22 Novembre 2024

Zarabazà

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Il Cardinale e il labirinto di Dedalo

Note Libro: Era seduto su uno scranno di velluto purpureo, stringeva una cetra col braccio sinistro e la Divina Commedia col braccio destro. Era veramente un Dante Alighieri corrucciato e superbo, con lo sguardo sdegnoso e coi paludamenti solenni, così il Padre della Patria passare volle alla posterità. Marsioni era Dante, novello aèdo malinconico in un tempo di follia. Era l’altero Dante e da quello scranno purpureo declamava versi immortali, mentre i vari maghi e stregoni tentavano ancora disperatamente di rintracciare lo spirito di suo padre. Era un Dante molto attendibile, per via di quell’accento tosco con cui pronunciava le parole e per quel tono austero e orgoglioso con cui recitava anche versi prosaici come: Ed elli avea del cul fatto trombetta.Era un Dante che annunciava la fine della storia, certamente credibile in un pianeta disperato. Quando parlava tremavano i muri e le orecchie della perduta umanità del suo piccolo mondo, quando cantò Ugolino della Gherardesca che rodeva il cervello dell’arcivescovo Ruggieri, nel suo volto e nella sua voce parve materializzarsi tutto il dolore dei millenni: dovettero fermarlo, i vicini del quartiere volevano dar fuoco al palazzo.

Note autore: Francesco Bellanti ha insegnato Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Statale G.B. Odierna di Palma di Montechiaro.

Si è laureato in Lettere Moderne presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo con 110/110 e lode. Il Cardinale e il labirinto di Dedalo è il libro al quale ha lavorato per gran parte della sua vita. La prima stesura risale al 1994. Ha pubblicato Il Protocollo di Almeda nel 2008, Il villaggio degli immortali nel 2011, L’ultimo Gattopardo ovvero Historia nefanda nel 2012, Dialoghi coi morti nel 2013, L’inventore dei sogni nel 2014, L’universo mostrato a una ragazzina nel 2015, Lettere d’amore a Beatrice nel 2019,

Dialogo con il Führer – Giorni d’estate a Berchtesgaden sempre nel 2019.

Ha scritto un altro libro, Isabella Tomasi di Lampedusa. La più grande dei Gattopardi, inedito. I suoi interessi sono prevalentemente volti verso una letteratura visionaria, fantastica e apocalittica. Scrive su riviste regionali e nazionali di cultura. Recensioni sui suoi libri sono apparse su quotidiani nazionali e sulla rivista parigina italo-francese La Voce, con la quale collabora. Ha scritto saggi e critiche letterarie e prefazioni a opere di poesia, romanzi, saggi storici. Ha ricevuto apprezzamenti per i suoi libri da giornalisti, scrittori e critici letterari.