Milano – Apre il 10 ottobre alla Fabbrica del Vapore la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro“, un percorso sensoriale tecnologico per immergersi nella vita della grande artista messicana, esplorandone le dimensioni artistica, umana e spirituale.
“Una mostra che immerge nella tradizione e nei colori del Messico e che permette di avvicinarsi a Frida Kahlo e alla sua vita in modo nuovo, un’occasione di incontro e conoscenza con la cultura messicana, attraverso la storia di una delle donne più significative del secolo scorso – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo -. Frida Kahlo è un’artista appassionata ed emozionante, un’icona che conosciamo e che allo stesso tempo è donna che molto ha ancora da dire e farci scoprire di sé. La Fabbrica del Vapore continua a stupirci, attenta a coniugare nuove tecnologie e arte, luogo ideale per sperimentare, innovare e far guardare l’arte da molteplici punti di vista”.
La mostra rappresenta un’occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse; per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera; per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista.
Frida Kahlo rappresenta una figura centrale dell’arte messicana e certamente la più celebre pittrice latinoamericana del XX secolo. Con il marito Diego Rivera, tra i più importanti muralisti del Messico, formano una delle coppie più emblematiche della storia dell’arte mondiale. Nata nel 1907, a sud di Città del Messico, eredita e fa suoi i valori della Rivoluzione messicana, tra cui l’amore per la cultura popolare.
Dopo una sezione multimediale con immagini animate e una cronistoria raccontata attraverso le date che hanno maggiormente segnato le vicende personali e artistiche della pittrice, con sue frasi e citazioni alternate a fotografie celebri, la mostra entra nel vivo con la riproduzione minuziosa dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904 e meta di turisti e appassionati da tutto il mondo.
Seguono la sezione ‘I colori dell’anima’ con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988) e, al piano superiore, la sezione dedicata a Diego Rivera, dove sono proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito, accompagnate dal sonoro in lingua originale.
Una stanza è stata poi dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida, trattate su grandi pannelli grafici dove se ne raccontano le origini, le rivoluzioni, l’iconografia, gli elementi dell’artigianato. Il focus sulla tradizione messicana procede anche con la sezione dedicata ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati da Diego Rivera in varie parti del mondo.
E ancora, in un ambiente attiguo si possono ammirare sette busti in gesso che altrettanti artisti contemporanei hanno voluto rielaborare, ispirandosi ai corsetti che Frida dovette utilizzare nel corso della sua vita e che dipingeva. Mentre nella sezione ‘Frida e il suo doppio’ sono esposte le riproduzioni in formato modlight (particolare forma di retroilluminazione omogenea) di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica. Nella sala proiezioni si può poi vedere uno speciale documentario sulla vita di Frida: “Artists in Love: Frida Kahlo & Diego Rivera”.
Lo spazio finale è invece riservato alla parte ludica e divertente dell’esposizione: la sala multimediale 10D conclude infatti il percorso espositivo. Con una combinazione di video ad altissima risoluzione, suoni ed effetti speciali, adatta a grandi e piccoli. Ai bambini e alle visite scolastiche è dedicato anche un laboratorio per avvicinarli alle opere d’arte di questa straordinaria pittrice.
La mostra è prodotta da Navigare con il Comune di Milano, con la collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di Commercio Italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman, del Detroit Institute of Arts e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Khalo, la mostra è curata da Antonio Arévalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso.
Altri articoli
Sabrina Ferilli omaggia con un video l’ECU FILM FEST 2024
Riapre la Casa Museo Carol Rama a Torino: la Fondazione Sardi per l’arte ne ha assunto la gestione
“Il Tempo: Sincronicità e Interconnessioni”: allo spazio “Experience” di Palermo una nuova collettiva a cura di Leonarda Zappulla