AL VIA DA GIOVEDÌ 4 GIUGNO IN PRIMA SERATA
GLI EPISODI INEDITI DEL MEDICAL-DRAMA “NEW AMSTERDAM”
«Contro il Coronavirus non ci può essere che una medicina pubblica e non privatistica», afferma – perentorio – dalle pagine
del Corriere della Sera, Giorgio Cosmacini, illustre storico della Medicina, autore di decine di libri, oggi quasi novantenne.
Quella stessa medicina pubblica che, in Italia, prosegue il docente dell’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano,
ha «origini antiche (…). Il nostro Paese ha l’orgoglio di avere proposto, storicamente, un modello di prevenzione all’Europa
che quest’ultima ha poi adottato. È l’Italia che ha fatto l’Unione sanitaria europea». Un servizio che negli Stati Uniti offrono solo ospedali
come il Bellevue Hospital di New York. Una metropoli che sta affrontando il Covid-19 con estrema difficoltà e, molte, molte vittime.
Al via, da giovedì 4 giugno, in prima serata, su Canale 5, la II stagione inedita di “New Amsterdam”, il medical drama targato NBC con protagonista il tormentato medico-paziente Max Goodwin, interpretato dal fascinoso Ryan Eggold.
Le storie di “New Amsterdam” – ispirate a vicende reali – sono tratte dai racconti del Bellevue Hospital di New York, il più antico ospedale pubblico d’America, e al volume Twelve Patients: Life and Death at Bellevue Hospital, scritto dall’ex direttore sanitario Eric Manheimer, coinvolto nella realizzazione della serie come autore e produttore.
Il titolo si caratterizza per essere una serie di denuncia: i suoi medici, che curano i pazienti con la massima professionalità, al contempo spingono per migliorare quello che il sistema sanitario americano mette a disposizione. Clinici, paramedici e personale amministrativo hanno una sola missione: dare il miglior aiuto possibile a chi ne ha bisogno, senza pagare.
La critica ha elogiato “New Amsterdam” e definito lo stile del protagonista «audace e anticonformista». Apprezzati anche i casi rappresentati, che sanno sottolineare la rabbia di pazienti e familiari nei confronti dei poteri forti.
«Come posso aiutare?». I medici del Bellevue si presentano così a chi arriva nel loro ospedale. Chi, mai come adesso, non vorrebbe trovarne uno simile in caso di bisogno?
DOVE ERAMAMO RIMASTI
Max, dopo l’ennesima detenuta del Rikers ricoverata d’urgenza per un’infezione, mette assieme un’équipe ed entra nel carcere per fare controlli su tutta la sua popolazione femminile. Nonostante le ostilità del direttore Hughes, i medici del New Amsterdam portano a casa dei risultati. Anche se nel frattempo, in sala mensa scoppia una rissa che ne lascia a terra quattro, poi portate d’urgenza in pronto soccorso. Alla fine della lunga giornata, Max scoprirà che il suo tumore sta regredendo, mentre Sharpe riceverà una dura punizione dalla Brantley, per aver aiutato una paziente eroinomane. Intanto, le ferite tramano qualcosa…
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