Con Prime Luci, uscito il 31 ottobre, Gulino si conferma un autore capace di trasformare esperienze personali in narrazioni poetiche e universali. Questo album raccoglie nove brani che tracciano un percorso intimo. L’artista si racconta attraverso temi che spaziano dalla nostalgia alla crescita, dall’amore alla disillusione.
Prime Luci – Gulino
Ogni traccia è un frammento di vita. Una pagina di diario raccontata con una scrittura che alterna dolcezza e amarezza, speranza e malinconia. Tra i pezzi più significativi spicca “Stare con me”, che affronta la mancanza di una persona amata e il dolore del tempo che passa senza pietà. Gulino qui mette a nudo la propria fragilità, lasciando trasparire la frustrazione e il rimpianto per ciò che non può più essere recuperato.
Con “Ciglia”, Gulino ci trasporta nella dolce nostalgia dei ricordi d’amore. Qui, le emozioni sono vivide e palpabili. Un viaggio nelle memorie di una relazione conclusa, evocata con una delicatezza che rende il brano uno dei momenti più toccanti dell’album. “Circo colorato”, invece, cambia completamente tono e affronta la superficialità e le contraddizioni della società. Il “circo” diventa una metafora efficace della realtà. Un mondo in cui tutti indossano maschere per cercare di ottenere qualcosa, anche a costo di perdere la propria autenticità.
“Di altri occhi sarai” e “Fumavamo le stelle” esplorano la vulnerabilità delle relazioni e il bisogno di appartenenza. In “Di altri occhi sarai”, Gulino esprime l’ansia e i dubbi che spesso sorgono nei legami amorosi, mentre “Fumavamo le stelle” è una riflessione sulla “casa” come luogo mentale e affettivo, intriso di ricordi contrastanti. Anche “Trieste”, uno dei brani più vecchi dell’album, è un’esplorazione dell’immaginazione, raccontando l’idea di una relazione con una persona più matura, in cui si percepisce la curiosità e il fascino per l’ignoto.
Il brano “45 volte”, manifesto dell’album, è un inno alla tenacia in amore. È una canzone che parla di un legame che resiste alle avversità, celebrando l’intensità dei sentimenti senza riserve. La traccia finale, “C’era una volta”, ci ricorda invece l’importanza della gentilezza e della semplicità, invitando a riflettere su come i piccoli gesti possano riportare un po’ di leggerezza nelle nostre vite.
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