“Nebbia”, il nuovo singolo di Olita fuori dal 19 febbraio in tutti gli store digitali. Cosa succede quando mescoli la malinconia indie al cantautorato di Fabrizio De Andrè? Nasce “Nebbia”, il terzo singolo di Olita. Nel 2020 il cantante ha trovato la sua forma di espressione migliore nella musica indie. I suoi brani raccontano di riflessioni e tormenti interiori, tutte storie tratte dalla sua vita.
“Nebbia” è accompagnata da semplici fraseggi di chitarra con questo cantato intenso ed entusiasmante e a tratti delicato e vellutato. Un sound che richiama molto Fabrizio De Andrè, ma che rimane moderno e attuale. Altrettanto di impatto è il testo che diventa una vera e propria poesia. Olita conquista l’ascoltatore con immagini che evocano un teen drama in cui molti di noi possono rispecchiarsi.
Olita si muove tra il vintage e il moderno. Mescola due stili simili, ma allo stesso tempo molto diversi tra loro. Un ragazzo anni ‘90 che ha trovato il mezzo di comunicazione più adatto per parlare anche alle nuove generazioni. Un cantautorato indie che colpisce e si differenzia dalla maggior parte degli artisti del momento.
«“Ora è nebbia e non Ci vedo più”, uso “Ci” con un doppio significato: non ci vedo più perché c’è nebbia e non si vede la strada che si sta percorrendo e non Ci vedo più, non vedo più noi due in questa vita.
Nella seconda parte della seconda strofa c’è un barlume di speranza e di passione, mi piace sempre pensare che in qualcosa che finisce o che è finito ci sia una scintilla che possa riaccendere un incendio, e in questo caso è una battuta che libera un sorriso sul viso di lei e sembra che “si accende il mondo”.
Nebbia è una canzone tenera e tormentata allo stesso tempo, una delle mie preferite e una delle Mie che preferisco. Parla come me e di me, anche se la storia che racconta non è la mia», così Olita descrive il proprio brano.
Biografia
Olita, nome d’arte di Marco Olita, nasce a Castrovillari (CS) il 9 Settembre 1987. Calabrese di nascita, romano d’adozione. La sua passione musicale nasce da un passaggio generazionale. Suo padre lo “battezza” facendogli ascoltare i grandi cantautori italiani e pionieri della musica americana come De Andrè, Dalla, Elvis Presley, Chuck Berry, BB King, Ray Charles e Eric Clapton.
Inizia gli studi nel 2002, partendo da scuole private romane come la storica Cherubini e la Pensagramma, finché non approda al Saint Louise College School of Music. Successivamente, continua gli studi da autodidatta e comincia a comporre, in italiano e in inglese.
In questo periodo Marco incontra una figura che si rivelerà importante per la sua carriera: Gabriele Roia, oggi bassista di Gazzelle e Réclame.
Grazie a Gabriele Marco si mette in gioco e crea la sua Marco Olita Band. Il gruppo è formato inizialmente da i tre fratelli Roia e Alessandro Pollio alle tastiere. Successivamente entrerà nel gruppo anche Danilo Ombres come batterista.
Il progetto si chiude quando Marco decide trasferirsi in Belgio con la sua compagna. Se la band chiude i battenti, i rapporti con i membri del gruppo rimangono sempre forti. Nella sua parentesi belga Marco trova nuovi compagni di viaggio con i quali parteciperà a uno street tour in giro per l’Europa (Germania, Polonia, Italia) e prenderà parte per due volte allo Strassen Musik Festival di Ludwigsburg, ottenendo il terzo posto nel 2018 e il secondo posto nel 2019.
Nonostante i riscontri positivi all’estero, la voglia di tornare a casa è forte. In tutto questo tempo Marco si mantiene informato sulla scena musicale italiana. Gabrielle Roia spinge il cantautore verso una nuova direzione: l’indie.
In questa forma musicale Marco trova la sua dimensione. Nel 2020 torna alla conquista dell’Italia e pubblica i suoi primi due singoli sotto il nome di Olita: “Vuoi Vedere” e “Forse No”. A febbraio 2021 pubblica “Nebbia”, il suo terzo singolo.
Altri articoli
“Panic Attack”: i Purple Shadows e il suono della fragilità umana
ParmaJazz Frontiere Festival 2024
MASSIMO BUBOLA, SABATO A VERONA 50 ANNI DI MUSICA IN UN CONCERTO