16 Novembre 2024

Zarabazà

Solo buone notizie

A tu per tu con MATTEO GHIONE

Quando hai iniziato ad approcciarti alla musica?

Premesso che sono figlio di una cantante jazz e bossanova, alla musica da un punto di vista “professionale” mi sono approcciato molto “tardi” se consideriamo i percorsi più ortodossi. 

Ho fatto sport da professionista fino ai 21 anni, vincendo uno scudetto una coppa italia e una super coppa, con la primavera della Juve, poi complice un infortunio grave al ginocchio sinistro ho dovuto smettere. 

Durante la convalescenza, per passare il tempo ho iniziato a suonare la chitarra  e poi mi sono appassionato al mondo delle percussioni (le origini brasiliane hanno aiutato) e intorno ai 23 anni ho avuto le prime esperienze da cantante. Da lì in poi non ho più smesso. 

Come descriveresti “Prendere o lasciare” in 3 parole?

Ironico

Sincero

Diretto

Durante il periodo del lockdown come hai vissuto la musica?

Questo progetto è figlio del primo LOCKDOWN quindi ho sfruttato la pausa per studiare e rinnovarmi. 

Personalmente ho vissuto molto bene questo periodo, c’è stato un primo momento di sconforto ma poi l’idea di poter lavorare finalmente ad un progetto inedito, mi ha dato le motivazioni per proseguire più ispirato di prima. 

Quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Amo il reggae di Marley, il soul di Marvin Gaye, Otis Redding e Stevie Wonder. 

Nella musica italiana i miei riferimenti sono Mario Venuti, Pino Daniele e Lucio Battisti.