25 Novembre 2024

Zarabazà

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GRANA PADANO: LO STOP AI DAZI USA

Sospese sino a luglio le imposizioni aggiuntive del 25% sul valore dell’export

Berni: Oltreoceano già inizia lo stoccaggio di forme, ma speriamo in un’intesa

Desenzano del Garda – “Alla mezzanotte tra il 10 e l’11 marzo si scioglierà un sortilegio che a migliaia di imprese italiane che esportano negli USA dall’ottobre del 2019 è costato milioni di euro a causa dei dazi voluti da Trump. Entra infatti in vigore la sospensione di queste gabelle, che per il Grana Padano DOP e le eccellenze alimentari italiane significa un nuovo inizio in una situazione così difficile per l’economia di tutto il pianeta”. Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di Tutela del Grana Padano, saluta con questo commento l’entrata in vigore dell’accordo tra il presidente Biden e l’Unione Europea che per almeno quattro mesi congela l’applicazione dei dazi imposti dalla Casa Bianca due anni fa e legati alla vicenda Airbus.

«I dazi aggiuntivi del 25% sui costi di ingresso su 160mila forme di Grana Padano esportato negli Stati Uniti hanno pesato per oltre 16 milioni di euro  sul prezzo complessivo del prodotto, pari a 65 milioni – sottolinea Berni – Ora diventa un minor costo per importatori e consumatori ed un forte trampolino di rilancio delle esportazioni su un mercato che è sempre stato sul podio dei più importanti mercati mondiali del Grana Padano DOP”

L’aumento degli ordini che dall’11 marzo potranno essere evasi a costi più bassi è un segnale importante per il formaggio DOP più consumato nel mondo, con oltre 5,2 milioni di forme prodotte. «I nostri partner commerciali negli Usa chiedono più prodotto, perché, essendo un formaggio stagionato, il Grana Padano DOP può essere stoccato in modo da creare una riserva nei quattro mesi previsti per la moratoria nei dazi. Ma vogliamo pensare positivo, convinti che il ritrovato dialogo in tutti i campi tra le due sponde dell’Atlantico saprà anche sostenere il sistema delle imprese tutto, nel rispetto reciproco e nella chiarezza. Oggi il mondo ha bisogno non di applicare gabelle, ma di creare opportunità”.