SGARBI PRESENTA LA ‘MAESTÀ SOFFERENTE’ A FERRARA: “QUI IL SEGNO DELLA CRESCITA GRAZIE ALLA CULTURA. SIAMO MEGLIO DI PARIGI”. L’IDEA DI UN PARCO DELLE OPERE. SINDACO FABBRI: “PORTIAMO L’ARTE ALL’APERTO”. PLACIDO: “DALLA CULTURA UN CONTRIBUTO CONTRO LE VIOLENZE”. MICHELI: “ECO DI ABBADO RISUONA NEL MONDO”
Ferrara, 8 marzo 2021 – “Il Pil non cresce senza la cultura. Ferrara oggi dà il segno di una crescita attraverso l’investimento in cultura ed è, oggi, la prima città d’Italia a onorare la donna. Con la ‘Maestà Sofferente’ del grande Gaetano Pesce ha portato la bellezza in periferia e presto dialogherà con un intero Parco dell’Arte che stiamo progettando proprio di fronte alla fiera. Abbiamo portato qui ciò che neanche a Parigi c’è”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi presentando oggi, all’ente fiere ferrarese, la scultura alta 8 metri che accende i riflettori sul tema della violenza sulle donne, firmata dal designer e architetto di fama internazionale Gaetano Pesce, donata al Comune e collocata davanti all’ingresso dell’ente fiere, luogo (al padiglione 6) attivo da alcune settimane come hub dei vaccini.
Sgarbi – nel corso di una presentazione a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il sindaco Alan Fabbri, il presidente della Fondazione Teatro Comunale Michele Placido e il presidente di Ferrara Musica Francesco Micheli – ha rivolto un pensiero particolare a Aung San Suu Kyi, “una grande leader deposta da militari che hanno voluto imporre il potere maschile contro una donna che ha dato libertà alla Birmania”, e ha poi annunciato contatti per portare nuove opere nell’area verde che si affaccia sulla fiera.
“Tante persone si sono adoperate per portare qui la ‘Maestà sofferente’ e ringrazio Sgarbi per aver avuto questa felice intuizione – ha detto il sindaco Fabbri – . Un grazie all’autore, Gaetano Pesce, che ci onora di una donazione che ha grande valore e che accende i riflettori su un tema di profonda attualità. La scelta della fiera penso che, alla prova dei fatti, si sia dimostrata azzeccata, ancor più in un momento difficile, poiché dà la possibilità a tutti di ammirare l’arte all’aperto, in sicurezza e nel pieno rispetto delle restrizioni vigenti”.
Il vicesindaco Nicola Lodi, che ha curato la logistica, ha spiegato che sono stati “14 i mezzi che hanno trasportato” le componenti dell’opera. “Sono stati giorni impegnativi – ha rivelato – ma oggi possiamo dire che questo sarà il primo passo verso la realizzazione di un grande parco dell’arte”. “Ferrara si è fatta trovare pronta di fronte a questa donazione eccellente”, ha sottolineato l’assessore Marco Gulinelli, introducendo i presenti. La sede individuata “è un posto magnifico – ha detto Micheli – ed è bello che si sia riusciti a coinvolgere tanti personaggi in una città che ha vissuto il suo splendore con due donne formidabili come Lucrezia Borgia ed Isabella d’Este – ha detto Micheli -. Questo stesso spirito unisce oggi la poesia e la musica, tanto che, in tutto il mondo, quando si parla di Ferrara Musica i musicisti spalancano gli occhi dalla meraviglia, consapevoli anche della grande tradizione di Claudio Abbado”. “Veniamo da un anno difficile, che ancora perdura. Il lockdown e le restrizioni hanno agito anche sul piano esistenziale, generando ulteriori difficoltà a sostenere e aiutare donne spesso lasciate sole – ha detto Michele Placido -. Le storie drammatiche sono tante. L’arte e gli artisti possono dare il proprio contributo per affrontare tutto questo, il teatro e la cultura possono essere parte attiva anche in queste battaglie”. Un’idea condivisa anche dal direttore del Teatro, Moni Ovadia, che ha sottolineato come, proprio oggi, “al Teatro comunale di Ferrara rifletteremo sulle radici profonde che ancora determinano oppressione, violenza e discriminazione nei confronti delle donne”.
La presentazione ha visto i contributi di tante donne e la presenza di Lola Bonora, moglie del compianto Franco Farina (direttore delle Gallerie d’Arte moderna e contemporanea di Ferrara tra il 1963 e il 1993), che ha donato centinaia di sue opere al Comune. Tra gli interventi, quello dell’assessore Dorota Kusiak (“Questa ricorrenza impone a tutti una riflessione sul futuro. Non potrà infatti esserci futuro senza la piena partecipazione delle donne”), dell’amministratore delegato della fiera Silvia Paparella (“Ogni giorno siamo impegnati sui temi della sostenibilità, dell’innovazione e della cultura, con l’opera di Gaetano Pesce eleviamo ancora di più questo pensiero e questi valori”), dell’assessore Cristina Coletti (“Questa opera richiama la sofferenza, condizione di tante donne, e non solo, che al lavoro uniscono l’impegno quotidiano di figlie, madri, mogli che, con tanta tenacia, non si perdono mai d’animo”) e di Paola Peruffo, presidente della commissione Pari Opportunità (“in questo momento storico è più che mai fondamentale riflettere e affrontare insieme la battaglia contro le violenze e quella per contrastare il gender gap nel mondo del lavoro”).
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