a cura di Angelo Figus e Nicola MillerIl periodo che viviamo continua a essere caratterizzato da incertezza, adattamento e capacità di cambiamento. Non è passeggero. È un tempo difficile da cogliere nella sua interezza, amorfo, quasi inafferrabile. È scandito da aggiustamenti periodici, quasi di ora in ora. Siamo sempre pronti a cambiare i nostri piani. a rivedere le nostre posizioni, ad aggiustare e apportare tutte le modifiche del caso al nostro quotidiano in funzione di nuove regole e nuovi schemi ai quali tutti dobbiamo adattarci in maniera veloce. Pur non sapendo esattamente a cosa andiamo incontro e quale sia il risultato finale di questo processo di adattamento. Da una parte sentiamo la necessità di confermare e affermare le nostre certezze legate all’ambito del lavoro, della famiglia, degli affetti. Dall’altro abbiamo il bisogno di nutrire una visione nuova per il futuro, che non può certamente essere quella di oggi del nostro quotidiano. La moda in generale è lo specchio di questa situazione, in bilico tra presente e futuro, tra status quo e ’ignoto, tra classico e avanguardia. Classico come certezza rassicurante e avanguardia come ricerca e progresso, come proiezione verso il sogno e l’immaginazione. La creatività in questo periodo è messa fortemente in discussione. È in qualche modo messa a rischio o a dura prova. O forse è morta? Caduta in letargo? C’è ancora spazio per brand emergenti? La fantasia, il sogno, la proiezione sono destinati a scomparire? Tutti noi in questo periodo abbiamo pensato a come cambiare, a che tipo di cambiamenti apportare nella nostra vita, nel nostro lavoro, per mantenere appunto questo stato “classico”, diciamo la nostra comfort zone. Ma abbiamo anche pensato a come progredire, come andare avanti, come cercare il nuovo oltre le nostre ragionevoli sicurezze. Cambiamento sembra la parola più giusta, quella che calza meglio in questo periodo: cambiamento inteso come trasformazione. La trasformazione è ciclica e inevitabile, come le stagioni.
TRANSFORMERè il tema e il titolo delle prossime tendenze per l’autunno/inverno 2022-2023. La trasformazione è un qualcosa di fortemente energetico, difficile da riassumere con poche parole, ed è un concetto insito nella vita, nella natura, nella biologia, nella matematica e nello sport. È un cambiamento di stato che vogliamo cogliere e raccontare attraverso tre momenti e tre aspetti che ci paiono particolarmente significativi in questo momento. La trasformazione del corpo, la trasformazione degli spazi, la trasformazione degli oggetti, intesi come dispositivi per il vivere quotidiano.
Il corpo e la sua interezza di materia e
Il corpo e la sua interezza di materia e di spirito sono lo strumento con cui facciamo esperienza della realtà nel quotidiano. È il nostro strumento per sentire, capire, confrontarci con le persone e con gli spazi esterni. Il corpo si trasforma durante la vita.
Il corpo si è trasformato durante la storia. Il corpo viene percepito di volta in volta con una forma nuova, legata alla cultura agli usi e costumi e alla sua funzione e valenza in un dato periodo. Come la società da solida è diventata fluida e da fluida a gassosa, anche il corpo attraverso la sua rappresentazione nelle arti visive ha cambiato forma ed espressione.
E significato. In attesa di capire che forma prenderà questa volta, raccontiamo attraverso l’immagine la trasformazione tanto energetica quanto inafferrabile del contesto attuale.
Da solido a liquido da liquido a gassoso da gassoso a mentale. La mente, il pensiero, cambiano forma ancora più velocemente di internet, in maniera istantanea, aggiustando la nostra prospettiva attimo dopo attimo. Questa è la nostra grandezza. In un periodo di relazioni interpersonali difficili da tessere o coltivare, di distanze vere o indotte, di contatti fisici vietati, il nostro corpo e l’immagine che di esso abbiamo sono fortemente condizionati.
