23 Novembre 2024

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Trento-Matera, sottoscritto il patto di amicizia

“Trento e Matera hanno nel loro pantheon politico quell’Alcide De Gasperi che, già consigliere comunale a Trento, è stato uno dei protagonisti della storia di Matera dell’ultimo secolo. Due grandi statue, in piazza Venezia a Trento e in via Nazionale a Matera, ricordano un legame costruito su qualcosa di più di una coincidenza: Trento, oggi città turistica e apprezzata, e Matera, già capitale europea della Cultura e patrimonio Unesco con i suoi Sassi, sono l’emblema di una storia di riscatto dalla povertà del dopoguerra a un presente culturalmente e socialmente ricco”.

A nome del sindaco Alessandro Andreatta, così la vicesindaca Mariachiara Franzoia è intervenuta alla cerimonia che ha suggellato il patto di amicizia tra la città di Trento e quella di Matera. Ad accogliere la delegazione trentina, il sindaco del capoluogo lucano Raffaello De Ruggieri, ringraziato dalla vicesindaca per aver condiviso con Trento, grazie al patto di amicizia, “la storia, l’identità, la bellezza di una città che costituisce un unicum a livello mondiale”.

Franzoia ha inoltre ricordato la visita di De Gasperi a Matera settant’anni fa: “Quella visita ha messo in moto un processo di modernizzazione e insieme di valorizzazione dell’identità cittadina di cui ancora si vedono i frutti. Matera è diventata un laboratorio virtuoso della transizione dal vecchio al nuovo, dall’arcaico al moderno di cui l’Italia deve essere orgogliosa: i quartieri popolari costruiti negli anni Cinquanta, disegnati dai migliori architetti e urbanisti dell’epoca, ci dimostrano che l’intervento pubblico può essere di qualità e di successo. E il successivo recupero dei Sassi, custodi di una storia millenaria, ha impedito la dispersione di un’identità che è tra i patrimoni più preziosi della nostra storia. Allo stesso modo, Trento – uscita dalla seconda guerra mondiale distrutta e prostrata con 750 case rase al suolo o pesantemente danneggiate dai bombardamenti – nel dopoguerra ha saputo riscattarsi e trovare una propria via verso lo sviluppo”.