Era il 1995 e la TAV (Treno Alta Velocità) mi chiese di realizzare per loro un libro fotografico su Roma, con l’editore Gangemi: “Roma Nostra”. In quel periodo insegnavo fotografia al Circolo Montecitorio e fu quindi facile avere il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati. Il libro aveva la prefazione di Lina Wertmuller ed era impreziosito anche da interventi di illustri romani come Alberto Sordi, Maurizio Costanzo, Paolo Portoghesi, Monica Vitti, Gigi Proietti, Ferruccio Amendola, Alessandro Curzi, Carlo Delle Piane, Virna Lisi, Nino Manfredi, lo stilista Valentino.
Tra questi anche Ennio Morricone partecipò al progetto con un testo intitolato Roma Amore. Il libro è stato presentato il 30 ottobre 1996 con la mostra di fotografia al Museo di Roma a palazzo Braschi, organizzata dal Comune di Roma, dall’Assessorato alle Politiche Culturali, dalla Sovrintendenza ai Musei e Monumenti e Scavi, dall’Archivio Fotografico Comunale e dal Circolo Montecitorio. Ha avuto una seconda edizione ed è stato nuovamente presentato al “Diaframma Kodak Cultura” di Milano, il 1 luglio 1997 con un testo critico di Lanfranco Colombo e alla sala rossa del Teatro Comunale dell’Aquila nel maggio 1997. Contattai i personaggi con l’aiuto di una superefficiente segretaria di presidenza della Camera dei Deputati, Marisa Tatananni. Ricordo che quando andammo a casa di Morricone, lui venendoci incontro ci accolse come grandi amici.
Era talmente umile e amichevole che sembrava di conoscerlo da sempre e quel timore reverenziale, quella soggezione dovuta alla nostra grande ammirazione, scomparve subito e mutò in un sentimento di affetto e di tenerezza. Discutemmo del progetto, mi fece leggere lo scritto che aveva dedicato a Roma e che sarebbe stato pubblicato nel libro, chiedendomi se mi piacesse e se andava bene. Io a quella domanda mi imbarazzai un pò e mi affrettai a rispondere che era stupendo. Poi discorrendo del più e del meno, venne fuori che io suonavo la chitarra e a quel punto mi disse una cosa bellissima che serberò sempre nel mio cuore:
“Sai, ho capito subito che sei un musicista. Le tue fotografie hanno un ritmo compositivo musicale che appartiene a chi é sensibile all’armonia dei suoni”.
L’anno successivo il 1996 inaspettatamente l’editore mi telefonò dicendomi che volevano darmi il premio “Città di Roma” per le fotografie pubblicate nel libro e che insieme a me lo avrebbe ricevuto anche Ennio Morricone per il suo scritto.
Rincontrai il maestro alla premiazione e lui mi chiese di andarlo a trovare; io gli dissi che in quella occasione sicuramente gli avrei fatto anche un ritratto. Poi purtroppo ho sempre rimandato per mille impegni e con mio grande rammarico non ho potuto manterere quella promessa fatta. Ciao e grazie Ennio, sei e sarai sempre con noi. La tua musica evocherà costantemente la tua presenza.
Augusto De Luca
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