insieme di segni privi di significato.
Tale scrittura è pertanto la sedimentazione di un linguaggio non strumentate, non impiegabile ai fini di una comunicazione intersoggettiva, un linguaggio dunque non impiegatizio, che tuttavia l’arte riserba solo per sé senza tuttavia farsene una ragione.
Con questa sua mostra Barba invece opera un chiarimento sull’utilizzo dell’insignificante in ambito artistico.


Infatti se il nostro linguaggio comune non è che un pratico strumento di comunicazione, che possiamo chiamare orizzontale, per Barba invece il linguaggio asemico, privo di significato e dunque inservibile ai fini pratici, rivela un’altra utilità, quella di strumento di comunicazione non più orizzontale bensì verticale, strumento con cui comunicare non più cogli uomini ma con l’Altissimo.
E’ questa comunicazione che viene, sia pure inconsapevolmente, a sedimentarsi nella scrittura asemica, che sarà allora il deposito non della lettera bensì dello Spirito, che, al contrario di questa, nella sua ineffabilità non è affatto definibile. Considerata come deposito spirituale, la scrittura asemica, insignificante e priva di valore, viene ad essere per il nostro artista l’incarnazione del valore più grande, lo Spirito, che solo in questo mondo vivifica.


Il linguaggio dello Spirito è diverso da quello delle lettere. Da quest’ultimo si differenzia in quanto inutilizzabile. Esso è dunque un linguaggio puro, assoluto o meglio il linguaggio dell’Assoluto, che soprattutto oggi l’uomo deve custodire come la sua più grande ricchezza. Ma custodire un tale linguaggio significa proteggerlo da ogni volgare profanazione, proteggerlo da chi vorrebbe piegarlo ad una immanente e strumentale logica del senso.
Compito dell’artista per Calogero Barba è operare per la salvaguardia di tale linguaggio e dello Spirito ineffabile che in esso risiede.
In questo consiste la sua operazione alchemica, l’aver dato il massimo valore a quel che prima no ne aveva, in quanto considerato inservibile ed insignificante, così come prima di lui avevano fatto gli alchimisti nel trasmutare il metallo vile, il piombo, in metallo nobile, l’oro, ed in seguito a questa operazione, a venire a custodire il segreto del loro tesoro.
Le opere di Calogero Barba vogliono essere l’emblema di questa custodia. Esse si presentano in forma di forzieri, idonei alla salvaguardia della nostra più grande ricchezza, quella spiritualità, che é purtroppo sempre più carente nella società consumistica di oggi, governata non più da valori trascendenti bensì da quelli, che il pensiero positivista e materialista al presente ci propone.

CENTRO D’ARTE E CULTURA “PIERO MONTANA”
CELL. 3886416109.

Essere, che nella sua ineffabilità, custodisce la sua verità.
Una verità, che si sottrae ad ogni lettura semantica, in quanto non riducibile a significati strumentali, subordinati ad una logica del senso, che solo viene ad impiegarli ai fini di un loro utile sfruttamento o semplicemente ai fini di una pratica ed agevole comunicazione intersoggettiva.
Indipendente da tali finalità la scrittura asemica non può essere altro allora che rivelazione dell’Ineffabile.
Essa è il linguaggio dello Spirito, checché ne dicano i moderni teorici (filosofi) e specialisti del linguaggio.
In un mondo del tutto desacralizzato, che ha rimosso l’origine divina della scrittura e della sua dimensione verticale, data dalla comunicazione dell’Altissimo con gli uomini in basso, in un mondo, in cui gli uomini nel ridurre l’Essere a ente, hanno finito per obliarlo, la scrittura asemica è il conseguente risvolto di tale rimozione: l’insorgenza della Verità dell’Essere, che risiede nell’inesplicabilità del Suo mistero, giacché In essa l’Essere si rivela sottraendosi alla sua comprensione.
Che fare di una tale Verità? Se i ministri di culto oggi non sono più credibili, spetta agli artisti prendere il loro posto.


Il loro compito sarà allora quello di custodire la Verità dell’Essere.
Questo è quel che fa Calogero Barba nella sua opera, nel riporre, nel conservare tale scrittura dentro dei forzieri, come se si trattasse del materiale più prezioso in possesso degli uomini.
E in questa sua opera egli si avvale dell’arte degli alchimisti, giacché come questi egli viene a trasmutare il materiale vile ed insignificante in quello più prezioso da custodire gelosamente.
La scrittura asemica, insieme di segni insignificanti per il volgo, non lo è per artista, che in essa scorge il massimo valore, il valore della spiritualità dell’uomo, oggi messa in crisi se non in gran parte irrimediabilmente perduta in un mondo governato, retto dal più bieco materialismo.