24 Novembre 2024

Zarabazà

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L’Almanacco della Scienza porta valori

Il nuovo numero del magazine del Consiglio nazionale delle ricerche, on line su www.almanacco.cnr.it,  è dedicato ai mutamenti che le trasformazioni  globali avvenute nella società, pandemia in primis, hanno determinato nel nostro modo di vivere. Con l’aiuto dei ricercatori e colleghi Cnr esaminiamo libertà e salute, il ruolo del web, fame e pace nel mondo, l’involuzione della plastica, la bellezza e la memoria

I cambiamenti sociali, economici, tecnologici portano a un profondo mutamento dei nostri valori, tanto più profondo e repentino da quando i processi tendono a essere globali: cambiamenti climatici, migrazioni, turismo,  web, mercati hanno messo in contatto realtà un tempo distanti proponendo nuovi stili di vita e mettendo in crisi i nostri. Di questo complesso tema parliamo nel Focus monografico dell’Almanacco della Scienza del Consiglio nazionale delle ricerche on line da oggi su www.almanacco.cnr.it, avvalendoci come di consueto del supporto di ricercatori e colleghi del Cnr. A partire ovviamente dal fenomeno più eclatante degli ultimi anni, la pandemia di Covid-19, fenomeno di causa-effetto globale per eccellenza che affrontiamo con Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare, in uno dei suoi aspetti più significativi: la parziale rinuncia alla libertà in nome della sicurezza.


Sempre legate alla pandemia le riflessioni sulle trasformazioni indotte dai social network, che in questo periodo hanno conosciuto un’amplificazione esponenziale con conseguenze talvolta tragiche, come nel recente caso della bambina siciliana di appena 10 anni morta per uno sciagurato “challenge” su Tik-Tok. Le affrontiamo con il neuroscienziato Antonio Cerasa dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica, che ricorda come l’amicizia reale non possa essere sostituita da quella virtuale, e con Chiara Spinelli dell’Istituto di informatica e telematica, che evidenzia l’enorme valore economico dei “like”.
Non meno significativi altri due cambiamenti valoriali del nostro tempo. Il problema della fame nel mondo, cui le cronache concedono molta meno attenzione che in passato, è invece ancora impellente: come cibare miliardi di persone in un modo salutare e sostenibile per l’ambiente? Grazie anche alla tecnologia, rispondono Emilio Fortunato Campana, direttore del Dipartimento ingegneria Ict e tecnologie per l’energia e i trasporti, e Michela Janni e Andrea Zappettini, ricercatori dell’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo impegnati in progetti di cooperazione allo sviluppo. E la pace, altro tema caduto quasi nel dimenticatoio? È stata forse sostituita dalla maggiore sensibilità ambientale? In realtà questi due aspetti sono strettamente legati, come spiega Desirée Quagliarotti dell’Istituto di studi sul Mediterraneo.


E di ambiente si parla anche nelle Recensioni con i volumi “Un pianeta abitabile” di Valerio Rossi Albertini del Cnr-Ism e “Un’ora e mezzo per salvare il mondo” di Mario Tozzi del Cnr-Igag e Lorenzo Baglioni. I due ricercatori si confronteranno, parlando ciascuno del libro dell’altro, nel corso di una diretta Facebook che si svolgerà lunedì 1° febbraio alle 18.00 sulla pagina ufficiale del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Ma anche un materiale come la plastica può essere un valore? Mario Malinconico dell’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali evidenzia la mutazione subita, da simbolo del progresso a minaccia per l’ambiente, proponendo una giusta misura di valutazione.  
Infine, la bellezza che, si dice spesso, salverà il mondo. Alla funzione sociale dell’arte sono dedicati l’intervento di Eva Pietroni dell’Istituto di scienze per il patrimonio culturale e il Faccia a faccia con Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani.
L’Almanacco esce il 27 gennaio,  nel Giorno della memoria, valore essenziale perché dal ricordo degli orrori del passato si tragga l’insegnamento per non ripeterne in futuro. Ne parliamo nelle Recensioni con il docu-film “Terra promessa”, on demand  da oggi sulle piattaforme CG Digital, iTunes e Google Play; in Altra ricerca con  il premio Mombaroccio-Sarano “Luci nel buio della Shoah”; nei Video con la testimonianza di Aldo Luperini sulle “pietre d’inciampo”.