È l’istantanea di una metamorfosi, di un corpo che cambia forma, quella suggerita dagli indicatori più interessanti del mondo della moda del design e dell’arte in generale. Razionalità e istinto, umano e animale, fisico e spirituale, sono gli universi che la trasformazione del corpo mette in relazione. Questo primo tema racconta di un corpo in metamorfosi che si esprime attraverso le discipline visive e gli eventi più interessanti e di rilievo in questi tempi inafferrabili. E attraverso la moda, più veloce e mutevole di tutte. Uno stato di metamorfosi in divenire, dove mutano anche gli abiti che indossiamo. Il classico si deforma nei volumi e nelle superfici. Cresce come una mutazione genetica, si riconoscono la giacca, il cappotto, il cardigan; ma si capisce che stanno diventando altro.
Si allontanano dal corpo, conferendo importanza, volume, imponenza. O al contrario diventano membrane elastiche che si drappeggiano sul corpo come una seconda pelle, in procinto di mutare e di essere abbandonata sul divano. Paragonabile alla muta degli insetti e dei rettili, o più semplicemente al percorso di cambiamento del nostro corpo in questo periodo sedentario, che perde peso o lo acquista in base allo stato d’animo e alla ridotta attività fisica. Il tema apre a una sperimentazione ricercata e interessante di forme, materiali classici e tecnologici insieme. Scivoloso come un serpente o voluminoso e solido come un terzo corpo che irrompe libero e selvaggio dal nostro cappotto. I capi sono ibridi e multifunzionali, stratificati, rimangono appesi ai propri lembi come la muta di un insetto.
Si sbucciano o sovrappongono, sono sempre a portata di mano per uscire ed entrare dagli ambienti. Drappeggi organici che creano volumi funzionali ed estetici di grande suggestione. Volumi amorfi, che suggeriscono una nuova anatomia del corpo, molto particolare, organica, ottenuta dall’inserimento di imbottiture che si infilano tra strati di maglia per piumini all’aspetto molto animalesco e sculturale. Istintuale. Maglie camaleonte muteranno colore in base alla temperatura corporea, creando disegni astratti all-over.
Da crisalide a farfalla, da gemma a fiore, da uomo ad animale da animale a insetto.
Da Francis Bacon a Kafka. Il tema sottolinea l’importanza della espressività fisica e individuale in un momento di grande contenimento come quello attuale. Il tema sottolinea l’importanza della espressività fisica e individuale in un momento di grande contenimento come quello attuale. L’importanza della customizzazione come gesto di trasformazione e unicità, è la chiave di volta di tutto il tema. Niente è uguale anche quando in serie, le lavorazioni si stratificano aprendo a un ventaglio di possibilità e alla capacita di trasformare la stessa maglia in maglie sempre diverse. Gli effetti di colore, superficie, tattilità saranno espresse attraverso tutte le tecniche di trasformazione e invenzione delle superfici ad opera di tinture stampe ricami e tecniche mixed media in sovrapposizione. La classica lana merino in finezze e punti diversi è la fibra che rappresenta meglio questo tema, una certezza classica neutra ma preziosa che si rinnova e innova attraverso le lavorazioni e i trattamenti.
Anche la percezione dell’ambiente e degli spazi è cambiata in maniera sostanziale. Il periodo che stiamo vivendo ci fa riflettere su cosa siano gli spazi; privati, pubblici fisici virtuali. Cambia il lavoro e cambiano i luoghi della nostra vita, della nostra socialità e tutto ciò avrà un effetto su tutta la nostra sfera personale e interpersonale. La distinzione tra casa e ufficio si è annullata come quella tra casa e palestra, tra casa e cinema, tra casa e negozio. Le nostre case si stanno trasformando in luoghi di vita, lavoro, incontro e svago.
