La noia come anticamera del ricordo per l’esordio indie-pop della cantautrice barlettana Biancospino. Il brano è già disponibile sulle principali piattaforme di streaming e su YouTube con il suo video ufficiale.
Storia d’umore è il singolo d’esordio di Biancospino, pseudonimo di Letizia Maria Antonia Vaccariello, che torna sulle scene a più di due anni di distanza dall’ultima apparizione live in apertura a Gazzelle, Canova e Fulminacci (Villa Ada Incontro Il Mondo – Roma 2019).
Il brano è stato sia scritto che musicato da Biancospino durante la primavera del 2020, in pieno lockdown: “mi sentivo sospesa, in apnea, in attesa di un domani rimandato da bollettini medici e decreti letti in onda alle ore 18:00. E la noia, si sa, è l’anticamera del ricordo” afferma l’artista.
Sullo sfondo Firenze, occhiaia e luogo della memoria in cui l’artista vuole ricongiungersi attraverso un dialogo immaginario con il ricordo di un amore, i cui fotogrammi viaggiano su un binario diverso dalla vita reale vissuta dalla protagonista. Unico fil rouge è quello con i ripiani e gli oggetti tra le pareti di casa, ultimi testimoni di un amore che ormai lascia “appesa ad un ciglio una lacrima e basta”.
Storia d’umore è stata arrangiata, mixata e masterizzata da Gianni Colonna presso il Kuore Nero Studio (FOGGIA) mentre le voci, affidate alla preparazione vocale curata da Maria Pia Pizzolla (cantante e cantautrice, Master in Estill, Master in PROEL) , sono state registrate presso LF Studio Recording di Lorenzo Fiorentino (VIAREGGIO).
Disponibile sul canale YouTube di Biancospino il videoclip ufficiale del brano, interamente girato a Pisa con ambientazioni punk e con il fine di descrivere il dualismo tra come siamo e come vorremmo essere, tra lo stare da soli e con gli altri, e di quanto la zona comfort possa confondere le idee. Non a caso il videoclip è incentrato esclusivamente sulla figura della protagonista che appare nelle vesti delle due personalità tra le quali si trova a combattere (riprese di Fabiana Di Baldassarre e montaggio di Gianni Colonna).
TESTO STORIA D’UMORE
Firenze è un’occhiaia, il mio volto sconvolto
Io dentro il tuo abbraccio m’immagino l’Arno
Un biglietto del treno di quelli che puoi solo perdere
Oblitero gli occhi di un altro destino, che belle le foto di te da bambino
T’immagini un viaggio, la sabbia, il paesaggio
Un addio dove buttarci via?
Ed io lo so che mi amavi, che mi odiavi, mi amavi
Sì lo so che volevi, che volevo, volevi
Ma ora no, non ti credo, non ci credo, mi spiace
Non sei più tu che bussi dentro il mio torace
Come se bastasse uno sguardo per fare l’amore
Come se ci fosse qualcuno a cui dire “rimani”
Come se servisse un errore per fare il domani
Come se non fosse abbastanza lo stare lontani, restare lontano da te
E gomme, valigie, pensieri di carta
Arredo con quello che resta la stanza
Sembrava più bella all’inizio la nostra mancanza
E invece mi accorgo tra il balsamo e il resto
Da giorni si è spento quel nostro silenzio
Appesa ad un ciglio è rimasta una lacrima e basta
Ed io lo so che mi amavi, che mi odiavi, mi amavi
Sì lo so che volevi, che volevo, volevi
Ma ora no, non ti credo, non ci credo, mi spiace
Non sei più tu che bussi dentro il mio torace
Come se bastasse uno sguardo per fare l’amore
Come se ci fosse qualcuno a cui dire “rimani”
Come se servisse un errore per fare il domani
Come se non fosse abbastanza lo stare lontani, restare lontano da te
Ed io lo so che mi amavi, che mi odiavi, mi amavi
Sì lo so che volevi, che volevo, volevi
Ma ora sì che ti credo, che ci credo e mi spiace
Ora che sei soltanto un soffio nel mio torace
Marco S. Carella
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