27 Novembre 2024

Zarabazà

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La tournée 2020 di Microfestival sarà “porta a porta”

Per tutti coloro che non abitano nei paesi raggiunti dall’Ape-car sarà possibile seguire il viaggio e assistere agli spettacoli attraverso Instagram

FVG – L’Ape Piaggio di Microfestival (organizzato e ideato da Puntozero Società Cooperativa e parte della rete culturale “Intersezioni”) sta per cominciare il suo nuovo viaggio, il quarto! L’edizione 2020 del festival itinerante d’arte performativa, dal 25 luglio al 2 agosto, sarà del tutto inedita: dal 25 al 30 luglio i performer intraprenderanno un viaggio surreale. Partenza da Venezia; destinazione i piccoli paesi del Friuli Venezia Giulia (Tausia, Prato Carnico, Taipana, Lusevera, Cave Del Predil). Lì dal 31 luglio al 2 agosto, è in programma la tournée “porta a porta”, alle finestre delle case, nei cortili, lungo le strade dove gli abitanti saranno coinvolti in performance straordinarie, giochi frizzanti e colpi di scena. Un varietà dal titolo: “Comuni non comuni, SPLASH”.

NUOVA MODALITA’ – «Considerata la situazione delicata in cui ci troviamo quest’anno – hanno spiegato gli organizzatori – abbiamo pensato a una nuova modalità che potesse conciliare la necessità di non creare assembramenti, senza però rinunciare alla relazione fondamentale e in presenza tra artisti (Matjaž Bajc, Natalie Norma Fella, Gilberto Innocenti, Klaus Martini, Miriam Monica, Miriam Russo, Paolo Paron, Mariagrazia Plos, Sandro Pivotti e i Barski Oktet di Lusevera) e spettatori. Da qui l’idea di un “porta a porta”. In questo modo gli artisti, come degli ambulanti, andranno a cercare il pubblico e lo coinvolgeranno attivamente lasciandolo in casa, alle finestre, nei cortili, lungo le strade». Per tutti coloro che non abitano nei paesi raggiunti dall’Ape-car sarà possibile seguire il viaggio e assistere agli spettacoli attraverso i profili Instagram degli artisti coinvolti e della pagina ufficiale di Microfestival.

MA COS’E’ DAVVERO MICROFESTIVAL? – Microfestival (un progetto di Puntozero, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli, Turismo FVG, con la collaborazione di Andrea Collavino e Natalie Norma Fella. Realizzato in partenariato con:

Aktion Mutante, Associazione Culturale Makacos, Associazione Ex Emigranti Lusevera, Centro Ricerche Culturali Lusevera, Ente Parco Naturale delle Prealpi Giulie, Institut für Kulturanalyse – Universität Klagenfurt, Lojiq, Pro Loco Val Pesarina, TiDA Teatro Instabile D’Aosta, Utca-SzAK, ZH Festival) è un festival itinerante d’arte performativa, una tournèe che racconta e dà voce ai territori del paesaggio montano di confine. Luoghi ai margini dove più che in altre aree la multiculturalità ha giocato e gioca un ruolo identitario fondamentale, zone di frontiera, di passaggio e di rifugio, superfici di contatto fra identità culturali e linguistiche differenti. Come molti paesi dell’arco alpino, si tratta di territori che hanno risentito e risentono tuttora di una crisi delle economie locali tradizionali e di un conseguente sfilacciamento culturale e paesaggistico. Zone investite da un graduale processo di abbandono che ora devono fare fronte ad un tessuto sociale e economico disgregato. Il festival, con il suo passaggio, agirà come la navetta di un telaio, tessendo il racconto di un paesaggio transnazionale in una dinamica itinerante, inclusiva e interattiva. Si farà carico di essere sia megafono che microfono, sia recettore di istanze che moltiplicatore di valori per mettere in scena un copione fatto di voci, lingue e storie differenti. Si tratterà di una residenza artistica in movimento dove la pratica dell’ascolto del territorio e la partecipazione dei suoi abitanti sarà una prerogativa fondamentale che ribalterà il classico rapporto spettatore/attore. Se spesso la riuscita di un festival è direttamente proporzionale alla dimensione del suo palco e della sua tribuna, in questo caso Microfestival cerca la sua identità nelle dimensioni ridotte dei centri storici montani, nell’individuazione di scenari microurbani quali la piazza di un paesino, il sagrato o il bar sport. Territori che spesso sono dimenticati da progettualità culturali ad ampio respiro dove invece si stabilirà un dialogo fra contenuto artistico, spazi e persone unico nel suo genere.