Casa e quindi architettura dove viviamo e performiamo la nostra dimensione fisica e anche spirituale. In questo tema l’idea dello spazio si fonde con quella del corpo, dando vita ad un’idea di moda architettonica e spaziale, in stretta simbiosi con l’ambiente in cui viviamo o ci troviamo. Spazi reali o virtuali che ispirano grafiche e prospettive sui capi integrando scorci di nuovi paesaggi interni, superfici piatte e all’apparenza rigide come muri o separé che nascondono o rivelano il corpo. La maglia entra sempre più insistentemente nel design di interni e negli oggetti, proprio per il suo essere adattabile e trasformabile.
Confermando anche la necessità di un lusso e di un modo di prendersi cura del proprio ego più privato e meno pubblico. Ci si mostra di meno esteriormente e di più in privato, cosi come si condividerà di più negli ambienti al chiuso che non all’aperto. Corpo e architettura si fondono in un gioco divertente e ludico. Disegni e fantasie transitorie rubate agli interni contemporanei fonderanno colori e pattern, uno dentro l’altro, suggerendo il passaggio da un ambiente all’altro. Architetture sensoriali, tattili ed esperienziali ispireranno maglie utilizzabili in tanti modi diversi. Come le nostre case private di limiti, se non quelli dei muri esterni, saranno in costante trasformazione, sia dentro che fuori, rispondendo in maniera tempestiva ai cambiamenti di luce e temperatura. La maglia, come la casa, sarà un unico ambiente trasformabile e utilizzabile per sé stessi o per il luogo a seconda delle necessità, maglia/paravento, maglia/plaid, maglia/tovaglia maglia/muro, maglia/lampada. Questa nuova organizzazione dello spazio-guardaroba ci permetterà anche con fantasia di eludere i confini domestici a cui siamo vincolati maggiormente oggi. Attraverso la fantasia. Come le architetture mutano per ottenere il massimo dall’esposizione solare per raccogliere le acque piovane per essere il più possibili autosufficienti e sostenibili, lo stesso faranno i nostri capi, delle vere e proprie case per il corpo capaci di riscaldare e raffreddare accogliere o respingere.
Case modulari e maglie modulari con parti che scivolano sulle altre per allungarsi o accorciarsi allargarsi o stingersi, attaccarsi e staccarsi per utilizzi selettivi in base all’occasione. Forme anche molto semplici gli archetipi dello spazio, riconducibili al quadrato rettangolo il cerchio indossate assumono la forma del corpo modificandolo in un ibrido di corpo e architettura. Le geometrie delle linee delle architetture si fluidificheranno e diventeranno aderenti al corpo. Stampe dalle grafiche estremamente dinamiche richiamano alla scomposizione della luce e al propagarsi delle onde all’interno di uno spazio. Tasche grandi e capienti come cassetti o sovrapposizioni di porzioni doppie del capo permetteranno di riporre maniche e imbottiture o estensioni dello stesso capo.
Le prospettive grafiche faranno perdere il confine tra corpo e spazio, integrandosi a vicenda. La modifica delle nostre case degli spazi che abiteremo che vivremo nei prossimi anni suggeriranno un modo di vestirsi estremamente stratificato dove i pezzi dei capi verranno poi utilizzati all’interno della casa o degli spazi appesi in un certo modo a mo’ di scultura o di opera d’arte, oppure semplicemente come paravento. Lo spazio e l’ambiente richiedono sempre più soluzioni sostenibili e a impatto tendente allo zero. Il tema sviluppa le suggestioni tattili e visive attraverso l’uso esclusivo di filati sostenibili confermando l’impegno del settore tessile e in particolare quello del filo verso un futuro più pulito e più trasparente nella ricerca di soluzioni ottimali in perfetto equilibrio con la natura.
La trasformazione degli spazi e la compenetrazione tra spazio e corpo portano alla trasformazione degli oggetti che utilizziamo nel nostro vivere quotidiano. Sempre più all’interno delle mura domestiche. Il nuovo stile di vita richiederà da ora in poi maggiore reattività e attività fisica. Gli oggetti che arredano le nostre case saranno multifunzionali e terranno conto delle diverse esigenze che dovranno espletare durante la giornata.
