“Da monumento a Collodi a Parco di Pinocchio. Cronache di un’esperienza di arte ambientale in Toscana” in collegamento dall’Auditorium Vasari (25 febbraio), dalla Facoltà di architettura (4 marzo) e dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi (11 marzo).
La Piazzetta dei Mosaici di Venturino Venturi a Collodi (PT) è protagonista di un convegno internazionale in tre giornate trasmesse in diretta streaming il 25 febbraio dall’Auditorium Vasari de Le Gallerie degli Uffizi di Firenze, sempre da Firenze il 4 marzo sarà in diretta dall’Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura, DIDA- Firenze. L’ultima giornata è in programma l’11 marzo in collegamento da Collodi (PT) dalla sede della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.
Questo convengo internazionale, dal titolo “Da monumento a Collodi a Parco di Pinocchio. Cronache un’esperienza di arte ambientale in Toscana”, ha beneficiato del sostegno della CR – Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, della FNCC – Fondazione Nazionale Carlo Collodi ed è in collaborazione con SABAP Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, Le Gallerie degli Uffizi, DIDA-Università degli Studi di Firenze.
Inoltre è patrocinato dalla Regione Toscana e dalla Città di Pescia, con la partecipazione della Fondazione Michelucci, dell’ Associazione Pietro Porcinai ONLUS-APS e dell’Archivio Venturino Venturi.
Aspetto non secondario, il fatto che seguire il convengo internazionale prevede il riconoscimento dei CFP per il patrocinio di FAF-Fondazione Architetti Firenze in coordinamento con Federazione Regionale Toscana Ordini Dottori Agronomi e Dottori Forestali e OAP-Ordine Architetti Pistoia.
L’IDEA DEL CONVEGNO
Le tre giornate sono state progettate ed organizzate da Lucia Fiaschi (Museo e Archivio Venturino Venturi, LABA Firenze), Claudia Maria Bucelli (NY University Firenze, Associazione Pietro Porcinai ONLUS-APS) e l’architetto e paesaggista Silvia Mantovani.
Nel 1953, trascorsi settant’anni dalla prima edizione in volume de Le Avventure di Pinocchio – Storia di un burattino di Carlo Collodi, il sindaco di Pescia Rolando Anzilotti con l’appena costituito Comitato, poi Fondazione, ebbe l’intuizione di dedicare un Monumento al Collodi e alla sua celebre creatura. Molti artisti parteciparono e gli illustri membri della giuria (Giovanni Michelucci, Italo Griselli, Rolando Anzilotti, Giacomo Manzù, Franco Gentilini, Enzo Carli) decretarono vincitore il progetto presentato dallo scultore Venturino Venturi con gli architetti Renato Baldi e Lionello De Luigi, in ex-aequo con Emilio Greco. Apparve subito straordinario il passaggio che si verificò in sede concorsuale da una prima idea di un omaggio allo scrittore e alla sua creatura alla novità di una piazza, un luogo fisico, uno spazio di vita, poiché quello fu il progetto di Venturi, Baldi e De Luigi.
Una piazza cinta da un muro sagomato con la faccia interna coperta da 900 mq di superficie musiva circondata da un bosco quadrilatero e in stretto dialogo con l’adiacente giardino settecentesco di Villa Garzoni, a cui, secondo il progetto originale, un ponte, raffigurato come una successione di carte da gioco sarebbe stato il trait d’union. A vista il perimetro sagomato del muro era in relazione con le siepi di bosso della tradizione topiaria di Villa Garzoni.
Il centro della piazza prevedeva un Pinocchio alto cinque metri in funzione di meridiana, la cui ombra – a rappresentare la mutevolezza della creatura collodiana, variando di ora in ora e di giorno in giorno – sarebbe diventa uno straordinario segnalibro, in relazione con la storia di Pinocchio narrata sulle pareti a mosaico. La decisione della giuria di assegnare alla squadra di Venturi e dei due architetti la sola esecuzione della piazza, e allo scultore Greco la realizzazione della scultura nell’illusione di compiere così l’opera, impedì di fatto un progetto che avrebbe anticipato, per la geniale intuizione dei suoi immaginifici creatori, temi che sarebbero diventati diversi anni dopo centrali alla riflessione di architetti e paesaggisti, vale a dire la stretta correlazione tra paesaggio, opera costruita e realtà umana.
Uno straordinario successo che spinse a programmare un ampliamento del parco monumentale sulle linee del secondo progetto classificato al concorso, quello di Marco Zanuso e Pietro Consagra. Una celebrazione delle avventure di Pinocchio interpretate come percorso narrativo e interattivo di sculture, piccole architetture e arredi evocativi dei luoghi e dei personaggi della novella, dove Pietro Porcinai intervenne a connettere ed incrementare, in successione di itinerari ed episodi ritagliati nelle volumetrie vegetali, le ambientazioni dimensionate sui piccoli visitatori cui era destinata l’opera.
GLI OBIETTIVI
Questo convegno di studi – che coinvolge specialisti di Università italiane e straniere – intende riflettere su questa straordinaria intuizione e ambisce a riconsiderarne le sorti future.
Questaoccasione di approfondimento e confronto sarà motivo di riflessione sulle dinamiche legate alla tutela, conservazione e futuro dei parchi d’arte, che in Toscana in modo particolare si relazionano a contesti di alta pregnanza storica e, nel caso del Parco di Pinocchio, ad uno dei più fastosi esemplari italiani di giardino settecentesco, quello di Villa Garzoni.
LA PROPOSTA: UN CONCORSO INTERNAZIONALE
In questo ambito di grande interesse e densità culturale verrà presentata la proposta per un Concorso internazionale in omaggio a Venturino Venturi. L’idea nasce dalla volontà condivisa di riconsiderare l’inserimento di elementi di arte contemporanea in un contesto ormai storicizzato, originatosi a suo tempo da una analoga iniziativa.
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