Il 30 luglio alle 21, ingresso gratuito con prenotazione, concerto a cura degli Amici della musica. Il pianista esegue brani di Corigliano, Debussy, Poulenc, Rota e Rzewski
Seconda serata a cura degli Amici della Musica di Modena, a ingresso gratuito su prenotazione, giovedì 30 luglio alle 21 ai Giardini Ducali di Modena, con Emanuele Arciuli al pianoforte che eseguirà brani musicali francesi e italiani del Novecento in cui l’America fa da contrappunto. Musiche di grande immediatezza e vocazione narrativa di Corigliano, Debussy, Poulenc, Rota e Rzewski.
Il concerto si svolge nell’ambito dei “Giardini d’Estate” a cura di Ert, nell’Estate modenese del Comune, con sostegno di Fondazione di Modena e Gruppo Hera.
Posti contingentati, distanziati e numerati e prenotazione obbligatoria via e-mail (biglietteria@emiliaromagnateatro.com), alla biglietteria del Teatro Storchi (da giovedì a sabato 10 – 14, tel. 059 2136021) o, in caso di disponibilità, anche al botteghino ai Giardini Ducali (da un’ora prima dello spettacolo).
In apertura e chiusura di programma, Arciuli eseguirà due brani tratti dalla letteratura pianistica americana, della quale è interprete di riferimento a livello internazionale: la Fantasia su un Ostinato di John Corigliano e il Piano Piece n.4 di Frederic Rzewski, compositore tra le figure più note dell’avanguardia musicale statunitense ma molto legato, anche come esecutore, alla Nuova Musica di matrice europea. All’America fa da contrappunto una selezione di musiche francesi e italiane del ‘900: sei Préludes di Debussy tratti dal Premier Livre, i Trois Pièces scritti da Francis Poulenc nel 1928, e una scelta di sei Preludi di Nino Rota, rappresentativi dell’evocativa scrittura strumentale del “compositore di Fellini”.
Emanuele Arciuli in Italia collabora con orchestre come la Sinfonica nazionale Rai, il Maggio Musicale Fiorentino, La Fenice di Venezia, il Comunale di Bologna, il Petruzzelli di Bari e la Verdi di Milano; si è esibito in recital al Teatro alla Scala di Milano, al San Carlo di Napoli, per l’Arena di Verona, gli Amici della Musica di Firenze, l’Unione Musicale Torino, l’Istituzione universitaria dei concerti di Roma. Il suo impegno nella musica contemporanea lo porta regolarmente nelle maggiori rassegne (Milano Musica, Biennale di Venezia, Nuova Consonanza di Roma).
Accanto al repertorio più tradizionale, Arciuli interpreta moltissima musica del nostro tempo. Più di cinquanta le pagine composte per lui da autori come George Crumb, Milton Babbitt, Frederic Rzewski, Michael Nyman, Michael Daugherty, John Luther Adams, per citarne solo alcuni. Il suo interesse per la musica americana si è anche riversato in due libri, “Musica per pianoforte negli Stati Uniti” (Edt, 2010) e “Il pianoforte di Leonard Bernstein” (Ets, 2018) e in numerose lezioni, sia radiofoniche che televisive. Di prossima uscita “La bellezza della Nuova Musica” (Dedalo). Nel 2011 gli è stato conferito il premio della critica musicale italiana “Franco Abbiati” come miglior solista dell’anno. Tra gli altri riconoscimenti, una nomination Grammy Award per il cd dedicato a George Crumb.
Tutti gli appuntamenti dei Giardini d’Estate si svolgono in sicurezza e applicando le disposizioni dei decreti anti Covid – 19 (mascherine, distanziamento, disinfettanti…) con l’assistenza sul posto del personale di sala e informazioni sul sito internet di Ert (www.modena.emiliaromagnateatro.com).
I Giardini d’Estate tornano venerdì 31 alle 21 col Festival L’Altro Suono del Teatro Comunale Pavarotti che propone “Muunduja”: una formula musicale inedita e contemporanea che unisce violino e voce di Maarija Nuut all’elettronica di Hendrik Kaljujärv, in arte Ruum, due musicisti estoni (ingresso 5 euro).
Sabato 1 agostoLisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla con l’anteprima nazionale di “Arrival”, spettacolo/installazione prodotto da Ert tratto dal racconto di Ted Chiang “Story of Your Life”, Premio Nebula (ingresso gratuito su prenotazione).
Domenica 2 agosto è in programma l’ultimo concerto ai Giardini del Modena Jazz Festival 2020: “Nico Menci in Choro Group Remember Ray Mantilla”. Il pianista bolognese col suo gruppo propone i suoni tipici e ibridi del Choro, stile brasiliano nato intorno al 1870, con dedica a un suo maestro, il percussionista Ray Mantilla.
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