21 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

«DITTATORI DEL NOVECENTO»

PER UN SABATO SERA (TELEVISIVAMENTE) DIVERSO.

HANNO SEGNATO LA STORIA. DEPREDATO. MANIPOLATO. UCCISO.

Il 7 novembre, in prima serata, il ritratto (criminale) dei più feroci tiranni

del secolo scorso si conclude con Gheddafi e Saddam Hussein.

Il sabato sera (televisivamente) diverso di Focus, propone l’ultimo appuntamento con «Dittatori del Novecento», la serie documentaristica inedita prodotta da World Media Rights con ZDF Enterprises, che per la prima serata del 7 novembre è incentrata sulle figure di Gheddafi e di Saddam Hussein.

Il racconto delle vite e della conquista del potere di questi due tiranni viene ricostruito evidenziandone le azioni spietate condotte per mantenere la supremazia, avvalendosi del contributo di storici e psicologi.

Un lavoro che delinea veri e propri profili criminali, il cui punto di forza è il connubio tra il serio impianto storiografico e la rigorosa rappresentazione in fiction dei momenti chiave del percorso di questi figuri.

La rete tematica dedicata al divulgazione diretta da Marco Costa, al 35 del telecomando, inizia parlando di Mu’ammar Muhammad Abu Minyar ‘Abd al-Salam al-Qadhdhafi.

È stato la guida ideologica del colpo di stato militare che il 1º settembre 1969 porta alla caduta della monarchia del re Idris I e, per i successivi 42 anni, è la massima autorità della Libia. All’inizio instaura una dittatura militare e in seguito proclama la Repubblica delle masse, basata su un’ideologia da lui stesso teorizzata, detta la Terza Via Universale. Tra il febbraio e l’ottobre del 2011, la Libia vede opposte le forze lealiste di Gheddafi e quelle dei rivoltosi. Il Paese, dopo una prima fase di insurrezione popolare sull’onda della cosiddetta primavera araba, precipita nel conflitto civile. Cui seguono la cattura e la morte del Colonnello, per mano dei ribelli del CNT.

E conclude la serata raccontando la parabola di Saddam Hussein.

L’uomo, ritenuto più sadico di Hitler, è stato a capo dell’Iraq con totale disprezzo per l’umanità per 23 anni. Il documentario esamina l’estremo piacere che Saddam traeva dalla sua crudeltà illimitata e come questo elemento abbia avuto un ruolo significativo nella sua trasformazione da giovane e violento delinquente di strada, a uno dei più famosi dittatori del Medio Oriente. Di Saddam si ricorda infine l’assoluta megalomania, caratteristica che lo ha condotto a conflitti diretti con quasi tutti, nel mondo.