Presentato nella sede dell’Abbazia di San Giuliano a Genova il progetto “Casa dei Cantautori”, con la presenza, in video collegamento, del Ministro della Cultura Dario Franceschini, la partecipazione del Presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e dell’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo. Alla presentazione hanno preso parte Dori Ghezzi e Gino Paoli. Delegata, in rappresentanza del Sindaco di Genova Marco Bucci, l’assessore comunale alla Cultura Barbara Grosso.
Per la prima volta, questa mattina, sono state mostrate le immagini di quello che sarà il percorso espositivo, di come si snoderà partendo da un concetto di fondo: la ‘Casa dei Cantautori’ nasce a Genova perché qui nasce la canzone d’autore, per gli influssi che questa città portuale riceve da oltremare, influenzando poi il corso della canzone d’autore italiana (della quale, nell’esposizione, si portano numerosi esempi). Il percorso sarà in parte multimediale, basato sulla realtà aumentata e in continua evoluzione, ma in parte sarà basato anche sull’esposizione di oggetti preziosissimi donati dagli artisti o dalle famiglie che li rappresentano.
Casa Cantautori nasce da un’idea progettuale di Regione Liguria sottoposta al Ministero dei beni culturali a firma di Ilaria Cavo e Margherita Rubino, subito sposata e finanziata dal Ministro Dario Franceschini e inserita nel piano dei “grandi progetti culturali ” del Ministero, con Regione Liguria come soggetto attuatore. L’accordo di valorizzazione siglato tra MIC, Regione e Comune ha dato vita al gruppo di lavoro (composto da Dori Ghezzi, Paolo Masini, Massimo Bernardini, Margherita Rubino, Serena Bertolucci, Cesare Torre) che ha elaborato il concept e affidato ai curatori Guido Harari, Renato Tortarolo, Massimo Bernardini, Francesco De Nicola l’elaborazione del progetto affidato per la parte architettonica alla società Milk Train.
IL CONCEPT
La Casa Museo dell’Abbazia di San Giuliano, a poche decine di metri dal borgo di Boccadasse, è collocata nel luogo dove molta parte della storia del cantautorato ligure ebbe inizio. Umberto Bindi e Bruno Lauzi a Boccadasse si vedevano spesso, poi vi furono Luigi Tenco e Gino Paoli, mentre al ‘Garden’ del Lido, tra San Giuliano e Boccadasse, si incontrarono per la prima volta Fabrizio De André e Dori Ghezzi.
Il primo cantautore, “uno che se la scrive, se la canta e se la suona”, secondo la definizione di Gino Paoli, che da questi luoghi tra san Giuliano e Boccadasse trasse molta ispirazione, fu cronologicamente Umberto Bindi, che scrisse la sua prima canzone ‘T’ho perduto’ nel 1950, usando un’insolita tonalità in re minore. Con Bindi, negli anni ’50, collaborava Joe Sentieri, genovese che sulle grandi navi Genova/USA aveva conosciuto swing, jazz e nuovi modi di scrivere e interpretare canzoni.
Gli influssi del sound americano del dopoguerra crearono, grazie a cantanti come Natalino Otto e poi Joe Sentieri, un nuovo e vivace patrimonio musicale e intellettuale che contribuisce a dare vita con Bindi, Lauzi, Tenco, Paoli e De Andrè, al fenomeno del cantautorato. Tale fenomeno negli anni ’50 e ’60 suonava alternativo a quello ‘ufficiale’ della canzone genere Nilla Pizzi, ed era intellettualmente opposto alla nascente ideologia del benessere dei favolosi anni ’60. Questi artisti liguri, insieme ai milanesi, hanno dato vita ad una sorta di controcanto degli anni Sessanta. Malinconia e ribellione erano i connotati dei cantautori liguri, dalle cui invenzioni trasse l’anima il fenomeno nascente del cantautorato. Seguirono subito molti altri e in tutto il Paese. Da Gaber a Jannacci, a Francesco Guccini (“L’antisociale”, 1961) a Lucio Dalla, poi a Francesco De Gregori e a decine di altri, fino al genovese Ivano Fossati. Il cantautorato, diventa, in pochissimi anni, il fenomeno italiano più rilevante del secondo ‘900.
La ‘Casa dei Cantautori’ vuole esporre e ricordare, soprattutto vuole dimostrare come dalla canzone ‘genovese’ dell’immediato secondo dopoguerra, di Natalino Otto e poi di Joe Sentieri, grazie ai nuovi stimoli del sound americano portato qui da entrambi, cantanti di bordo sulle grandi navi Usa negli anni 30 e 40 (solo in una città marittima e portuale come Genova questo scambio e questa acquisizione di modelli nuovi potevano accadere) sia fiorito il fenomeno cantautorale ligure, aprendo rapidamente la strada al fenomeno nazionale, che in Liguria trova le sue radici.
Per questo il piano terra dell’Abbazia è dedicato ai Liguri, il secondo, oltre a dare ampio spazio a Fabrizio De André e Ivano Fossati, rintraccia nei grandi cantautori nazionali – che già hanno impegnato per il museo ricordi e beni personali, dalla mitica Lambretta del Cerutti Gino di Giorgio Gaber all’intera postazione da concerto donata dalla figlia di Pino Daniele- l’evoluzione di questo percorso.
Insieme al polo museale troverà casa all’Abbazia di San Giuliano, con la ristrutturazione della Chiesa e la progettazione del secondo lotto, anche un polo formativo sui nuovi mestieri della musica, che potrà rappresentare per i giovani una importante chiave di accesso al mondo del lavoro come previsto dalla proposta originaria del progetto. Il recupero, poi, degli spazi della Chiesa e dei volumi annessi consentirà di avere a disposizione sale per i concerti, mostre temporanee, esposizioni a rotazione su singoli artisti: insomma tutti quegli spazi connessi che potranno consentire alla “Casa” di essere viva ed attrattiva.
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