I mobili del soggiorno diventeranno dopo colazione l’ufficio e dopo l’ufficio palestra.
I capi saranno trasformabili in maniera similare. Lo stesso capo ci permetterà di partecipare a una video conferenza e a praticare fitness subito dopo o tra una call e l’altra.
La smontabilità dei capi ci permetterà di occuparci di mansioni diverse nell’arco della stessa giornata senza cambiarci. I nostri capi dovranno essere sia eleganti che funzionali, flessibili e appropriati per la nuova vita all’interno delle mura domestiche. Saranno come dei comodi cocoon da usare in abbinamento a strutture in legno per poterci accomodare e rilassarci o con le quale ci possiamo isolare o al contrario aprire agli ospiti. Come nell’architettura degli interni anche il design dovrà scoprire una rinnovata sinergia con la maglia per trasformare tutto anche i piani dello scafale più rigido in un esperimento di flessibilità assoluta. La casa sarà un luogo che cambia attraverso un insieme di oggetti e dispositivi. Come le tende a sacchetto che possono essere tirate, aggiustate, allungate, accorciate, così i capi che attraverso la presenza di cerniere e coulisse, potranno essere appesi al corpo e modificati per essere indossati o utilizzati come dispositivi domestici.
Avranno imbottiture amovibili che ridurranno al minimo la distinzione di uso tra abito e arredo. L’arredo ridotto a forma priva della struttura passerà da rivestimento caldo della poltrona a maglia e viceversa. La casa diventerà un playground di oggetti stimolanti e mutevoli. I capi ci permetteranno il viaggio all’interno delle mura domestiche in base alla funzione che ci serve in quel momento. Anche e soprattutto in funzione di un’attività sportiva che sempre più performeremo in casa. Il design si trasformerà in capo astratto permettendoci di indossare il paralume, la lampada, la sedia, il divano.
Come i moduli trasformabili dei nostri arredi che consentono alla libreria di diventare un letto e al letto di diventare un divano attraverso delle cerniere dei sistemi meccanici, così i nostri capi tramite bottoni e cerniere, permetteranno di spostare delle parti della maglia trasformandoli in cappuccio o in maniche lunghe. La consolle in tre semplici mosse diventerà un ufficio; l’armadio diventerà una spalliera svedese per fare gli addominali, il tavolo messo in piedi diventerà una barra per fare i push-up. In questo processo di trasformazione anche i nostri capi saranno multifunzionali, celeranno spesso dei dispositivi per poter essere cambiati e magari impacchettati e diventare un cuscino. Tutto è in trasformazione. I mobili saranno come dei pop up, quasi delle pagine di legno, che aprendosi danno vita a sale da pranzo o al guardaroba. Con lo stesso spirito le nostre maglie saranno piatte e prenderanno forma una volta indossate. Arrederemo casa con oggetti che saranno multifunzionali e che non ne occuperanno molto spazio. Il nostro guardaroba sarà fornito di pochi pezzi indispensabili per vivere bene e in maniera funzionale e divertente. Il tema sottolinea l’importanza della costante ricerca in termini di innovazione e trasformazione, e rinnovamento anche e soprattutto a monte. A partire dal filo e dalla maglia. Si manifesta con i risultati della ricerca continua di nuove funzionalità ed estetica. Presenta la più interessante e innovativa ricerca di punti che esaltano i filati più performanti per vivere seamless il nostro tempo. Grande enfasi alle ciniglie allo stretch, alle imbottiture, alla ricerca del confort. Smacchinature ergonomiche, stratificazioni, tocchi lussuosi che catturano le ombre di superfici semilucide del design traducendosi in nuovi effetti mimetici. Filati più puliti per disegni grafici delineati e precisi. Accostamento dei filati naturali a quelli sintetici.01 of 16
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