“Grande tradizione, città amante del bello e del buono”
“LA CUCINA DEI DUCHI”, SALE&PEPE DEDICA SEI PAGINE A FERRARA: “GRANDE TRADIZIONE, CITTÀ AMANTE DEL BELLO E DEL BUONO”
Ferrara – Si intitola “Ferrara e la cucina dei duchi” il servizio in sei pagine che la prestigiosa rivista di cucina, che ha oltre 30 anni di storia, “Sale&Pepe” ha riservato alla città estense nel numero di febbraio. “I duchi amanti del bien vivre ricercavano il bello e il buono anche a tavola”, è scritto nelle pagine a cura di Daniela Falsitta, con testo di Enrico Saravalle e foto di Francesca Moscheni. “Le creazioni degli scalchi di corte (un po’ maestri di cerimonie e un po’ grandi cuochi), servite durante i banchetti, sono ancora oggi tra i capisaldi della cucina ferrarese: i cappellacci di zucca, la salama da sugo, il pasticcio di maccheroni, il panpepato (o pampapato) hanno attraversato i secoli e sono giunti, praticamente inalterati, sulle nostre tavole”, scrive la rivista, raccontando Ferrara, “capitale di una Signoria tra le più raffinate del Rinascimento”, “crocevia di intellettuali e artisti”, “straordinario polo artistico e culturale”. Storico anche il riferimento agli “abbinamenti arditi” di Gian Battista Rossetti e Cristoforo da Messisbugo. Una tradizione che abbina “dolce e amaro, acido e piccante”, “usando a piene mani spezie, miele e zucchero, succo d’uva e aceto”.
La cucina tradizionale è l’occasione per illustrare il patrimonio della città. Nell’articolo vengono citati e raccontati molti dei luoghi d’interesse: Palazzo dei Diamanti “con la sua particolare decorazione a bugnato”, Palazzina Marfisa d’Este, Palazzo Schifanoia “circondato da eleganza e raffinatezza e decorato al suo interno dagli affreschi del Salone dei Mesi o dalla Sala degli Stucchi”, via delle Volte, “2 chilometri di acciottolato disseminati da volte e archi che uniscono una fila interminabile di case dalle facciate impreziosite da decori di cotto”. Senza dimenticare: “I marmi della cattedrale”, il “profilo severo del Castello”. Le sei pagine alternano foto di piatti tipici – dalla salama da sugo ai cappellacci, dalla tenerina alla coppia ferrarese – di alcuni chef e imprenditori locali e scorci suggestivi della città. La rivista consiglia 11 tappe gastronomiche in altrettanti locali di Ferrara.
“Sono felice che il fascino di Ferrara e la sua tradizione, che incrocia storia, bellezza, arte, sapori e gusto siano al centro dell’interesse di testate prestigiose – dice il sindaco Alan Fabbri -. Penso che le ottime recensioni e le stupende parole spese per la città, per l’accoglienza che esprime e la sua cucina siano un premio innanzitutto alle attività del territorio, che fanno della qualità il loro biglietto da visita. A loro le mie congratulazioni. Nel difficile periodo che stiamo vivendo sicuramente questo rappresenta un segnale significativo e positivo. Continueremo, come fatto fino ad oggi, a sostenere e investire sul lavoro, sulle botteghe, sul marchio del territorio e sulla sua infinita ricchezza”.
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