23 Novembre 2024

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AEROPORTO GUGLIELMO MARCONI DI BOLOGNA S.p.A.: il Consiglio di Amministrazione approva il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2020.

Si conferma il forte impatto dell’emergenza Covid-19 sui risultati economici dello scalo:Traffico passeggeri in contrazione del 70,4% rispetto ai primi nove mesi del 2019 Ricavi consolidati pari a 53,8 milioni di euro (-43,1%)EBITDA consolidato negativo per 1,1 milioni di euro, contro i +36,2 milioni dello stesso periodo del 2019 Risultato netto consolidato negativo per 8,1 milioni di euro, rispetto all’utile di 17,9 milioni nei primi nove mesi del 2019 L’A.D. Nazareno Ventola: “I gestori aeroportuali italiani e l’intera filiera del settore meritano, dopo un troppo lungo silenzio, la necessaria attenzione da parte delle Istituzioni in questa crisi senza precedenti. Obiettivo del sistema Paese deve essere la salvaguardia dei programmi di investimenti infrastrutturali per accompagnare la ripresa e la tutela dei livelli occupazionali”. Bologna – Il Consiglio di Amministrazione di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna S.p.A., riunitosi oggi sotto la Presidenza di Enrico Postacchini, ha approvato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2020. “La pandemia dovuta al virus Sars-Covid-19 sta determinando una crisi senza precedenti nella storia del trasporto aereo con effetti dirompenti e critici, in primis, per i gestori aeroportuali, ma altresì per l’intera filiera – ha commentato Nazareno Ventola, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna – Ancora oggi, nonostante molti mesi di puntuale rendiconto dei negativi impatti e delle difficoltà che stiamo incontrando, non possiamo non sottolineare come le Istituzioni continuino a dedicare una scarsissima attenzione all’emergenza corrente per le società di gestione aeroportuale come per tutta la filiera economica che coinvolge imprese direttamente ed indirettamente coinvolte nel ciclo produttivo aeroportuale. Rinnoviamo pertanto, anche a commento dei risultati di questa novestrale, la richiesta a tutte le Istituzioni affinché, come avvenuto in molti altri Paesi, e ciò altresì il linea con l’attuale regolamentazione UE in materia di Aiuti di Stato, sia assicurato ai gestori aeroportuali un supporto concreto, ed a questo punto sempre più urgente, che consenta agli scali di poter mantenere piani e impegni in materia di investimenti infrastrutturali e la tenuta dei livelli occupazionali”. “L’aeroporto di Bologna – ha proseguito Ventola – ha predisposto e sta predisponendo tutte le condizioni, ad iniziare dal rafforzamento della solidità patrimoniale e finanziaria, per essere pronto a cogliere i segnali, quando arriveranno, di ripresa dei volumi di attività, ma per tornare ai livelli di traffico del 2019 saranno necessari tempi molto lunghi”.

Dati di traffico I primi nove mesi del 2020 si sono chiusi con un calo complessivo del traffico passeggeri pari al 70,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 e con una riduzione dei movimenti del 59,6%. Il risultato, dopo l’ottima performance registrata nel mese di gennaio (+9,9% vs 2019) e nelle prime tre settimane del mese di febbraio (+5,3% vs 2019), risente della netta inversione di tendenza scaturita a partire dal 22 febbraio 2020 per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid19. L’aeroporto di Bologna è rimasto aperto ed operativo per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria, seppur in presenza di volumi di traffico minimi, in quanto rientrante nella lista degli scali indicati dal decreto interministeriale n. 112 del 12 marzo 2020 (Ministero delle Infrastrutture di concerto con il Ministero della Salute). Alla cessazione del lockdown nazionale si è assistito ad una graduale, seppur modesta, ripresa del traffico aereo, con particolare riferimento alla componente domestica. Tuttavia, coerentemente a quanto osservato sia in ambito europeo che presso gli altri aeroporti nazionali, il recupero del traffico ha subito un rallentamento a partire dalla seconda metà di agosto, con coefficienti di riempimento degli aeromobili (Load Factor) da e per l’Aeroporto di Bologna in diminuzione rispetto alle settimane precedenti. I provvedimenti nazionali che hanno limitato i voli da/per molti Paesi esteri, unitamente alla chiusura dello scalo dall’11 al 21 settembre per lavori programmati della pista di volo, hanno ulteriormente penalizzato i dati di traffico, che a settembre hanno nuovamente registrato una flessione superiore all’80% rispetto allo stesso mese del 2019. Contrariamente ai primi due mesi del 2020, in cui il forte aumento del traffico low cost ha coinciso con una sostanziale invarianza di quello del traffico di linea, la contrazione dei volumi nei mesi successivi ha interessato in egual misura entrambe le componenti. Dalla riapertura delle frontiere si è osservata in generale una ripresa più marcata del segmento low cost rispetto a quello del traffico di linea. I collegamenti riattivati da giugno hanno mostrato nel complesso una buona performance delle destinazioni nazionali, sia in termini assoluti, come testimoniano le principali tratte servite, sia per quanto concerne il fattore di riempimento.

