“Welcome, inclusion” è il titolo della campagna sulla disabilità che HRYO, Human Rights Youth Organization, lancia da Palermo chiamando a raccolta le energie buone della società per diffondere prassi positive. E per farlo utilizza un linguaggio diverso da quello canonico: il fumetto coniugato al virtuale. Un modo per intercettare vecchie e nuove generazioni. Dal 15 novembre al 3 dicembre – dal 1981 celebrata come la Giornata internazionale delle persone con disabilità – sui canali social dell’organizzazione umanitaria verranno pubblicate le illustrazioni realizzate da Ester Cardella (classe ’92, Ester Cardella è molto conosciuta ed è apprezzata per il suo stile a tema erotico e dark). Le illustrazioni svelano dieci storie diverse. Si parla di malattie. Se ne parla perché fanno parte della vita e non si dovrebbe finire col credere di essere “diversi” solo perché malati, se ne parla come delle esperienze che si vivono, delle gioie e dei dolori. Ma in realtà quello che da alcuni viene visto come una diminuzione del valore complessivo della persona è solo un altro dei suoi dati caratteristici, come gli occhi neri o la calvizie. La campagna sociale di HRYO, che ha ricevuto la collaborazione della FIRST (Federazione Italiana Rete Sostegno e Tutela) e del comitato “Siamo handicappati no cretini”, mira a sottolineare che il ripudio del diverso, la mancata considerazione che nelle qualità immanenti dell’essere umano c’è proprio la bellezza della diversità siano i drammi della questione. Le illustrazioni man mano si aggiungono ad una mostra virtuale che, dal 3 dicembre, si svelerà pienamente al pubblico anche in uno spazio fisico, ai Cantieri Culturali della Zisa, grazie alla collaborazione di Arci Tavola Tonda e con la collaborazione di Raizes Teatro.
“Il punto è quello che un malato, un ‘non valido’ se vi piace di più, non è, al contrario di quanto si vorrebbe far credere, una mera categoria: è prima di tutto un essere umano e come tale deve essere considerato – dice il direttore di HRYO, Marco Farina -. Per questo essere umano tutto sarebbe più facile se i ‘sani’, i ‘validi’, quando lo vedono attaccato a un device di supporto, o brancolare sperduto senza punti di riferimento perché cieco, o in preda a raptus, o teso ad acchiappare un ricordo che non c’è più non apparissero disorientati e ansiosi di rassicurare sé stessi, misurando invece la percezione della diversità. C’è infine un equivoco di fondo, i diversabili non sono tutti migliori o peggiori, possono essere come i cosiddetti abili anche antipatici, cattivi, di malumore. C’è anche un testimonial per la nostra campagna, che è lo scrittore e blogger Giovanni Cupidi, un’anima bella e un cervello geniale che ha aderito immediatamente e ci ha aiutati ad individuare opacità e pregiudizi.”
Giovanni Cupidi, 44 anni, dall’età di 13 è affetto da grave tetraplegia spinale. Nonostante le difficoltà dovute alla patologia ho conseguito la Laurea in Scienze Statistiche ed Economiche e successivamente il Dottorato di Ricerca in Statistica Applicata presso l’Università degli Studi di Palermo. Da aprile 2014 ricopre la carica di vicepresidente della associazione Insieme per l’Autismo ONLUS e da aprile 2018 è vicepresidente del Comitato Siamo Handicappati No Cretini. A luglio è stato nominato vicepresidente Area Sud della FIRST.
“Quando sono stato contattato DA HRYO per questo progetto in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità l’ho trovato subito interessante e anche diverso dalle solite iniziative messe in campo in questi anni – afferma Giovanni Cupidi -. Usare l’arte per rappresentare e raccontare la realtà, e in questo caso specifico l’inclusione delle persone con disabilità nella nostra società, mi è parso potesse essere più efficace di tante parole usate fin troppo e che a volte lasciano il tempo che trovano. Poi, nel mio piccolo e a mio modo, non certo bene come l’artista scelta per questa mostra, utilizzo il disegno come ulteriore forma di comunicazione e quindi mi sono sentito ulteriormente a mio agio nel dare il mio contributo. Oggi – prosegue Cupidi – è ancora e più che mai necessario parlare di disabilità e farlo nella maniera più opportuna, e soprattutto dei temi più importanti. In questi anni si è discusso molto di assistenza domiciliare e non da garantire alle persone con disabilità, specialmente quelle con patologie più gravi, e sebbene questo sia un tema sempre all’ordine del giorno, perché parliamo di esigenze primarie, non è assolutamente sufficiente e non rispecchia quelle che sono tutte le necessità reali. Temi come quelli del lavoro, ad esempio, o della mobilità dentro e fuori le nostre città, o ancora della sessualità e della affettività, sono esigenze legate alla cosiddetta “vita indipendente” di cui però spesso se ne fa un uso limitato e limitativo, non possono più non essere presi in considerazione. Ecco perché, avendo potuto vedere le tavole realizzate da Ester Cardella, ho potuto scorgere alcuni di quei temi di cui invece bisogna parlare e mettere a disposizione nuove idee e riconoscere diritti.”
“E’ stato bellissimo per me realizzare le illustrazioni per questa campagna – dice Cardella -. I temi che abbiamo affrontato sono spesso dei tabù, e troppo spesso si dice che alcune persone “non possono fare”. Io credo che la volontà sia uno dei motori più importanti della vita, e queste storie vogliono dimostrarlo”.
“C’è la necessità di discutere del tema della diversabilità in ogni modo possibile – conclude Farina -, soprattutto perché nella nostra cultura l’handicap, le malattie amplificano pure gli altri problemi, indirettamente: infatti, non solo pesano sul malato ma diventano pure un macigno sulle spalle dei suoi familiari, costretti a fare i conti con problemi che a volte non sono capaci di affrontare e un motivo per non trovare lavoro o mantenerlo.” L’obiettivo, insomma, è quello di promuovere una percezione della diversabilità positiva e propositiva, come risorsa, ribadendo l’imprescindibile diritto all’uguaglianza e rivendicando per tutti la medesima qualità di vita.
All’incontro-vernissage del 3 dicembre saranno presenti sia Cupidi sia l’illustratrice Ester Cardella. Performance di Raizes Teatro.
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