Venezia – A caccia di storie e aneddoti, per ripercorrere la storia della Serenissima che aveva scelto questo luogo come Pantheon per la sepoltura dei suoi Dogi. La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo è uno degli edifici religiosi più imponenti di Venezia, in grado di comunicare tutta la sua magnificenza, tanto sobria all’esterno quanto maestosa all’interno. Il convento, un tempo, era infatti un polmone culturale molto importante per la Serenissima, noto in tutto il continente europeo per l’impatto che aveva e per le attività che qui si svolgevano.
In occasione dei 1600 anni di Venezia e degli 800 anni dalla morte del fondatore San Domenico, la comunità domenicana dei Santi Giovanni e Paolo celebra i grandi personaggi storici e le figure illustri della Serenissima, le cui vicende sono legate alla Basilica e ai Domenicani, come Marcantonio Bragadin, eroe dell’assedio di Famagosta, il doge Sebastiano Venier, vincitore a Lepanto nel 1571 o Igor Stravinskij, le cui esequie ebbero luogo proprio a San Zanipolo, come soprannominata dai veneziani. Un modo per aprire le porte della Basilica a tutti i visitatori che abbiano voglia di fare un viaggio a ritroso nel tempo.
“A fronte di un aumento del turismo a Venezia negli ultimi anni, noi abbiamo assistito a una flessione della tendenza dei turisti e questo ci rammaricava perché, oltre ad essere dispiaciuti per un turismo dedicato solo a San Marco, significava che un simile patrimonio era praticamente misconosciuto – spiega il superiore della comunità dei frati Domenicani, padre Michele Scarso – abbiamo così deciso di dare un nuovo impulso per attirare i visitatori nella nostra Basilica e anche per aprire le porte ai veneziani stessi, che magari non conoscono tanto la storia di questa Basilica, che rappresenta la storia della Serenissima attraverso i personaggi che qui sono custoditi”. La Basilica ha origine da un sogno che fece il Doge Jacopo Tiepolo nel 1234.
“A lui si deve la presenza di noi frati Domenicani qui a San Giovanni e Paolo perché sognò che questo luogo semi sommerso dall’acqua Dio lo aveva destinato a noi frati predicatori – racconta – l’area venne quindi bonificata e da allora la Repubblica Serenissima ne ha sempre avuto un occhio di riguardo, erigendolo dal 1450 a luogo di sepoltura dei Dogi di Venezia (ne contiene 25) e dei funerali di Stato”.
Ma la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo custodisce non solo le spoglie di numerosi Dogi ma anche di tanti personaggi importanti e celebri per la storia della Serenissima: in un’urna è contenuta ad esempio la pelle del capitano Bragadin, noto come l’eroe veneziano di Famagosta, che fu torturato e scorticato vivo dai Turchi dopo la presa della città.
Tre le iniziative che la Basilica ha organizzato per il compleanno di Venezia: da una caccia al tesoro insolita, rivolta a bambini ed adulti, a visite-evento per ammirare quei luoghi che solitamente sono interdetti al pubblico.
“Le iniziative che abbiamo pensato per Venezia 1600 servono per rispolverare l’antico ruolo che la Basilica e i Domenicani avevano all’interno del consenso cittadino – spiega Lisa Zecchin responsabile della valorizzazione turistica e culturale della Basilica – Questa è la Basilica più grande di Venezia, scelta come luogo per le cerimonie di Stato dal Consiglio dei Dieci e luogo di sepoltura per Dogi e importanti veneziani. La prima iniziativa è una “Caccia al tesoro” per grandi e piccini alla scoperta dei dettagli tra cui anche il simbolo della “Vanità”, che spesso i visitatori non colgono perché in un angolo periferico. Un altro simbolo importante per i Domenicani è quello del cagnolino che tenderemo a valorizzare per i bambini”. La “Caccia al tesoro” si terrà il 12 giugno e il 24 luglio.
Un’altra iniziativa riguarda la collaborazione dei Domenicani con la Scuola Grande di San Marco e il rapporto che essa ha avuto loro. “Infatti, la Scuola Grande di San Marco si trova nell’ex convento domenicano, oggi Ospedale Civile di Venezia – continua Zecchin – abbiamo deciso di istituire un biglietto a tariffa agevolata per la visita di entrambi i siti e soprattutto organizzeremo delle visite-evento che permetteranno di visitare sia la Basilica sia la Scuola Grande e alcune aree del convento che oggi non sono aperte ai visitatori. Sarà quindi una visita del tutto esclusiva e andrà, appunto, a far scoprire il patrimonio dei Domenicani ai veneziani”. Le date delle visite-evento sono il 19 giugno e 10 luglio.
Un’ultima iniziativa vede protagonisti i personaggi celebri sepolti in Basilica, che sono passati per la casa dei Domenicani.
“Con l’aiuto delle nostre guide volontarie andremo a riscoprire la storia e gli aneddoti di questi personaggi, in primis Marcantonio Bragadin e Sebastiano Venier, il Doge che ha vinto la battaglia di Lepanto nel 1571 – conclude la responsabile – e poi, soprattutto, parleremo anche dell’ultimissima scoperta che ha al centro il rapporto stretto tra Marco Polo e i Domenicani”. Il prossimo appuntamento è venerdì 11 giugno alle 15; le visite proseguiranno fino a settembre con cadenza settimanale (agosto su richiesta).
Per informazioni e iscrizioni https://www.santigiovanniepaolo.it/eventi/.
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