Relativamente al traffico merci, nei primi nove mesi del 2020 si registra un traffico cargo pari a circa 28,9 milioni di Kg., in calo del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Tale riduzione è determinata prevalentemente da una contrazione della merce via aerea dovuta agli effetti dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sul business “usuale”, solo parzialmente compensata dall’utilizzo di voli charter utilizzati per sopperire alla domanda di materiale sanitario. Anche la movimentazione della merce via superficie risulta in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2019, per via della ridotta operatività delle attività produttive. Andamento della gestione I ricavi consolidati nei primi nove mesi del 2020 ammontano a 53,8 milioni di euro, in calo del 43,1% rispetto ai 94,5 milioni registrati l’anno precedente, per via della contrazione del traffico dovuta alle misure poste in essere per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19. In dettaglio, i ricavi per servizi aeronautici ammontano a 16,8 milioni di euro, con una riduzione del 65,7% per effetto della contrazione del traffico e in modo residuale, per l’aggiornamento tariffario. I ricavi per servizi non aeronautici, pari a 12,9 milioni di euro, registrano un calo del 61,5% per la riduzione del traffico e le chiusure della quasi totalità degli esercizi commerciali del terminal fino a fine giugno con riaperture solo graduali e non ancora completate a partire da luglio. Aumentano invece del 107,8% i ricavi per servizi di costruzione, che raggiungono quota 23,5 milioni di euro per via di maggiori investimenti realizzati.

I costi del periodo si riducono complessivamente del 5,7% sullo stesso periodo del 2019; al netto dei costi per servizi di costruzione legati agli investimenti realizzati, i costi gestionali si riducono del 31,5% a seguito della contrazione del traffico e all’attivazione di azioni di efficientamento per ridurre l’impatto del calo dei volumi sulla redditività.

Risultati reddituali I primi nove mesi del 2020 presentano un Margine Operativo Lordo (EBITDA) negativo per 1,1 milioni di euro, a fronte di un dato positivo di 36,2 milioni di Euro nell’analogo periodo del 2019, per effetto di una contrazione dei ricavi, strettamente correlata all’andamento del traffico, e di una maggiore rigidità dei costi, tenuto conto anche della struttura ad elevati costi fissi che contraddistingue i gestori aeroportuali. Per quanto concerne i costi di struttura, gli ammortamenti crescono del 3% in coerenza con l’avanzamento del piano ammortamenti ed i nuovi investimenti del Gruppo. Gli accantonamenti evidenziano una diminuzione del 38% prevalentemente per il minor accantonamento al fondo di rinnovo delle infrastrutture aeroportuali in conseguenza della revisione della programmazione degli interventi con slittamento temporale di alcuni di essi. Il Risultato Operativo (EBIT) passa da +26 milioni di Euro dei primi nove mesi del 2019 a -10,6 milioni di Euro al 30 settembre 2020. Per effetto di quanto sopra, il Risultato ante imposte al 30 settembre 2020 evidenzia una perdita di 11,1 milioni di Euro contro un utile di 25,1 milioni del 2019. Il risultato netto del periodo, interamente di competenza del Gruppo, si attesta ad una perdita di 8,1 milioni di Euro contro un risultato netto positivo di 17,9 milioni dell’analogo periodo del 2019. Dati patrimoniali e investimenti L’Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo al 30 settembre 2020 è di 15,2 milioni di Euro, rispetto ad una Posizione Finanziaria Netta positiva per 10,5 milioni al 31 dicembre 2019 (-25,7 milioni) e per 3,8 milioni al 30 settembre 2019.

