Sostenibilità e transizione ecologica in campo industriale sono due temi al centro dell’attenzione politica e del mondo dell’industria, che ha un ruolo chiave in questo cambiamento così come la responsabilità sociale delle imprese, chiamate a contribuire e a facilitare un passaggio epocale che cambierà per sempre la mobilità. Tutti i grandi produttori tedeschi, infatti, prevedono di passare completamente all’elettrico nei prossimi dieci o quindici anni.
Quasi il 10% del PIL della Germania dipende dal comparto automotive. Ma in questo dato rientrano anche i rapporti di fornitura e di scambio delle aziende italiane. “Per questo, i due Paesi sono insieme in questa sfida di passaggio a una mobilità green: agire da soli significa essere inefficaci. Il settore automotive, infatti, è nel cuore dell’interscambio italo-tedesco. Nell’ambito della joint production tra i due Paesi– ha commentato Jörg Buck, Consigliere Delegato AHK Italien –l’Italia nel 2020 ha esportato valore pari a 6,8 miliardi nel settore automotive e mezzi di trasporto. Un dato significativo, se consideriamo che risale all’anno della pandemia e bisogna quindi considerare una flessione minima. Al tempo stesso, l’export di Berlino verso l’Italia arriva a un valore di 10,77 miliardi. Nel 2019 era di quasi 15 miliardi”.
“Le relazioni sinergiche tra Germania e Italia, essendo paesi protagonisti di questa sfida alla sostenibilità e alla mobilità sostenibile, devono rimanere essenziali, centrali e le piattaforme, come ExpoMove, sono funzionali a questo scopo”. – ha detto Andreas Zuege, Direttore Generale di Hannover Fairs International GmbH.
A questi dati va aggiunto il fatto che il settore automotive è quello dove operano moltissime aziende italiane inGermania. Come ha dimostrato uno studio Intesa per AHK Italien, la Germania è la seconda destinazione in assoluto per le partecipate estere italiane, la prima in UE, e rappresenta il 10,8% del fatturato totale di queste aziende.Il 20% della General Value Chain dell’automotive, inoltre, si basa su aziende europee, tra cui le Italiane, con un ulteriore 12% circa se consideriamo altri mezzi di trasporto. L’Italia rappresenta il 5% del manifatturiero legato all’automotive, e in generale è il Paese che contribuisce di più all’automotive tedesco (2,4% del totale della GVC).Molte aziende italiane in Germania, dunque, sono inserite benissimo nel comparto automotive e potrebbero vedersi in pericolo da un passaggio immediato all’elettrico. Per questo occorre prevedere misure intermedie che permettano di riconvertire gli indotti sul lungo termine, ma soprattutto pianificare misure per trasformare i comparti industriali rapidamente, per non perdere competitività e per conservare il proprio ruolo nello scenario europeo. La sfida non sarà semplice, gestire la trasformazione, quindi, ha una valenza politica. In questo senso, programmare sinergicamente tra governi e imprese è centrale. I governi e l’UE hanno le risorse, le imprese il know how. Collaborare è l’unico modo per riuscire a realizzare gli obiettivi.Secondo le previsioni di Goldman Sachs, nel 2030 il mercato prodotto dallo sviluppo di ecosistemi di mobilità sostenibile arriverà a 285 miliardi, con un valore generato da ogni veicolo di sette volte superiore a quello attuale. Sono cifre incredibili, che dimostrano quanto in realtà la mobilità vedrà crescere le opportunità a essa connessa.
“La politica deve fare la sua parte, e lo dico soprattutto pensando al mio Paese, la Germania, in queste settimane in cui si svolgono le trattative per formare un governo. Si tratta di coniugare esigenze e posizioni apparentemente contrastanti; solo armonizzandole si riuscirà a creare programmi e strategie in grado di difendere l’ambiente sviluppando una nuova economia, favorendo crescita economica mentre si tutela lo sviluppo sociale. Ne va del destino dei nostri sistemi produttivi, e delle nostre società. Le imprese sono pronte a raccogliere la sfida, e quelle del comparto automotive, centrali per Italia e Germania, sono in prima fila”. – ha concluso Buck.“L’industria automobilistica – ha detto Martin Koers, Managing Director VDA-Verband der Automobilindustrie – risponde alle sfide globali: sviluppa soluzioni tecniche alternative per la tutela ambientale e per la riduzione delle emissioni, sviluppa la connettività per una sempre migliore gestione del traffico, promuove nuovi servizi e punta all’automatizzazione della guida perché porta con sé una serie di vantaggi, in termini di emissioni (una guida attenta permette una riduzione di 400mila ton all’anno di CO2-paesi presi in considerazione cioè Germania, America e Cina); in termini di sicurezza dal momento che il 90% degli incidenti stradali avviene per errori umani. Si stima che con una guida automatizzata saranno 350mila i feriti in meno all’anno (sempre considerando i tre paesi, DE, USA E CN). Il futuro è la mobilità elettrica e l’alimentazione elettrica. La politica della tutela climatica, tuttavia, non deve essere ridotta alla sola efficienza delle nuove auto ma avere un approccio totale prendendo in considerazione tutti gli aspetti delle emissioni di CO2”.
In tutta Europa questo mercato si sta sviluppando e sta incrementando le vendite e in particolare la Germania sulle nuove immatricolazioni sta superando Francia e Regno Unito insieme. I punti di forza sono l’innovazione in quanto la Germania è il maggior investitore in Ricerca&Sviluppo nel mondo (nel 2019 l‘industria tedesca era la prima al mondo con investimenti pari a 45,9 mrd di €, seguita dal Giappone con 34,4 mrd di €); l’industria automobilistica tedesca è molto ampia e copre tutti i segmenti adottando tecnologie estese; ha costruito strette partnership tra subfornitori-produttori coinvolgendo un alto numero di piccole e medie imprese e ha avviato forti sinergie tra il comparto industriale, la politica e partner sociali.
ExpoMove ha ricevuto il patrocinio del Ministero della transizione ecologica, del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, della Città Metropolitana di Firenze, della Regione Toscana, della Camera di Commercio di Firenze, del Comune di Firenze, di Unioncamere Toscana, di Anci Toscana. Un ringraziamento va a emoby e Gorent e a tutti i numerosi e prestigiosi partner del progetto.
Modalità di accesso e di iscrizione tramite App ExpoMoveLa sala sarà sanificata dopo ogni sessione secondo i protocolli anti Covid-19Obbligatorio l’uso della mascherina e Green PassCapienza massima 90 posti a sedereSi pregano i partecipanti di iscriversi soltanto alle sessioni di interesse
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