Tale variazione negativa è dovuta principalmente al pagamento degli investimenti effettuati nel periodo unitamente alla riduzione degli incassi conseguente al forte calo del fatturato registrato a partire da marzo ed alle difficoltà finanziarie dei clienti vista la crisi che ha coinvolto l’intero settore. A ciò si aggiunge l’aumento dell’indebitamento per l’accensione dei finanziamenti garantiti SACE di 58,9 milioni di euro. Il Patrimonio Netto consolidato e del Gruppo si attesta a 170,1 milioni di Euro contro 178,2 milioni al 31 dicembre 2019. Il decremento è dovuto esclusivamente alla perdita del periodo in quanto l’Assemblea dei Soci della Capogruppo del 30 aprile 2020, oltre all’approvazione del Bilancio 2019, ha accolto l’approccio prudenziale proposto dal Consiglio di Amministrazione al fine di sostenere la solidità patrimoniale e contenere gli impatti economico-finanziari derivanti dall’emergenza sanitaria Covid-19 e ha quindi deliberato la destinazione dell’utile dell’esercizio 2019 interamente a riserva. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo La pandemia da Covid-19 continua a condizionare il traffico dell’Aeroporto di Bologna, così come sta avvenendo per tutti gli scali italiani ed europei.

In linea con quanto registrato a livello nazionale ed internazionale, infatti, nel mese di ottobre i passeggeri del Marconi hanno segnato un decremento del 75,1% sullo stesso mese del 2019, per un totale di 201.238 passeggeri, di cui 114.615 su voli nazionali (-28,7%) e 86.623 su voli internazionali (-86,6%). Anche ad ottobre gli effetti negativi della pandemia hanno colpito più duramente i voli internazionali, che storicamente rappresentano circa il 75% dei passeggeri del Marconi, mentre i voli nazionali hanno resistito maggiormente alle difficoltà del settore. I movimenti aerei mensili sono stati 2.442, pari ad un decremento del 60,8% su ottobre 2019, mentre le merci trasportate per via aerea hanno registrato un decremento del 14,4% sullo stesso mese del 2019, per un totale di 2.898 tonnellate. Nei primi dieci mesi del 2020 il Marconi ha registrato complessivamente 2.324.550 passeggeri (-70,9%), con 24.057 movimenti (-61,0%) e 25.544 tonnellate di merce trasportata (-19,4%). Ad inizio novembre erano operative sullo scalo 18 compagnie aeree con collegamenti verso 42 destinazioni nazionali e internazionali. Tuttavia, l’aggravamento della pandemia da Covid-19 a livello europeo, e l’entrata in vigore, a partire dal 6 novembre 2020, del nuovo DPCM (3 novembre 2020) che ha introdotto restrizioni alla circolazione delle persone fisiche da e per alcune Regioni italiane, stanno determinando una riduzione della domanda di collegamenti aerei e quindi potrebbero determinare un’ulteriore contrazione dell’offerta da parte dei vettori rispetto al network presente ad oggi sullo scalo.

Prevedibile evoluzione della gestione L’incertezza relativa alla durata dell’emergenza sanitaria in corso e delle sue future evoluzioni rendono difficile prevedere l’andamento del traffico e della situazione economico-finanziaria del Gruppo nei prossimi mesi. Sulla base della ripresa della pandemia, delle informazioni attualmente disponibili e degli studi di settore si ha ragione di prevedere per il prossimo futuro un ulteriore possibile peggioramento nell’evoluzione dei volumi di traffico, fin qui stimabile in una contrazione di circa il 70% rispetto al 2019. Tenuto conto del contesto in continua evoluzione, l’impatto del riacutizzarsi della pandemia sui volumi di traffico non risulta al momento quantificabile.

Il Gruppo manterrà in atto, per quanto possibile, le misure di contenimento costi, tenendo conto dell’esigenza di mantenere la piena operatività dello scalo pur con minori volumi di traffico. Il Gruppo proseguirà inoltre nelle valutazioni in corso al fine della revisione ed eventuale rimodulazione dei programmi di investimento e continuerà a lavorare per ottenere l’accesso a ulteriori finanziamenti bancari, in ottica di adeguata provvista delle esigenze finanziarie del Gruppo.